consenso con una app iconsentapp

SÌ, LO VOGLIO (L'AUGELLO) - IN DANIMARCA ARRIVA "ICONSENT", L'APP CHE CON UN CLIC REGISTRA LA PROPENSIONE A SCOPARE NEL CORSO DELLE 24 ORE - SICCOME UNA LEGGE EQUIPARA L'AMORE SENZA CONSENSO ESPLICITO ALLO STUPRO, COSÌ SI PROVA A RENDERE LA VITA PIÙ FACILE A CHI NON SI RASSEGNA ALLA CASTITÀ - E COSA SUCCEDE SE UNA CI RIPENSA E DIMENTICA DI SPIPPOLARE L'APP PER RITIRARE IL VIA LIBERA? 

Letizia Tortello per "La Stampa"

 

 

 

la app iConsent

«Sì, lo voglio». La frase magica viene pronunciata con un clic. La app danese la registra e la trasforma in un contratto (e anche un contatto) amoroso della durata di 24 ore. Ma ci si può anche ripensare: «Non mi piaci, non lo voglio più».

 

Non stiamo parlando di portare qualcuno all'altare, ma di dare il proprio consenso a fare sesso per qualche ora con un altro soggetto, utente della stessa app. La tecnologia del cellulare farà da testimone: poco romantico, ma tant'è. A tenere il registro - anonimo - dei match sessuali è un'applicazione lanciata a Copenaghen questa settimana.

 

consenso sessuale tramite app

Si chiama iConsent ed è sviluppata dall'azienda Schellenbauer&Co, al momento solo disponibile su dispositivi Android. Dà la possibilità di esprimere chiaramente il proprio assenso ad avere rapporti sessuali nel corso della giornata con uno o più partner.

 

Ma a poche ore dal debutto, l'app sta già facendo molto discutere. È l'evoluzione più esplicita di tanti social network e servizi digitali di incontri. Qui, al posto di girare in tondo a conoscersi e corteggiarsi, si va decisamente dritti al punto.

 

consenso con una app

iConsent risponde ad una nuova legge introdotta il 17 dicembre in Danimarca, sul modello di quella svedese del 2018: dal primo gennaio, l'amore senza consenso esplicito è considerato stupro.

 

Nel Paese si registrano 11.400 casi di abusi l'anno (in Italia nel 2020 sono stati 26mila). Finora la normativa trattava come stupro solo una relazione in cui si fossero verificate violenza fisica o minacce, o in cui la vittima si trovava in una situazione di coercizione o vulnerabilità.

 

consenso grazie alla app

Era molto difficile, invece, punire, episodi in cui uno dei due soggetti fosse stato in condizione di incoscienza o debolezza, tanto che solo quattro stupri su dieci finivano davanti a un giudice.

 

Ora «il consenso al sesso deve essere sempre esplicitato». E visto che siamo nell'epoca della socialità via smartphone, potenziata dalla pandemia, è arrivata iConsent a rendere la vita più facile ai partner. Dichiara di essere «solo un'opportunità in più», spiegano gli sviluppatori sull'App Store di Google. Funziona così: l'utente A affida all'app il numero dell'utente B.

 

sesso e consenso

L'applicazione contatta B, che può accettare o rifiutare. Vengono anche proposti suggerimenti su contraccezione e link a pagine che offrono aiuto in caso di abuso. La «corrispondenza di amorosi sensi» ha 24 ore per consumarsi, poi il contratto scade.

 

Anna Fast Nilsson, una delle ideatrici di iConsent, ha fatto sapere alla rivista «Femina» che «la novità contribuirà a sensibilizzare i clienti. Anche se ciò non elimina la responsabilità di ciascuno, prima, durante e dopo il rapporto sessuale».

 

sesso e consenso 3

Ma piovono le critiche: il primo è stato il quotidiano Berlingske, che bolla l'iniziativa come la tomba della sensualità. «L'amore diventerà meno sexy di una conferenza stampa», scrive il giornale più antico di Danimarca. Certo non vien facile immaginare che quel «sentimiento nuevo», per dirla alla Battiato, possa trovare davvero piacevole sfogo programmando l'intesa su un'app.

 

sesso e consenso 5

Ma i detrattori si spingono oltre: il portale danese del progetto Everyday Sexism, che raccoglie esperienze per combattere il sessismo, ha avvertito che l'applicazione è «potenzialmente pericolosa»: «Sembra che protegga, ma cosa succede se ti penti e non puoi più prendere il telefono per ritirare il tuo consenso? Cosa succede se l'incontro evolve in una direzione che non desideri?».

 

Di certo, al di là dell'utilità legale del dispositivo - il Paese sta discutendo se il clic valga davvero come prova di innocenza in tribunale - l'app danese del sesso sicuro e accordato rischia di robotizzare l'istinto e bruciare anche l'ultimo barlume di calore.

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…