ceneri trasformate in diamanti

POLVERE SEI E DIAMANTE DIVENTERAI! LA SVIZZERA SCOPRE IL NUOVO BUSINESS: LE CENERI UMANE TRASFORMATE IN DIAMANTI - DALL' ITALIA POCHE RICHIESTE MA MONTA LA PROTESTA, IL SENATORE GIOVANARDI PROPONE DI VIETARE LA DIAMANTIZZAZIONE DEL CARO ESTINTO: VILIPENDIO DI CADAVERE

CENERI IN DIAMANTI 8CENERI IN DIAMANTI 8

Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

I giapponesi fanno la fila. E così i tedeschi, gli austriaci, gli svizzeri. Popoli diversi per latitudine, cultura e religione, accomunati dalla pratica di cremare i defunti. Quando gli si propone di fare un passo più in là, e di portare alle estreme conseguenze il processo di cremazione, trasformando le ceneri del caro estinto in un diamante - cosa che da una decina di anni è possibile in uno stabilimento in Svizzera - non si tirano indietro scandalizzati.

 

Diversamente va in Italia, dove la "diamantizzazione" delle ceneri umane è possibile dal 2009. Se nel mondo si procede al ritmo di 800-900 diamanti umani all' anno, in Italia a malapena c' è una decina di casi. E la società Algordanza non nasconde la delusione.

 

«Siamo lontani dalle attese», riconosce l' amministratore delegato della consociata italiana, Walter Mendizza.

 

A riaccendere l' attenzione ci pensa ora un disegno di legge del senatore Carlo Giovanardi, che propone di vietare la «diamantizzazione», estendendo il reato di vilipendio di cadavere. L' iniziativa non è sfuggita all' attenzione di Mendizza. «Il senatore - dice - forse non ha capito bene lo spirito dell' iniziativa.

 

CENERI IN DIAMANTI 2CENERI IN DIAMANTI 2

Per noi, la cosa peggiore è l' abbandono dei defunti. Intendo i nostri cimiteri, luoghi senza alcuna grazia, inadatti ad accogliere i nostri cari. Peggio ancora per la dispersione delle ceneri in aria.

 

Capisco l' aspetto romantico, ma siamo agli antipodi. Il defunto deve essere sempre con noi, in un diamante che portiamo al collo o al dito». E mentre parla, indica un diamante che porta al collo: «È mia madre».

 

A sette anni dal lancio dell' iniziativa in Italia, si può azzardare un primo bilancio. Il cliente-tipo di Algordanza è una donna, di buona o ottima cultura, non necessariamente di alta classe sociale. Vive rigorosamente nel Centro-Nord. C' è stato un unico caso in Sicilia, l' eccezione che conferma la regola.

 

In tanta ritrosia italica, c' entra sicuramente l' aspetto economico: l' operazione di trasformare in Svizzera le ceneri del defunto costa 14 mila euro se si richiede un diamante da 1 carato, 4 mila se si vuole il diamante più piccolo da 0,3 carati. Ma la questione è innanzitutto culturale. Gli italiani evidentemente non se la sentono di fare questo tipo di salto nella tecnologia.

 

«Ormai - racconta ancora Walter Mendizza - abbiamo accumulato una certa esperienza. Di fronte alla nostra proposta, gli italiani si dividono radicalmente tra entusiasti e inorriditi. Una via di mezzo non c' è».

 

Gli entusiasti sono quelli che vedono nella «diamantizzazione» l' occasione per non dimenticare i loro cari. Per averli sempre con sé, in senso letterale. La stragrande maggioranza di chi ha stipulato un contratto con Algordanza ha scelto il formato del diamante da anello.

CENERI TRASFORMATE IN DIAMANTICENERI TRASFORMATE IN DIAMANTI

 

Gli inorriditi, al contrario, sono quelli che vedono un immondo commercio nel procedimento di Algordanza. Una macabra operazione commerciale. L' ennesimo insulto che la tecnologia lancia contro i buoni sentimenti.

 

«Polvere sei e polvere ritornerai», dice la Bibbia. La religione cattolica prevede non a caso la cerimonia delle Ceneri come atto di contrizione. Non era previsto che nel Terzo Millennio la polvere, ossia la cenere umana, attraverso un complesso procedimento che la trasforma prima in carbonio e poi in grafite attraverso acidi, presse, e forni, riproducendo in laboratorio i processi millenari della Terra, potesse diventare uno splendente diamante. E ora che la tecnologia ci pone di fronte all' ennesimo problema bioetico, come ce la caviamo? A giudicare dalla risposta italiana con un secco «no, grazie».

 

DIAMANTIDIAMANTI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…