michael douglas la guerra dei roses

SE POTESSI AVERE MILLE EURO AL MESE? ADDIO ALIMENTI! - IL TRIBUNALE DI MILANO APPLICA LA SENTENZA GRILLI SUL DIVORZIO: NIENTE ASSEGNO ALL’EX CONIUGE SE GUADAGNA PIU’ DI MILLE EURO. BRUTTE NOTIZIE PER VERONICA LARIO - FORSE FINIRA' IL FENOMENO DEI PADRI SEPARATI COSTRETTI A MANGIARE ALLA CARITAS: INTRODOTTO IL PRINCIPIO DELLA “VITA DIGNITOSA”

 

Giorgio Vaccaro per il Sole 24 Ore

 

torta macabra di divorziotorta macabra di divorzio

L’«indipendenza economica» che fa venir meno il diritto all’assegno divorzile è «la capacità per una determinata persona, adulta e sana, di provvedere al proprio sostentamento, inteso come capacità di avere risorse per le spese essenziali (vitto, alloggio, esercizio dei diritti fondamentali)». E un primo parametro il giudice lo può ricavare dagli introiti del coniuge più debole: sopra mille euro al mese il diritto può essere negato.

 

Questa la precisazione contenuta nell’ordinanza presidenziale della IX Sezione del Tribunale di Milano, emessa il 22 maggio 2017 (presidente f.f. Buffone) all’esito della prima analisi della posizione delle parti in un giudizio di divorzio. Ordinanza che interviene subito dopo la sentenza n. 11504/17 della Corte di cassazione (si veda Il Sole 24 Ore dell’11 maggio) di cui richiama i principi e che segna un primo contributo per l’approfondimento del nuovo criterio guida affermato dai supremi giudici.

 

torta attestato di divorziotorta attestato di divorzio

In sostanza, posta l’inutilizzabilità del concetto del «tenore di vita», vi è ora da continuare a perfezionare il diverso criterio dell’«indipendenza economica» normativamente paragonabile al criterio della «autosufficienza economica» valido per il riconoscimento ai figli maggiorenni, non autonomi economicamente, di un assegno in loro favore.

 

Il richiamo all’autosufficienza economica, come criterio fissato dalla Cassazione cui far riferimento, nell’analisi circa l’esistenza o meno di un assegno divorzile, si può dire abbia ricevuto, con l’ordinanza milanese, alcuni importanti contributi in via sistematica: in primis la stessa è stata riconosciuta come immediatamente applicabile ai giudizi in corso, aventi a oggetto l’analisi dell’assegno divorzile e infatti, l’elemento da considerare come parametro, è costituito, nel caso di specie, dall’indagine che deve essere svolta con puntualità sul coniuge richiedente l’assegno divorzile ed è tesa alla verifica in capo all’istante dell’esistenza di «adeguati redditi propri» adeguati però alla capacità di provvedere – tenuto conto del contesto sociale di riferimento – al proprio sostentamento.

VITTORIO GRILLI LISA LOWENSTEINVITTORIO GRILLI LISA LOWENSTEIN

 

Immediata correlazione di questo ragionamento è la preliminare adesione, del giudice di Milano, all’impianto tradizionale, richiamato dalla Cassazione di cui sopra, che suddivide il giudizio sull’assegno divorzile in due fasi: quella dell’esistenza o meno del diritto e quella, eventuale, sulla misura dello stesso.

 

veronica lario berlusconiveronica lario berlusconi

Ed è proprio in ordine ai presupposti per il riconoscimento dell’assegno divorzile che la pronuncia di Milano fissa un criterio ulteriore, sempre sostitutivo del tenore di vita: quello del «riferimento all’indipendenza o autosufficienza economica del richiedente».

 

Nel compiere questa analisi, ben può il giudice, poi, adottare come «parametro (non esclusivo) di riferimento quello rappresentato dall’ammontare degli introiti che, secondo la legge dello Stato, consente (ove non superato) a un individuo di accedere al patrocinio a spese dello Stato – soglia che ad oggi è di 11.528,41 euro annui ossia mille euro mensili)».

PADRI SEPARATI FIGLI NEGATIPADRI SEPARATI FIGLI NEGATI

 

Questo perché, prosegue il giudice milanese, come anche affermato dalla Corte di appello di Milano, l’assegno divorzile non si deve tradurre in una impropria misura, finalizzata a colmare eventuali sperequazioni tra i redditi degli ex coniugi, ma nella verifica delle posizioni e queste devono essere lette secondo il principio della auto-responsabilità economica di ciascuno dei coniugi, come persone singole; fermo restando l’onere probatorio dell’esistenza del diritto sul richiedente, e sempre salvo l’ulteriore irrinunciabile principio del «non pregiudicare» la possibilità per l’onerato di condurre anch’esso una vita dignitosa.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…