berlusconi sarkozy

MORTI SOSPETTE, REGISTRAZIONI SEGRETE, DOCUMENTI COMPROMETTENTI, CONFESSIONI DI EX GERARCHI LIBICI E LA TRAGICA FINE DI GHEDDAFI SONO I TASSELLI CHE PORTANO AI 5 MILIONI DI EURO (CHE SECONDO ALTRI SONO 50) CHE IL COLONNELLO AVREBBE VERSATO A SARKOZY PER AIUTARLO A DIVENTARE PRESIDENTE - TUTTA LA STORIA

gheddafi sarkozy x

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

Morti sospette, registrazioni segrete, documenti compromettenti, confessioni di ex gerarchi libici e la tragica fine di Gheddafi sono i tasselli che portano ai 5 milioni di euro che il colonnello avrebbe versato a François Sarkozy per aiutarlo a diventare presidente.

La pista dei soldi comincia a emergere sei anni fa con la pubblicazione sul sito francese Mediapart di un documento libico, che proverebbe il passaggio di denaro da Tripoli a Sarkozy.

 

gheddafi e sarkozy jpeg

Il finanziamento segreto sarebbe servito per la campagna elettorale del 2007, che portò il politico francese all' Eliseo. In realtà un anno prima della pubblicazione del documento, durante la rivolta che ha abbattuto il regime di Gheddafi, il figlio intelligente del colonnello Seif el Islam parlò dei finanziamenti libici a Sarkozy, alla vigilia dei bombardamenti della Nato fortemente voluti dalla Francia. E il 25 ottobre 2011 l'ex premier libico, Baghdad al Mahmoudi, fuggito e arrestato in Tunisia, ammetteva durante un interrogatorio: «Ho supervisionato personalmente il dossier del finanziamento di Tripoli alla campagna di Sarkozy».

 

Sarko e Gheddafi

L'anno dopo, l' ex capo dei servizi segreti interni di Gheddafi e suo cognato, Abdallah Senoussi, rinchiuso ancora oggi nel carcere di Tripoli, confermava, dietro le sbarre, che Sarkozy aveva preso milioni di euro dal colonnello. Secondo alcune fonti, il finanziamento segreto non era di 5, ma 50 milioni di euro.

 

Nel 2013 la magistratura d' Oltralpe aprì un'inchiesta e i media francesi, come Le Monde, cominciarono a scavare delineando i dettagli. L' innominabile accordo sarebbe stato finalizzato il 6 ottobre 2006 e della parte operativa si occupò Bashir Saleh, il capo di gabinetto di Gheddafi. L' accordo era riportato in un documento firmato da Mussa Kussa, allora capo degli onnipresenti servizi segreti libici all' estero e oggi riparato in Qatar.

 

SEIF AL ISLAM GHEDDAFI

A Vienna, nel 2012, venne trovato a galleggiare sul Danubio il cadavere dell' ex ministro del petrolio del regime Choukri Ghanem. Sulla sua agenda alla data 29 aprile 2007 descriveva nei dettagli un pranzo di lavoro con l' allora premier Al Baghdadi che «dice di aver inviato 1,5 milioni di euro a Sarkozy mentre Seif el Islam (figlio di Gheddafi) ne aveva donati 3». E altri 3 milioni di euro sarebbero arrivati da Senoussi, il temuto capo dei servizi, si legge sull' agenda del morto eccellente.

 

SEIF AL ISLAM GHEDDAFI

Nel novembre 2016, durante le primarie repubblicane per l' Eliseo, il faccendiere Ziad Takieddine dichiarava di aver trasportato 5 milioni di euro in contanti da Tripoli a Parigi tra fine 2006 e inizio 2007 per consegnarli a Claude Gueant, fedelissimo di Sarkozy. L’ex presidente continua a smentire con stizza, ma lo stesso Saleh riparato in Sud Africa ha confermato a Le Monde che «Gheddafi aveva ammesso di aver finanziato Sarkozy».

 

Di recente il testimone chiave è stato ferito da colpi di arma da fuoco a Johannesburg. Il cerchio attorno a Sarkozy si sta stringendo e sono saltate fuori nuove figure chiave, come l' intermediario francese Alexandre Djouhri, amico di Saleh e vicino all' ex presidente, che attualmente è dietro le sbarre a Londra, ma potrebbe venire estradato in Francia.

 

Oltre alla pista dei soldi, dopo la caduta del regime, si è scatenata la caccia dei servizi segreti alle registrazioni audio e video girate di nascosto degli incontri di Gheddafi con i dignitari di mezzo mondo. Fra questi c' è Sarkozy, che accogliendo il colonnello a Parigi lo definì «il fratello leader». I settanta scatoloni con l'archivio segreto di Gheddafi in possesso di un gruppo di ribelli di Bengasi ad un certo punto sono spariti, dopo l' interessamento dei francesi. Il caso era stato gestito da Bernard Squarcini, uomo di Sarkozy nell' intelligence.

berlusconi e il rais muammar gheddafi

 

E ancora oggi aleggia il mistero su chi abbia sparato il colpo di grazia a bruciapelo, che ha ucciso Gheddafi dopo la sua cattura. I ribelli che lo avevano preso, volevano tenere in vita il prigioniero eccellente per processarlo. Mesi dopo, Mahmoud Jibril, che è stato primo ministro ad interim, dopo la caduta del regime, confermava alla tv egiziana: «Un agente straniero mescolato ai rivoluzionari ha ucciso Gheddafi».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…