giuseppe valditara nicola lagioia

"LAGIOIA MI HA SCREDITATO, NON ESISTE UN DIRITTO ALL'INSULTO" – IL MINISTRO VALDITARA REPLICA ALLO SCRITTORE SECONDO CUI CRITICARE E PRENDERE IN GIRO I POTENTI FA PARTE DELLA DEMOCRAZIA (LO SCONTRO ERA NATO CON LAGIOIA CHE CRITICAVA UN TWEET DEL MINISTRO) - "È STATO DETTO CHE IO AVREI QUERELATO LAGIOIA. FALSO, MI SONO LIMITATO A OFFRIRE UNA MEDIAZIONE CIVILE, LUI NON SI È PRESENTATO. NON SONO AFFATTO PERMALOSO, MI SAREBBERO BASTATE LE SUE SCUSE. CHI MI DESCRIVE COME UN POTENTE CHE SI ACCANISCE CON UN POVERINO ALTERA LA REALTÀ DEI FATTI…”

Flavia Amabile per “la Stampa” - Estratti

giuseppe valditara - foto lapresse

 

Ministro Giuseppe Valditara, secondo lo scrittore Nicola Lagioia criticare e prendere in giro i potenti fa parte della democrazia. E lei stesso ha più volte affermato che la libertà di espressione è sacra. Perché allora citare in giudizio Lagioia che criticava un suo tweet?

«Scriveva Francesco Bacone: "calunniate senza timore: qualcosa rimane sempre attaccato".

 

nicola lagioia

Ogni persona corretta, e pure il pensiero liberale, distingue nettamente fra la critica politica e l'offesa e l'ingiuria, tanto è vero che qualsiasi ordinamento liberale prevede sanzioni penali e civili contro colui che diffama o ingiuria. Invito a rileggere le chiare parole di Kant sul significato morale del divieto di offendere e le parole altrettanto chiare dell'articolo 10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali a proposito delle sanzioni per chi offende l'altrui reputazione. Dunque, citare in giudizio per offese ricevute è un diritto del cittadino.

 

Piuttosto ci sono molti politici e giornalisti che confondono il diritto di critica, sacrosanto, con quello di insulto. Il primo attiene ad una libertà costituzionalmente garantita, il secondo alla violazione di un principio di rispetto della persona, altrettanto costituzionalmente garantito».

 

Giuseppe Valditara

Lei cita Kant e Bacone, Lagioia sostiene che il suo attacco denota fragilità e che, se si è permalosi, non si può fare il ministro.

«Non sono affatto permaloso tanto è vero che nella quasi totalità dei casi non reagisco agli insulti, ma credo fermamente nella cultura del rispetto e qui era in gioco la deliberata delegittimazione di un ministro dell'istruzione con una accusa del tutto falsa. È curioso che in passato illustri segretari democratici come D'Alema e Renzi abbiano sporto numerose querele senza che la stampa di sinistra si indignasse.

 

Forse l'ingiuria è un metodo di lotta politica riservato alla sinistra. Aggiungo a questo proposito che è piuttosto chi ricorre all'insulto che denota idee deboli. Più in generale chi è liberale attacca le idee, anche in modo duro, chi esprime un atteggiamento totalitario – e i comunisti erano maestri in questo – cerca di screditare sul piano personale l'avversario, di deriderlo, di delegittimarlo moralmente».

 

nicola lagioia

E quindi stavolta lei ha reagito. Querela ma nessuna richiesta di mediazione, ha raccontato Nicola Lagioia.

«È stato detto il falso: che io avrei querelato Lagioia. Siccome non credo che in questi casi si debba coinvolgere la magistratura penale, mi sono limitato a offrire una mediazione civile a Lagioia per trovare una soluzione concordata. In quella sede mi sarebbero bastate le sue scuse.

 

A questa mediazione Lagioia non si è presentato. Ha dichiarato di non aver ricevuto la comunicazione: se non fosse stata inviata non sarebbe stato possibile procedere oltre. Come risulta dagli atti, la raccomandata è stata regolarmente spedita al suo indirizzo. A questo punto non restava che la causa civile con una richiesta di risarcimento, peraltro assai modesta, di 20 mila euro, che, se il giudice riterrà di riconoscere, devolverò a qualche scuola che fa programmi di recupero per giovani immigrati che non conoscono la nostra lingua».

 

(…)

valditara salvini

 

Non pensa che avrebbe potuto scrivere meglio il suo tweet?

«Ben tre illustri linguisti hanno a suo tempo pubblicamente dichiarato che quel tweet era corretto dal punto di vista grammaticale. Fra questi addirittura il presidente onorario della Crusca.

 

Lagioia non si è limitato a sostenere che il tweet era sgrammaticato – opinione quanto meno discutibile, ma che ovviamente non sarebbe un attacco alla persona– ma che io proprio non conoscerei la lingua italiana. L'affermazione appare come una offesa del tutto gratuita, e pure falsa e del tutto inconferente con l'oggetto del dibattito in cui è stata pronunciata».

giuseppe valditara nella scuola di ostia dove e stata aggredita una maestra 4

 

Lagioia l'accusa poi di sprecare denaro per le cause di diffamazione.

«Chiarisco, contrariamente a quanto scritto da qualcuno, che l'avvocato che mi segue non è pagato dal ministero, ma da me. Descrivermi come un "potente" che prende di mira un "poverino" è demagogia che altera la realtà dei fatti: non controllo la magistratura, non controllo i giornali – che anzi in alcuni casi hanno fatto di Lagioia un martire-, non uso soldi pubblici, ma pago di tasca mia. Infine, se si ha fiducia nella magistratura non vedo il problema.

 

Lagioia potrà dimostrare le sue ragioni. Sdoganare l'insulto, l'offesa, non è degno di un Paese civile, di una mentalità liberale e non è quanto cerchiamo di insegnare ai nostri ragazzi nelle scuole: la critica alle idee e al potere è il sale della democrazia, che pretende nel contempo il rispetto verso ogni persona. Se accettiamo la cultura dell'insulto e della diffamazione contribuiamo all'imbarbarimento della nostra società».

GIUSEPPE VALDITARA

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...