google tasse

LA VERITÀ LA DICIAMO SOLO A GOOGLE - IL LIBRO DI UN RICERCATORE CHE DIMOSTRA COME MENTIAMO A TUTTI, SONDAGGISTI, FAMILIARI, PURE A NOI STESSI, E CHE SOLO AL MOTORE DI RICERCA DICIAMO COSA DAVVERO DESIDERIAMO, TEMIAMO, SOGNIAMO. L'AUTORE AVEVA PREVISTO LA VITTORIA DI TRUMP LEGGENDO I TREND DI GOOGLE E CAPENDO MOLTO PRIMA L'ONDA CONSERVATRICE CHE AVREBBE TRAVOLTO LE CONTEE CHIAVE

Francesco Malfetano per “il Messaggero

 

trump e sergey brin di google

Nel 2009 Google ha introdotto GTrends, uno strumento capace di rivelare quante persone, in una determinata area, stanno cercando un termine specifico - ieri ad esempio, in Italia, era terremoto. Seth Stephens-Davidowitz, un ex scienziato dei dati di Google e giornalista del New York Times, da tempo sostiene che questa classificazione data a miliardi di ricerche sia una risorsa rivoluzionaria e costituisca «il più importante set di dati mai raccolto sulla psiche umana» perché è in grado di «rivelare un mondo nascosto molto diverso da quello che pensiamo di vedere».

 

In tal senso Big G è La macchina della verità. E proprio questo è il titolo del libro di Davidowitz appena arrivato in Italia per Luiss University Press (256 p., 20 euro). Partendo da Google Trends il giornalista ha dimostrato come quasi tutto quello che si sa sulle persone sia sbagliato. Perché? Semplicemente perché le persone mentono. Lo fanno sempre e comunque, con amici, parenti, partner e datori di lavoro. Mentono alle ricerche di mercato, ai sondaggi elettorali e al medico, sono pronti a mentire perfino a se stessi.

 

C' è solo un luogo dove tutti si sentono completamente liberi, dove possono esprimere qualsiasi desiderio, dove è possibile soddisfare ogni più strana e perversa curiosità: questo posto è Internet, e il loro più fedele confidente si chiama Google.

 

GLI ALGORITMI

GOOGLE MOTORE DI RICERCA

Nell' era degli algoritmi ogni azione in rete viene tracciata, registrata e analizzata, per cui il motore di ricerca e i vari social network potrebbero, in qualunque momento, dirci chi siamo veramente. Molto più dei tradizionali sondaggi a cui chiunque cerca di dare un' immagine migliore di sé: si chiama bias della desiderabilità sociale.

 

L' esempio portato da Davidowitz è abbastanza esplicito. Gli utenti di Google «cercano porno più di quanto cerchino meteo. Tuttavia è difficile riconciliare tutto questo con i dati dei sondaggi, poiché solo il 25 per cento circa degli uomini e l' 8 per cento delle donne ammette di guardare materiale pornografico». In pratica, queste informazioni sono falsate dal comune senso del pudore, e quindi inutili.

 

È esattamente quello che è accaduto nei sondaggi per le presidenziali americane del 2016, quelle che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca. Evento che Davidowitz, insieme a pochissimi altri, aveva previsto proprio grazie a GTrends. Più che voler rivoluzionare l' approccio alla statistica, quello del giornalista è un tentativo di far comprendere cosa è possibile fare maneggiando i Big Data. Una sorta di demistificazione della scienza dei dati che passa per aneddoti e storielle leggere, anche autobiografiche.

 

SESSO ONLINE

Ad esempio l' autore, dopo anni che si presentava al banchetto per il giorno del ringraziamento da solo, racconta di essere stato subissato dalle domande poste da tutto il parentame. Ognuno aveva un' idea diversa su quale tipo di ragazza fosse ideale per lui. Un vociare a cui chiunque a un certo punto della propria vita è stato sottoposto, eppure a casa Davidowitz l' unica voce che viene seriamente presa in considerazione, anche dagli altri commensali, è quella della nonna.

 

IL FLUSSO

Perché? «A ottantotto anni ha visto più cose di tutti gli altri. Ha osservato più matrimoni, molti che hanno funzionato e molti che invece sono falliti. E nel corso dei decenni ha catalogato le qualità che occorrono per far riuscire una relazione». A quella tavola, per quel tipo di domanda, la signora Davidowitz aveva accesso al numero più alto di informazioni. In quel caso la «nonna era i Big Data».

 

SESSO E RICATTI ONLINE

«In un giorno medio della prima parte del Ventunesimo secolo» gli essere umani generano 2,5 miliardi di byte di dati. Si tratta di un flusso così crescente di informazioni che quelle accumulate nel corso degli ultimi due anni ha superatol' ordine dei Zettabyte - ognuno di questi equivale a un triliardo di byte - una quantità assurdamente grande che pone il vero quesito relativo ai Big Data: come decodificarli e renderli vantaggiosi, non solo a livello economico.

 

Nonostante il generale senso di inconsapevolezza, i Grandi Dati scandiscono costantemente la quotidianità di tutti: dai telefoni, alla carte di credito usate per gli acquisti, dalla televisione agli storage necessari per le applicazioni dei computer, dalle infrastrutture intelligenti delle città, fino ai sensori montati sugli edifici, sui mezzi di trasporto pubblici e privati.

 

BIG DATA PRIVACY

LE PAROLE

Oggi tutto è Big Data. Come spiega anche il giornalista siamo quello che cerchiamo: «le parole sono dati, i clic sono dati. I link sono dati. I refusi sono dati. Il tono di voce è un dato. Ansimare è un dato. I battiti del cuore sono dati. Le ricerche però sono i dati più rivelatori».

 

Google, di fatto, è diventato il confessore dei nostri peccati 2.0. E se lo scenario che rischia di emergere da questa mappatura delle ricerche può sembrare deprimente, c' è però qualcosa di rassicurante: analizzando i dati anonimi di milioni di persone, dice Davidowitz, scopriamo che non siamo gli unici ad avere difficoltà nella vita, nel matrimonio, sul lavoro, in amore, nel sesso. Perché a scorrere la timeline di Facebook, a volte, sembra invece che tutti abbiano una vita migliore della nostra. E invece, semplicemente, stanno mentendo.

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...