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IO E TE, DUE METRI SOPRA IL VIRUS – PARLA L'ESPERTO DI IGIENE: "CONTRO LE VARIANTI SERVONO DUE METRI DI DISTANZA" - ANCHE I BAMBINI DOVREBBERO INDOSSARE, E CORRETTAMENTE, LE MASCHERINE CHIRURGICHE - A SCUOLA E' NECESSARIO UN METRO E MEZZO DI DISTANZA TRA I BANCHI. IN CASA NON CONDIVIDERE PIATTI, BICCHIERI, POSATE - BISOGNA FARE ATTENZIONE ANCHE ALLE FEDERE…

Elena Dusi per "la Repubblica"

 

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La variante inglese spinge l' Italia verso il rosso, la traghetta oltre la soglia dei 100mila morti e rende più lontano l' obiettivo dell' immunità di gregge tramite i vaccini. Ma difendersi da lei non è impossibile. Il coronavirus mutato non è Superman e di certo non buca la mascherina. Le regole anti-contagio che già conosciamo restano valide anche per lui. Carlo Signorelli, professore di Igiene al San Raffaele di Milano, ci offre consigli aggiuntivi per dribblare il coronavirus scoperto a settembre nel Kent.

 

Alcuni paesi impongono la mascherina Ffp2. Ha senso?

«Le Ffp2 sono mascherine professionali pensate per chi lavora accanto a pazienti infetti. Usarle nella vita di tutti i giorni non è necessario. Consiglierei invece il passaggio dalle mascherine di comunità a quelle chirurgiche.

 

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Le prime non hanno alcun tipo di certificazione. Possono avere i livelli di protezione più vari. Le chirurgiche invece hanno standard validati. Almeno sui mezzi pubblici, nei negozi e negli spazi chiusi frequentati mi affiderei a loro. Sono ottimi strumenti di protezione, se ben indossate coprendo anche il naso. Non a caso sono state rese obbligatorie da subito sui voli aerei».

 

Dovremmo aprire le finestre, ma il clima non è ancora ideale.

«È una regola molto importante. I rischi di contagio all' aperto o dove l' aria circola è estremamente più basso, direi ridotto a un decimo. Fuori possiamo affidarci anche alle mascherine di comunità».

 

Dobbiamo allontanarci ancora di più l' uno dall' altro?

«Sì, due metri sono meglio di uno. Non è un valore tassativo, anche un metro e mezzo può essere sufficiente. L' importante è sapere che maggiore è la distanza, minore la quantità di virus con cui potremmo entrare in contatto. Un solo metro, con una variante così contagiosa in giro, rischia di non bastare».

 

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Si parla di un aumento dei contagi fra i bambini e molte scuole hanno chiuso. Bisogna evitare ogni contatto fra di loro?

«Anche i bambini dovrebbero indossare, e correttamente, le mascherine chirurgiche al posto di quelle di comunità, quando sono a scuola e giocano insieme. Le mascherine andrebbero mantenute all' aperto anche come memento che la situazione richiede attenzione. Eviterei giochi di contatto e abbracci, sia fra loro che a maggior ragione con i nonni. È possibile che la scuola abbia dato un contributo all' innesco della seconda ondata e al fatto che la curva non sia mai veramente scesa».

 

A scuola però i banchi sono solo a un metro di distanza.

«Un metro e mezzo sarebbe meglio, ma non vedo soluzioni. Le scuole sono quello che sono. Dove la quota delle varianti è alta, purtroppo non c' è altra soluzione che chiudere».

 

Molti contagi avvengono in casa. Ci sono regole aggiuntive?

«Non condividere piatti, bicchieri, posate e tanto meno gli spazzolini. Fare attenzione anche alle federe e agli asciugamani usati per il viso. Aprire le finestre il più possibile. Se entra un ospite, tenere sempre le mascherine».

 

I ristoranti sono un altro luogo critico, andrebbero evitati?

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«Non necessariamente, se si rispettano le regole e tutti gli operatori seguono le norme d' igiene. Però mangiando è necessario togliere la mascherina, per questo la distanza fra i tavoli andrebbe portata a un metro e mezzo».

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