autobus bus coronavirus

UN METRO DI DISTANZA, TUTTI SEDUTI E BIGLIETTI ELETTRONICI: CHI STA PENSANDO ALLA FASE 2 DEL TRASPORTO PUBBLICO O È IN MALA FEDE O NON HA MAI PRESO UN AUTOBUS A ROMA – CON IL CONTAPERSONE E IL DISTANZIAMENTO DIVENTERÀ IMPOSSIBILE SALIRE SUI MEZZI. A MENO CHE NON VENGANO AUMENTATE ESPONENZIALMENTE LE CORSE. CIAO CORE...

 

 

Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

autista atac

Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici. Tariffe diverse a seconda dell'orario di autobus, treni e metro per eliminare gli affollamenti da ore di punta. Sensi unici in ingresso e in uscita da stazioni e aeroporti e dentro le strutture più grandi. Massima diffusione dei biglietti elettronici e stop ai controllori sui treni.

 

La Fase Due di ripresa dell'attività produttiva si annuncia come una rivoluzione per i pendolari e per chi deve viaggiare per lavoro o per turismo. Ma il tema non si esaurisce qui. Il punto è che con una diminuzione prolungata della domanda i trasporti costeranno di più. Molto di più. Già ora il trasporto pubblico locale viene sovvenzionato dallo Stato con circa 200 milioni al mese ovvero circa 1,5 miliardi all'anno. Questa cifra aumenterà di molto ma nessuno al momento può dire di quanto.

 

LE CONDIZIONI

BUS E MEZZI PUBBLICI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Ma andiamo con ordine e vediamo innanzitutto le nuove condizioni di sicurezza. Il trasporto pubblico al tempo del Covid 19 dovrà innanzitutto impedire contagi facili e dunque si dovrà rispettare la regola del metro di distanza anche sugli autobus, sui treni e nelle metropolitane.

 

roma sciopero atac 4

Per questo si prevedono percorsi a senso unico in entrata e in dei mezzi e delle stazioni, segni sul pavimento per favorire il rispetto del distanziamento, sistemi contapersone con telecamere e cartelli che indichino possibili sospensioni del servizio per motivi di sicurezza. Al Ministero dei Trasporti pensano anche a tariffe diverse a seconda dell'orario di utilizzo dei mezzi, obbligo di guanti e mascherina per tutta la durata dei voli, possibilità di eliminare il controllo dei biglietti a bordo di treni e bus, misurazione della temperatura in stazioni e aeroporti, sanificazioni metodiche.

caos trasporti a roma 5

 

Per questo sia a Roma che a Milano le aziende di trasporto stanno già tarando i primi interventi. L'Atac ad esempio punta a limitare a 30 il numero dei passeggeri sugli autobus e a 300 quelli sui vagoni della metro. Al Cotral, la società dei trasporti regionali del Lazio, su gran parte degli autobus (acquistati recentemente) sono installati dei contapersone che impediranno ai passeggeri di occupare poltrone oltre un numero limitato.

PAOLA DE MICHELI CON LA MASCHERINA

 

E' evidente che tutte queste misure determineranno un calo degli incassi. In questa fase di lockdown le imprese dei trasporti se la sono cavata riducendo l'offerta. «Normalmente noi trasportiamo 200 milioni di passeggeri - spiegano al Cotral - oggi registriamo un crollo del 90% dei passeggeri anche se garantiamo il 50% dei collegamenti». Al Cotral - che ha un bilancio in attivo - hanno chiesto a buona parte dei 3.000 dipendenti di sfruttare ferie arretrate che non fanno scattare tagli di stipendi.

 

roma, si spezza la rolla di un filobus atac 2

Altre imprese importanti del settore come la milanese Atm hanno fatto ricorso alla cassaintegrazione. Ma è evidente che con la Fase Due lo Stato dovrà rassegnarsi a stanziare molto denaro per tenere in piedi un trasporto pubblico poco frequentato. In particolare quello aereo. «Le difficoltà dei trasporti sono analoghe in tutta l'Europa. E' necessaria una risposta della Commissione Ue», incalza Salvatore Pellecchia, segretario Fit-Cisl.

caos trasporti a roma 6

 

paola de micheli alla camera con la mascherina

Già, ma chi usava i trasporti pubblici come si adatterà al ritorno al lavoro? Lo smart working copre solo una quota di pendolari. Gli altri secondo il professore bocconiano Marco Percoco esperto del settore determineranno un boom del trasporto individuale giudicato più sicuro. E prevedibile che torneranno di moda biciclette, monopattini elettrici e la cara vecchia auto. Quest'ultima non in modalità elettrica, troppo cara per consumatori meno ricchi.

PARCOMETRO ATACatac fuori servizio

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”