STA PER SCOPPIARE UNA GUERRA TRA COSCHE E ULTRA’ DEL MILAN? - A MOTTA VISCONTI, VICINO MILANO, UN COMMANDO DI 15 PERSONE HA PESTATO NELLA PIAZZA DEL PAESE UN UOMO CHE ASPETTAVA IL PAGAMENTO PER UN CARICO DI DROGA DA UN PARENTE DI UNO DEI CAPI DELLA CURVA ROSSONERA - IL DEBITORE ERA STATO MINACCIATO E, A QUEL PUNTO, E' INTERVENUTO IL GRUPPO CHE HA MENATO L'UOMO IN CONTATTO CON LA 'NDRANGHETA, SPOGLIANDOLO, IN PIENO GIORNO E DAVANTI A TUTTI...
Estratto dell'articolo di Davide Milosa per “Il Fatto Quotidiano"
Quattro macchine, scendono in quindici, chi indossa il mefisto, chi tiene una pistola nella cintura. Secondo gli inquirenti sono tutti uomini della curva Sud del Milan, diretta da Luca Lucci oggi ai domiciliari per una condanna definitiva per traffico di droga. Tra loro, oltre a noti esponenti del secondo anello blu, anche due capi. Sono le dieci di sera di venerdì cinque aprile. Il dato è rilevato ieri nella cronaca milanese di Repubblica.
Il commando sta davanti al bar della piazza centrale di Motta Visconti, paese a sud di Milano, e anello di una collana di comuni che oggi rappresentano il nuovo avamposto della cosche della 'ndrangheta di Platì. Poche ore prima del blitz, il gruppo si ritrova nel comune di Rosate per poi partire alla volta della vicina Motta Visconti.
Il piano è organizzato da giorni. Si cerca un tale F.T. Precedenti per estorsione in contatto con i calabresi di Casorate Primo. L'uomo attende il pagamento di una partita di cocaina. Saldo che non arriva. Chi deve pagare è parente di uno dei capi della curva Sud che giorni prima sarà minacciato proprio perché non paga. Da qui la richiesta d'aiuto al parente. Che non si fa attendere. Ecco allora il commando attraversare la piazza in una surreale scena messicana. A quell'ora ci sono donne, bambini, anziani. In cinque entrano nel bar, dieci restano fuori.
Tra gelati e caffe, prendono un amico di F.T. Che ha un bar lì vicino ma non c'è quella sera. Così l'uomo che si accompagna con gli amici viene preso, portato in piazza, denudato, messo a carponi, e massacrato di botte. Il tutto filmato da uno dei quindici. Nel frattempo molti sono rientrati nel bar. Dei quindici, uno urla di non denunciare, altrimenti ci saranno ritorsioni.
Il motivo dell'agguato sta, secondo i primi accertamenti, in quella partita di droga che il parente di uno dei capi della Sud non paga a F.T. Il quale a sua volta ha già saldato l'acquisto all'ingrosso ai calabresi di Casorate Primo. Mentre il sangue cola da una grata, la vittima viene portata via, non denuncia, nessuno lo farà. […]