covid bufale

LE VARIANTI DEL COVID DIFFUSE IN EUROPA SONO PIÙ PERICOLOSE, ANCHE PER I GIOVANI - LA CONFERMA (SOPRATTUTTO PER L’INGLESE, LA SUDAFRICANA E LA BRASILIANA) VIENE DA UNO STUDIO EUROPEO SU SETTE NAZIONI (TRA CUI L’ITALIA), IN CUI EMERGE LA MAGGIOR PROBABILITÀ DI RICOVERO PER OGNI FASCIA DI ETÀ – MA SUI DECESSI TOTALI…

Silvia Turin per corriere.it

covid

 

Eurosurveillance, una rivista scientifica europea dedicata all’epidemiologia, sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili, ha pubblicato il 22 aprile uno studio di comparazione di casi ed esiti con un focus sulle tre varianti di coronavirus più diffuse in Europa.

 

dell’analisi ha portato alla considerazione che essere infettati da variante inglese, sudafricana o brasiliana conferisce maggiori possibilità di subire un ricovero in ospedale (soprattutto riguardo alle ultime due) e in alcuni casi anche di rischiare la morte.

 

Lo studio

L’analisi ha considerato gli oltre 23mila casi di varianti segnalati nel corso delle varie settimane, da settembre a marzo (dalla 38ma settimana del 2020 alla 10ma del 2021), in Italia, Cipro, Portogallo, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e ha confrontato i vari esiti (ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi) con quelli di casi «senza varianti» derivanti dallo stesso Sistema europeo di sorveglianza (TESSy) ospitato presso il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Lo studio mostra un aumento del rischio di ricoveri associati alle varianti anche negli individui di mezza età.

covid in india

 

Rischio più elevato di finire in ospedale

La variante inglese aumentava il rischio di ospedalizzazione dell’11%, di terapia intensiva dell’1,4% e i casi ospedalizzati erano significativamente più giovani con età media di 63 anni, rispetto a coronavirus «arcaico» con età media di 69 anni.

 

La variante sudafricana aumentava il rischio di ospedalizzazione del 19,3%, di terapia intensiva dell’2,3% mentre l’età media era simile, a 67 anni.

La variante brasiliana aumentava il rischio di ospedalizzazione del 20%, di terapia intensiva dell’2,1% mentre l’età media era più alta anche del coronavirus «arcaico» con 76 anni di età.

 

Rischiose per i giovani

malati di covid in india

Nei modelli stratificati per età, guardando la figura QUI SOPRA, si vede come i casi B.1.1.7 nei gruppi di età 20-39 e 40-59 anni avevano, rispettivamente, probabilità di ospedalizzazione di 3 e 2,3 volte maggiore rispetto ai casi non «variante», mentre il ricovero in terapia intensiva o la morte non differiva in modo significativo in nessun gruppo di età.

 

Per i casi di B.1.351 (sudafricana) si osserva una probabilità di ospedalizzazione di 3,5-3,6 volte superiore per i gruppi di età 40-59 e 60-79. Il ricovero in terapia intensiva era significativamente più probabile per le età comprese tra 40 e 59 anni. Per i casi di brasiliana, infine, si osserva una probabilità di ospedalizzazione tra le 3 e le 13,1 volte maggiore nei gruppi di età 20-39, 40-59 e 60-79, nonché una probabilità di ricovero in terapia intensiva di 2,9-13,9 volte superiore.

 

COVID PARTY

Complessivamente le varianti sono più pericolose, soprattutto per i giovani, se si fa il confronto con il SARS-CoV-2 non mutato. Unica eccezione i decessi totali, che nel caso della variante inglese sono addirittura meno e superano il Covid «arcaico» solo nel caso della variante sudafricana.

 

Precedenti

L’analisi è in linea con alcune osservazioni fatte in precedenza da altri studi: nel Regno Unito sono stati visti tassi di infezione più elevati nei gruppi di età scolare più giovani. Anche la Danimarca ha segnalato maggiori probabilità di ospedalizzazione per i casi di variante inglese. Attualmente - sottolineano gli autori dello studio europeo -, mancano però dati pubblicati sulla gravità per i casi di sudafricana e brasiliana.

covid

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…