"ALFIO TORRISI STAVA BENISSIMO" – LA SORELLA DEL 54ENNE DI GIARRE SI INTERROGA SULLA MORTE DELL’UOMO, STRONCATO DA UN MALORE A BORDO DELLA NAVE DA CROCIERA SU CUI LAVORAVA ("IN CONDIZIONI DISUMANE") COME FALEGNAME, ORMEGGIATA ALLE BAHAMAS - IL CORPO DI TORRISI È STATO RESTITUITO SVUOTATO, CON SEGATURA E FOGLI DI GIORNALE AL POSTO DEGLI ORGANI. PERCHÉ? L'IPOTESI DELLA NEGLIGENZA NELLE CURE...
Estratto dell’articolo di S.P- per "La Repubblica"
«Mio fratello stava benissimo, aveva fatto dei controlli medici poco prima di partire per l’ennesima missione di lavoro». Non riesce a darsi pace Rosaria Torrisi, la sorella di Alfio, falegname 54enne di Giarre (Catania) stroncato da un malore a bordo della Paradise, nell’ottobre scorso. In quel momento, la nave da crociera della Carnival Cruises Line era ormeggiata a Freeport, alle Bahamas. Quattro giorni dopo, Torrisi è morto. «E sono iniziati i misteri», dice la sorella.
«Lavorava in condizioni disumane su quella nave. E il suo corpo è arrivato in Italia svuotato, con segatura e fogli di giornale al posto degli organi». Dopo l’esposto della famiglia Torrisi, la procura di Catania ha aperto un’inchiesta. Il fascicolo ipotizza il reato di omicidio colposo ed ha due indagati, come atto dovuto per eseguire l’autopsia: il titolare dell’impresa per cui l’artigiano lavorava e il comandante della nave.
La procuratrice facente funzioni Agata Santonocito e il sostituto Emanuele Vadalà hanno anche avviato la procedura per una rogatoria internazionale. Obiettivo, recuperare i vetrini delle analisi fatte all’ospedale delle Bahamas. «Solo così potremo capire le cause della morte», dice la famiglia, che nell’esposto denuncia: «Il nostro congiunto lavorava in condizioni ai confini del disumano. A cielo aperto, per 14-16 ore al giorno e di fatto senza pause, in una località che ancora in ottobre fa registrare temperature estive con tassi d’umidità fra i più elevati al mondo ».
Torrisi, esperto falegname, era stato ingaggiato per sistemare la pavimentazione in legno della “zona lido” della nave, che si trova all’ultimo piano, dove c’è la piscina. Avrebbe iniziato a stare male il 10 ottobre. «Aveva un forte mal di testa», raccontano i familiari. «Poco dopo, avrebbe iniziato a zoppicare e a farfugliare frasi incomprensibili», ricostruisce l’esposto alla magistratura.
L’artigiano fu subito accompagnato in infermeria: «Ma il medico arrivò dopo mezz’ora», accusa ancora la famiglia. «E non ricevette la dovuta assistenza, gli fu somministrato solo un sedativo. Solo tre ore e mezzo dopo venne chiamata un’ambulanza, per il trasferimento all’ospedale di Freeport». […]