tamara pisnoli andrea gioacchini

“STAI ATTENTO CHE TI SPARANO” – QUEL CONSIGLIO IGNORATO DALL’UOMO UCCISO DAVANTI ALL’ASILO DEI FIGLI ALLA MAGLIANA - USURA E RECUPERO CREDITI: COSÌ IL MONDO DELLA VITTIMA INTRECCIÒ QUELLO DI TAMARA PISNOLI, EX MOGLIE DI DE ROSSI – IL CASO DEL TAGLIEGGIAMENTO DELL'IMPRENDITORE ***** CHE, NEL 2013, FU RICHIUSO IN UN APPARTAMENTO ALL’EUR E PICCHIATO A SANGUE PER UN DEBITO NON PAGATO…

Michela Allegri per il Messaggero

 

Andrea Gioacchini

Riviste patinate, vita lussuosa. Poi l' altro lato della storia da copertina: un copione fatto di agguati, pestaggi, rapine, estorsioni, soldi prestati a strozzo e omicidi. È nella figura di **** **** che il mondo di Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore Daniele De Rossi, e di Andrea Gioacchini s' intrecciano. Nelle batterie criminali che bussano alla porta dell' imprenditore, ex compagno di Manuela Arcuri, per il recupero crediti e le minacce. E ancora: rapine, regolamenti di conti. L' ultimo è costato la vita a Gioacchini. Anni fa, nel 2008, a pagare il prezzo più alto era stato Vittorio Pisnoli, padre di Tamara, ucciso a colpi di arma da fuoco per vendicare la mancata spartizione di un colpo messo a segno in banca.

 

IL PROCESSO Mondi che s' incontrano anche nelle aule di tribunale. Perché nel 2014 la Pisnoli e Gioacchini erano stati arrestati insieme, proprio per i taglieggiamenti a *****.

 

Due batterie di recupero crediti distinte, ma comunque intrecciate, con nomi che ritornano. La Pisnoli pretendeva dall' imprenditore 150mila euro come contropartita per un investimento sbagliato nel settore del fotovoltaico.

 

Gioacchini, invece, voleva la restituzione con interessi a tassi usurari di un prestito. A pesare sull' accusa della Pisnoli, un avvertimento a *****, intercettato: «Sai quanto ce metto a fa' ammazza' na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese». L' imprenditore, nel luglio del 2013, era stato picchiato a sangue nel superattico all' Eur dove la modella aveva poi trascorso 6 mesi ai domiciliari.

tamara pisnoli

 

Gli esecutori materiali del pestaggio, Francesco Milano, fratello di un ex fidanzato della Pisnoli, e il consulente d' affari Francesco Camilletti, sono a processo insieme a lei. Altri due picchiatori Manuel Severa e Simone Di Matteo, sono già stati condannati rispettivamente a 7 anni e 2 mesi e 6 anni e mezzo. Sono proprio loro due che ritornano anche nella vicenda che vede protagonista Andrea Gioacchini e i due fratelli. Lui aveva patteggiato una condanna a 8 mesi in continuazione con altre sentenze che lo hanno tenuto in carcere fino a 5 giorni fa. «Avevo appuntamento con ***** per chiarire, è arrivato con Severa e un altro a casa mia - aveva detto la Pisnoli interrogata - Improvvisamente Severa lo ha accusato di un bonifico falso e la situazione è precipitata. Volevo chiamare l' ambulanza, la polizia, ma ho avuto paura».

 

Andrea Gioacchini agguato magliana

LA VIOLENZA All' epoca dell' arresto, il Riesame aveva parlato di violenza «brutalmente esercitata a fronte di una pretesa infondata e per scopi anche egoistici, nel senso che attorno alla Pisnoli ruotano personaggi, oltre che violenti, anche melliflui, pronti a tutto pur di speculare». Una violenza che si è manifestata «attraverso il ricorso al prestito a usura che ha lasciato poco scampo alla vittima, il cui tenore di vita sopra le righe ha costituito l' humus sul quale si sono innescate le attività criminali». Dai Gioacchini, ***** aveva ottenuto 100mila euro. I fratelli si erano poi fatti dare e promettere denaro con tassi usurari «pari al 1.153 per cento». Per l' accusa, i Gioacchini, «autori morali», con Severa e Di Matteo, «esecutori materiali», avrebbero poi costretto ***** a pagare «mediante atteggiamenti intimidatori», scaturiti in un secondo pestaggio.

 

 

 

2. UCCISO A COLPI DI PISTOLA DAVANTI ALL' ASILO DEI FIGLI TENSIONE SULLA RAGGI `

 

Marco De Risi e Camilla Mozzetti per il Messaggero

 

L' AGGUATO ROMA Con la coda dell' occhio, guardando nello specchietto retrovisore, quella moto che stava arrivando l' aveva vista ma non gli aveva dato importanza. Mancavano pochi minuti alle nove e a bordo della sua Toyota Yaris, con la compagna seduta a fianco, stava per ripartire dopo aver lasciato i due figli di neanche tre anni all' asilo nido.

 

Ma Andrea Gioacchini, 34 anni, non ha avuto neanche il tempo di premere il pedale della frizione e girare la chiave che quel motociclista vestito di nero e con un casco integrale calzato sul volto gli si è affiancato scaricandogli addosso quattro colpi di pistola calibro 7.65. Il primo ha raggiunto Gioacchini direttamente alla testa, gli altri lo hanno preso al braccio e alla mano mentre uno di striscio ha colpito la compagna all' inguine. Gli agenti di polizia della Scientifica troveranno poi solo 3 bossoli mentre l' uomo, trasportato d' urgenza all' ospedale San Camillo, morirà nel reparto di Terapia intensiva poco dopo le 19.

 

TAMARA PISNOLI

Si torna a sparare nelle strade di Roma in pieno giorno e di fronte ad un istituto scolastico dopo anni di silenzio in quel quartiere la Magliana che tanti altri omicidi aveva raccontato ai tempi della banda dei bravi ragazzi. La dinamica, secondo le prime ricostruzioni degli agenti della Squadra Mobile, diretti da Luigi Silipo, non lascia dubbi: la sparatoria di ieri, di fronte al nido Mais e Girasole di via Castiglion Fibocchi, rientra nel regolamento dei conti. Una vendetta però personale, perché Gioacchini uscito solo domenica scorsa dal carcere di Regina Coeli , di nemici pronti di ucciderlo ne aveva diversi.

 

TAMARA PISNOLI

In carcere ci era finito nella primavera del 2017 per scontare in via definitiva un cumulo di pene per reati di estorsione ed usura compiuti tra il 2011 e il 2014. Chi lo conosce bene, come alcuni amici, dice: «Andrea lo avevamo avvertito: prima o poi qualcuno ti spara». Dalla droga alla riscossione dei prestiti, il suo nome era finito anche nella vicenda Pisnoli e nel taglieggiamento dell' imprenditore ******* che, nel 2013, fu richiuso in un appartamento al quartiere Eur e picchiato a sangue per un debito non pagato.

 

TAMARA PISNOLI - DANIELE DE ROSSI

LE INDAGINI La compagna di Gioacchini ieri non è riuscita a raccontare agli inquirenti null' altro se non il terrore vissuto. «Ho sentito gli spari ha detto ho visto solo il sangue, ma non saprei riconoscere chi ha sparato». Ora è caccia aperta al killer: non è chiaro ancora se dietro l' esecuzione ci sia un mandante che abbia armato da lontano la mano del motociclista o se quest' ultimo abbia agito individualmente per dei pregressi conti in sospeso con la vittima. Gli inquirenti hanno sequestrato le immagini di video sorveglianza dei negozi vicini all' appartamento di Gioacchini e quelle nei pressi del nido per cercare di capire se, ad esempio, il motociclista lo avesse seguito, fin da sotto casa, prima di sparare.

 

La compagna dell' uomo non ricorda di aver visto nei giorni scorsi delle persone sospette che si aggiravano nei paraggi del palazzo, in cui vivono anche alcuni parenti, né ha avuto la percezione di essere pedinata da qualcuno. Gli agenti della Mobile ieri hanno perquisito l' appartamento ma non è stato rinvenuto nulla di particolare. E mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, gli inquirenti hanno già iniziato a setacciare ogni angolo del vissuto di Gioacchini: frequentazioni, amici, locali in cui era solito intrattenersi, abitudini e l' ambiente del carcere di Regina Coeli che l' uomo ha vissuto per svariati mesi. Utili alle indagini in assenza di testimoni oculari potranno essere i riscontri sul cellulare della vittima, rinvenuto dentro al veicolo.

TAMARA PISNOLI

 

Saranno, poi, nuovamente ascoltati i parenti: dalla cugina al cognato che abitano sullo stesso pianerottolo fino al fratello Sergio che vive, invece, due palazzine più in là rispetto a quella di Gioacchini.

 

LA POLEMICA Sulla vicenda, oltre allo sgomento di un quartiere e di un' intera città, si è inserita anche la polemica politica con la sindaca Virginia Raggi che ha puntato il dito contro il numero uno del Viminale: «Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro». La replica del titolare dell' Interno non si è fatta attendere: «Non prendo lezioni ha risposto Matteo Salvini dal luogo della sparatoria da chi in questo momento non mi sembra sia in grado di gestire una normale vivibilità a Roma con le buche nelle strade e l' immondizia in giro». «Tra quelli che sono arrivati e quelli che arriveranno nei prossimi mesi ha concluso il ministro ci saranno più di 250 poliziotti solo per la Questura di Roma». Nel mezzo, stizzito anche il vicepremier, Luigi Di Maio, che con i suoi più stretti collaboratori si sarebbe sfogato così: «Stiamo facendo il possibile per assumere nuovi poliziotti in tempi record».

tamara pisnoli arnaud mimrantamara pisnoli 5tamara pisnoli 2

 

tamara pisnoli 6

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…