rudy giuliani e la moglie judith

LA “TOLLERANZA ZERO” STAVOLTA E’ DELLA MOGLIE – “RUDY TIENE IN OSTAGGIO UN ARMADIO DI ADDOBBI NATALIZI”, GUERRA IN CASA GIULIANI (ANCHE SULLE PALLE DI NATALE) - LA MOGLIE ACCUSA L’EX SINDACO DI NEW YORK: “LAVORA GRATIS PER TRUMP PER NON PAGARE I 42 MILA DOLLARI MENSILI CHE MI DEVE PER GLI ALIMENTI – LUI REPLICA E SCHERZA SUGLI ADDOBBI DI NATALE: “GLIELI RESTITUISCO. CHE FRETTA C’È? MICA VORRÀ CELEBRARE NATALE IL 25 AGOSTO…”

Massimo Gaggi per corriere.it

 

RUDY GIULIANI E LA MOGLIE JUDITH 6

«Lui tiene in ostaggio un intero armadio di addobbi natalizi a cui tengo molto, ci sono anche quelli di mia nonna!». «Glieli restituisco, stia tranquilla: sono in spedizione. Ma che fretta c’è? Mica vorrà celebrare Natale il 25 agosto! E poi prima mi deve ridare il decoder della tv via cavo e i telecomandi che si è portata via da casa per farmi dispetto». Querelle ridicola e anche un po’ deprimente, come tante dispute che costellano certe cause di divorzio. Questa fa rumore in America perché riguarda un personaggio di spessore come Rudy Giuliani, sindaco-sceriffo di New York che combattè il crimine con la celebre «tolleranza zero» dopo una carriera al vertice della magistratura, ora avvocato e consigliere del presidente Trump.

 

RUDY GIULIANI E LA MOGLIE JUDITH

Le udienze della causa di divorzio tra lui e la moglie Judith dopo 15 anni di matrimonio riempiono i giornali popolari e i tg non solo perché gli (ex) coniugi che non temono il ridicolo fanno volare pubblicamente gli stracci scambiandosi accuse imbarazzanti: l’avvocato di Judith, Bernard Clair, ora sostiene che Giuliani ha fatto improvvisamente sparire il suo reddito per non pagare più i 42 mila dollari mensili che deve alla moglie (alimenti e mantenimento del tenore di vita precedente).

 

Clair accusa solo Giuliani, ma implicitamente tira in ballo un possibile complice assai ingombrante: il presidente degli Stati Uniti. L’avvocato nota, infatti, che, da quando, nell’aprile dello scorso anno, è iniziata la procedura per il divorzio, il reddito di Rudy — che era stato di 7,9 milioni di dollari nel 2016 e di 9,5 milioni nel 2017, è precipitato quasi a zero. Questo perché Giuliani ha lasciato il suo studio legale ufficiale ed è diventato un consulente, informale e a titolo gratuito, del presidente Trump. Per conto del quale ha svolto diverse missioni, anche all’estero, oltre a continui viaggi New York-Washington, sempre da lui stesso pagati coi suoi soldi.

 

RUDY GIULIANI E LA MOGLIE JUDITH 3

Giuliani benefattore del ricchissimo Trump? Clair non può dire nulla non avendo prove, ma sospetta che l’ex sindaco di New York venga retribuito in qualche altro modo. Sospetto alimentato anche dal fatto che di recente Giuliani ha ricevuto un prestito di 100 mila dollari da Marc Mukasey, un altro avvocato di Donald Trump. «Mi sono serviti per pagare le tasse perché Judith mi ha bloccato alcuni conti bancari, ma li sto restituendo», ha risposto Giuliani ai giornalisti che gli chiedevano del prestito.

 

Poi è partita la controffensiva degli avvocati di Rudy: «Lui cerca di lavorare per sostenere il suo reddito, fa perfino dei podcast. Ma quest’anno è arrivato solo a 800 mila dollari. Non bastano: per poter versare i 42 mila mensili alla ex moglie dovrebbe guadagnare almeno 110 mila dollari al mese al netto delle tasse. Non ce la fa: la verità è che Judith, una infermiera che si rifiuta di lavorare, pretende che Giuliani, a 75 anni, sgobbi ancora sodo per mantenere il suo costoso stile di vita».

donald trump

 

Replica dell’attorney di Judith: «I 286 mila dollari per fare regali alla sua nuova fidanzata, però, Rudy li ha trovati». Insomma si va avanti così, a pesci in faccia: nessuna tregua in vista fino a gennaio 2020, quando è in calendario il processo per il divorzio. Giuliani non pare turbato: cordiale e di buon umore coi giornalisti, addirittura ringiovanito grazie a una capigliatura improvvisamente tornata scura. Il più irritato è il giudice Katz, già stufo, fin dalle udienze preliminari, di dover fare l’arbitro di una simile disputa.

rudy giuliani 2rudy giuliani 1rudy giuliani

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…