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IL TELEMARKETING MOLESTO E' VIVO E CI ROMPE LI COJONI – NONOSTANTE IL NUOVO REGISTRO DELLE OPPOSIZIONI, CHE RENDE ILLECITE TUTTE LE CHIAMATE PUBBLICITARIE A UN NUMERO REGISTRATO (ECCETTO LE AZIENDE CON CUI SI HA UN CONTRATTO), LE SANZIONI NEI CONFRONTI DEI CALL CENTER ILLEGALI ARRIVERANNO, SE TUTTO VA BENE, SOLO NEL 2024 – MOLTE AZIENDE FALSIFICANO IL CONSENSO DEGLI UTENTI – IL GARANTE DELLA PRIVACY: “PRIMA DOBBIAMO SCOPRIRE DOVE SONO, POI…

Alessandro Longo per “la Repubblica”

TELEMARKETING

 

Se avete un cellulare lo sapete già: le telefonate di telemarketing moleste ci colpiscono ancora nonostante il nuovo registro delle opposizioni. Ma il problema principale è che dovremo sopportare tutto ciò per alcuni mesi ancora - se tutto va bene, fino al 2023-2024. Sono questi infatti i tempi - secondo quanto ha appreso Repubblica - di cui hanno bisogno le due autorità incaricate del problema: Garante Privacy e Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom).

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Già qualche settimana dopo l'avvio - il 26 luglio - del nuovo registro erano arrivati i primi sondaggi da parte di associazioni dei consumatori secondo cui la maggior parte degli iscritti continua a ricevere le chiamate moleste. Non che ora vada meglio. Dopo un dimezzamento ad agosto e settembre, forse dovuto alla necessità dei call center illegali di capire la situazione, a ottobre sono aumentate. 

 

Per tornare a livelli più vicini a quelli precedenti al registro. «I miei sondaggi confermano la tendenza non positiva riguardo alle chiamate di telemarketing indesiderate», spiega Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali.

 

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Ricordiamo che chi è iscritto al registro rende illecite, in automatico, tutte le chiamate pubblicitarie a quel numero. Salvo quelle di un'azienda con cui abbiamo un contratto attivo, a cui però possiamo comunque comunicare di non volere ricevere contatti pubblicitari. Se l'utente dà il consenso, dopo l'iscrizione, a una qualche azienda può continuare a ricevere lecitamente le sue chiamate. Basta però rinnovare di nuovo l'iscrizione al registro per fare tabula rasa dei consensi dati nel frattempo.

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Questo è un primo motivo che spiega - in parte - l'ondata di chiamate agli iscritti al registro: «A volte gli utenti danno il consenso senza accorgersene, anche quando navigano sul web», spiega Ghiglia. Ci sono in realtà anche casi di aziende che falsificano il consenso degli utenti - manipolando il registro di siti web telefonici - come denunciato da un recente servizio di Striscia la Notizia. Ci sono infine anche i call center che, semplicemente, ignorano il nuovo registro e nemmeno si preoccupano di procurarsi un consenso, per quanto falso.

 

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Qui il cuore del problema: «Da parte nostra, non possiamo che aumentare il nostro lavoro sui casi segnalati dagli utenti e così arrivare a fare eventuali sanzioni. Ma oggi stiamo analizzando ancora quelli di 18-24 mesi fa», dice Ghiglia. Ergo: le prime sanzioni post registro le vedremo nel 2024. «Siamo solo 120 persone, con i nuovi assunti in arrivo tra un anno saremo 180, un terzo di quelli che dovremmo essere. Al garante francese sono in 450. 

 

La situazione è drammatica, le indagini sono difficoltose e devono riguardare anche Paesi extra-ue, dove si nascondono i call center illegali. Prima dobbiamo scoprire dove sono, poi individuare i responsabili, chiedere loro informazioni, aspettare risposte. Solo quando abbiamo accertato le colpe possiamo emettere le sanzioni». 

 

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Il governo ha già detto che il nuovo registro delle opposizioni è solo uno dei tasselli di un piano di misure a contrasto degli illeciti. Un altro, già individuato, è un nuovo codice di condotta a cui lavora Agcom, con il Garante privacy e tutti gli operatori del settore. Gli aderenti si impegneranno con il codice a rifiutare ogni contratto che viene da fonte non sicura.

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