LA TRISTE FINE DEI MASTINI TIBETANI - DOPO IL CROLLO DEL LORO PREZZO, I GRANDI CANI DA GUARDIA COL PELO LUNGO SONO DIVENTATI UN PESO - CHIUSI GLI ALLEVAMENTI, MIGLIAIA DI MASTINI SONO STATI ABBANDONATI FINENDO PER INVADERE LE STRADE DI LHASA DOVE I RANDAGI CENSITI SONO 13MILA - E MOLTI VENGONO ABBATTUTI…
Marco Perisse per https://www.gqitalia.it
Passata la moda, sono ormai randagi abbandonati i mastini tibetani dal pelo folto, già pregiato status-symbol in Cina. Un tempo ricercatissimi dai ricchi, oggi i mastini tibetani sono una piaga nelle strade dopo lo scoppio della “bolla” del loro valore cresciuta a dismisura in pochi anni.
La “febbre” del mastino del Tibet come raro simbolo di agiatezza prende il via una decina di anni fa e si accompagna al vorticoso sviluppo economico della Cina. I mastini – che un tempo accompagnavano nelle cacce i nativi dell’Asia centrale, per poi convertirsi in cani da guardia delle greggi – trattavano a milioni di yuan, l’equivalente di centinaia di migliaia di dollari, e – ricostruisce Quartz – due esemplari furono venduti nel 2014 a 2,7 milioni di dollari a un imprenditore immobiliare a Hangzhou nel corso di una fiera espositiva.
Sulla scia del boom furono creati allevamenti in Tibet e nel Qinghai, regioni d’altura – l’habitat del mastino – e periferiche rispetto alla crescita che si registrava nelle aree centromeridionali e costiere dove venivano inviati i cani-luxury.
Un’opportunità di sviluppo per zone economicamente depresse che si è esaurita in poco tempo: secondo quanto riporta Quartz, l’associazione allevatori patrocinata dal governo ha contato solo quattro o cinque allevamenti che abbiano superato ricavi per 10 milioni di yuan durante il picco del boom.
Il volume d’affari nel Qinghai è passato dai 200 milioni del 2010 a 50 milioni nel 2015, anno entro il quale avevano chiuso i battenti i due terzi degli allevamenti. Trasferiti e commerciati in città spesso solo per speculare sul prezzo in rialzo, i grossi mastini da guardia si dimostravano inadatti agli appartamenti e, col loro lungo mantello, anche alle alte temperature delle regioni di pianura.
Nel documentario Abandoned Tibetan Mastiffs, un cortometraggio locale uscito in aprile, si calcola come prezzo medio di un esemplare oggi 10mila yuan, poco più di 1500 dollari. Col crollo del mercato e la chiusura degli allevamenti, migliaia di mastini sono stati abbandonati finendo per invadere le strade di Lhasa dove i randagi censiti sono 13mila. Altrettanti nella prefettura di Goulou, Qinghai.
Per una piccola parte di questa popolazione di randagi sono stati predisposti canili e ricoveri. La restante costituisce ormai un grosso problema sia per i residenti che per le interazioni ecologiche. Affamati, alcuni branchi hanno aggredito gli umani, uccidono pecore, entrano in competizione con i rari leopardi, specie già minacciata. E in quanto pubblica piaga i mastini non fanno una bella fine: massacrati a palate e bastonate in strada.