E ORA SO' KAMIKAZZI AMARI - "INDIZI SU UN ATTENTATO IN VATICANO", NELLE INTERCETTAZIONE DEI JIHADISTI DI AL QUAEDA ARRESTATI IN SARDEGNA - IL PIANO RISALE AL 2010, QUANDO IL KAMIKAZE PAKISTANO ERA IN ITALIA - CONTATTI DIRETTI TRA LA CELLULA E BIN LADEN
blitz in sardegna contro cellula al qaeda
1.TERRORISMO: INDIZI SU POSSIBILE ATTENTATO AL VATICANO
(ANSA) - Dalle conversazioni intercettate tra i componenti della cellula di Al Qaida che ha operato in Sardegna è emersa la presenza in Italia di un kamikaze e l' ipotesi che si progettasse un attentato in Vaticano. Lo hanno riferito gli inquirenti nel corso della conferenza stampa in procura a Cagliari.
Secondo quanto reso noto dal procuratore Mauro Mura, l'ipotesi di progetto di attentato in Vaticano risalirebbe al marzo del 2010, durante la permanenza in Italia del kamikaze pakistano.
2.TERRORISMO: AFFILIATI AGIVANO IN PAKISTAN E TORNAVANO ITALIA
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(ANSA) - La rete fondamentalista islamica affiliata a Al Qaida scoperta in Italia dalla Polizia di Stato aveva a disposizione armi in abbondanza e numerosi fedeli che erano disposti a compiere atti di terrorismo in Pakistan ed Afghanistan, per poi rientrare in Italia.
3.TERRORISMO:CONTATTI DIRETTI TRA AFFILIATI E BIN LADEN
(ANSA) - Dalle intercettazioni dell'indagine della Polizia di prevenzione sul network fondamentalista in Italia sono emersi contatti diretti tra le famiglie degli affiliati e Osama Bin Laden. Lo hanno detto gli inquirenti nel corso della conferenza stampa in Procura a Cagliari.
4.TERRORISMO: DECRETO ESPULSIONE PER GIOVANE PAKISTANO DI PRATO
(ANSA) - Un giovane pakistano che vive a Prato, in Italia dal 1999 e in servizio presso la cooperativa di spedizioni a Calenzano, è stato raggiunto da un decreto di espulsione perché sospettato di essere vicino al terrorismo islamico. Il 27enne, è stato prelevato dalla sua abitazione di via Ferrara a Prato martedì pomeriggio e - dando seguito al provvedimento firmato dal ministero dell'interno che ha condotto le indagini - è stato imbarcato ieri su di un volo che l'ha portato da Roma in Pakistan.
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Il giovane frequentava la moschea della stessa via dove abitava, ma i dirigenti della Digos pretese che lo monitoravano da tempo spiegano che la sua azione non era dedita al proselitismo. "Si tratta di un cane sciolto", ha spiegato il capo della Digos Roberto Garbagna, che ha anche specificato come il ragazzo frequentasse siti di matrice islamista e dedicasse diverse ore della giornata alla consultazione on line di sermoni di noti imam islamisti.
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Non ci sono tracce di sue eventuali azioni sul territorio toscano, bensì si presume che il pakistano si stesse preparando a raggiungere i teatri di guerra mediorientali per arruolarsi come foreign fighter. Nel corso dell'operazione che ha portato al suo rimpatrio è stato sequestrato il pc del giovane.
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