renato vallanzasca antonella d agostino

“SONO DISTRUTTA, VOGLIO RIPORTARLO A CASA” - VALLANZASCA RESTA IN CARCERE PERCHÉ INAFFIDABILE, L’APPELLO DELLA EX MOGLIE ANTONELLA D’AGOSTINO - "NON LO ABBANDONERÒ MAI, NON HO BUTTATO VIA 20 ANNI DELLA MIA VITA PER FARLO MARCIRE IN CARCERE. DIMOSTRERÒ AL TRIBUNALE CHE DAL MAGGIO 2005 AL FEBBRAIO 2012, CIOÈ QUANDO ERAVAMO INSIEME, RENATO NON HA MAI COMMESSO UN REATO. IL FURTO NEL SUPERMERCATO DEL 2014? E’ STATA UNA SVISTA. ANCHE PERCHÉ QUELLE MUTANDE NON POTEVA NEANCHE METTERSELE A CAUSA DI UN…"

Da blitzquotidiano.it

  

vallanzasca antonella d agostino 9

Renato Vallanzasca resta in carcere perché inaffidabile. Al famoso bandito non è stata concessa la semilibertà. La Cassazione ritiene che Vallanzasca possa commettere altri reati fuori dalla galera. Ultimo caso contestato, quello del furto al supermercato nel 2014.

 

Ma la ex moglie, Antonella D’Agostino, sta moltiplicando i propri appelli, nel tentativo di riportarlo a casa. Sia al Corriere della Sera che a MOW Magazine ha urlato l’innocenza del marito. Assicurando che è cambiato e che il furto al supermercato sia stato in realtà una svista.

 

Renato Vallazasca resta in carcere: niente semilibertà

Resta in carcere Renato Vallanzasca, l’ex bandito della Comasina, oggi 71enne. E’ stato condannato al carcere a vita per più delitti tra i quali l’omicidio di due agenti di polizia commesso a Dalmine (Bergamo) nel 1977. E poi sequestri di persona e una sfilza impressionante di reati. La sua vita è stata quasi tutta passata in cella e segnata da evasioni.

renato vallanzasca antonella dagostino 2

 

 

La Cassazione ha respinto il ricorso per ottenere la libertà condizionale, o almeno la semilibertà, presentato dalla difesa di Vallanzasca. Lui è detenuto nel carcere milanese di Bollate senza più permessi per uscire e svolgere lavoro esterno solidale dopo l’ultima tentata rapina – due mutande, un paio di cesoie e del concime per un valore di 66 euro – compiuta in un supermercato di Viale Umbria, a Milano, il 13 giugno 2014.

 

Niente semilibertà a Vallanzasca: le motivazioni della Cassazione

Il verdetto conferma la decisione emessa dal Tribunale di sorveglianza di Milano lo scorso 23 giugno. Ad avviso della Cassazione – nonostante il parere favorevole ai benefici espresso dall’equipe di educatori che segue Vallanzasca da quando la semilibertà gli è stata revocata quasi sette anni fa – i comportamenti dell’ex bandito non dimostrano ancora “il definitivo ripudio del passato stile di vita e l’irreversibile accettazione di modelli di condotta normativamente e socialmente conformi”.

 

 

renato vallanzasca antonella d agostino

Per la Suprema Corte, inoltre, come sottolineato dai magistrati di sorveglianza, che hanno negato a Vallanzasca il ritorno al lavoro esterno nella cooperativa per disabili dove già si era impegnato, mancano ancora “atteggiamenti” di “evidente ed effettiva resipiscenza” nei confronti “delle numerosissime vittime degli innumerevoli e gravissimi reati, anche al di là di risarcimenti di tipo economico”, pur possibili “per la percezione di somme per pubblicazioni, diritti di autore, anche per lo sfruttamento cine-televisivo dell’esperienza di vita del condannato”.

 

Vallanzasca e le contraddizioni del processo di recupero

Il “processo di recupero” di Vallanzasca “non è stato e non è oggi esente da incertezze e profonde contraddizioni, il cui apice è rappresentato – scrivonoi giudici – dalla non remota recidiva” del giugno 2014 e dai “complessivi comportamenti ‘minimizzanti’ assunti rispetto ai propri anche recenti comportamenti”.

renato vallanzasca

 

 

Dura in maniera continua dal 1981 la vita in cella di Vallanzasca quando venne arrestato dopo la terza evasione: e l’uomo ha avuto più volte l’opportunità di ottenere “benefici e misure premiali poi inevitabilmente revocati a causa dei suoi comportamenti devianti”, sicché “non può certo dirsi – rileva il verdetto – che la privazione della libertà personale sia stata ininterrotta e senza possibilità di anticipata conclusione”.

 

Nella relazione dell’equipe dei rieducatori si sostiene invece che l’ex bandito “è ormai un settantenne che ha trascorso in carcere l’intera sua vita e che non è in grado di operare alcun risarcimento economico avendo sempre lavorato in cooperative di volontariato sociale: negare per questa ragione la liberazione condizionale” significa “discriminare il condannato per ragioni economiche”, e ignorare “il percorso di reinserimento sociale già tangibilmente compiuto”.

 

renato vallanzasca 9

L’appello di Antonella D’Agostino su MOW Magazine

In esclusiva su MOW magazine parla Antonella D’Agostino. Scrittrice e regista, nonché ex compagna delle scuole elementari ed ex moglie di Renato Vallanzasca. “Sono distrutta, ma voglio riportarlo a casa”.

 

Antonella D’Agostino è stata sposata dal 2008 al 2018 con Vallanzasca e sottolinea: “Io non lo abbandonerò mai, non ho buttato via 20 anni della mia vita per farlo marcire in carcere”. Poi aggiunge: “Dimostrerò al Tribunale di Milano che dal maggio 2005 al febbraio 2012, cioè quando eravamo insieme, non è mai successo niente, Renato non ha mai commesso un reato o non gli è stata contestata una infrazione. Non sarà un caso, no?”.

 

renato vallanzasca 8

E circa il furto nel supermercato del 2014, durante il regime di semilibertà presso il carcere di Bollate, aggiunge: “Se fossi stata con lui non sarebbe accaduto perché è stata una svista, non una rapina. Renato ha una certa età, non voleva rubare quelle cose. Semplicemente non le aveva messe nel cestello e poi se le era dimenticate addosso. Anche perché quelle mutande non poteva neanche mettersele a causa di un intervento alla gamba che non gli avrebbe permesso di utilizzarle”.

renato vallanzasca 7renato vallanzasca renato vallanzasca 4renato vallanzasca 3renato vallanzasca 12renato vallanzasca 5renato vallanzasca renato vallanzasca 6

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...