pavel durov vladimir putin

UN VERO DUROV – QUANDO IL FONDATORE DI TELEGRAM MANDÒ A FANCULO PUTIN: ERA IL 2011 E PAVEL DUROV EBBE UN INCONTRO RAVVICINATO CON I SERVIZI SEGRETI RUSSI. IL GOVERNO DI PUTIN PRETENDEVA DI AVERE LA LISTA DEGLI OPPOSITORI ISCRITTI A VKONTAKTE (IL “FACEBOOK RUSSO") FONDATO DA PAVEL NEL 2006. LUI SI OPPOSE, E DOPO ESSERE STATO COSTRETTO A VENDERE “VK” A IMPRENDITORI VICINI A “MAD VLAD”, POSTÒ UNA FOTO CON IL DITO MEDIO

1 PAVEL DUROV, IL NERD CHE SFIDA PUTIN

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio” – 13 aprile 2018

 

IL DITO MEDIO DI PAVEL DUROV A VLADIMIR PUTIN NEL 2011

[…] Per fronteggiare le proteste che nel 2011 si diffondono per tutta la Russia, l’Fsb, i servizi segreti russi, chiede a VKontakte di bloccare le pagine di sette gruppi che venivano utilizzate per organizzare le manifestazioni, ma da parte dei due fratelli arriva il primo no alle autorità.

 

Una mattina Pavel si risveglia con l’Fsb fuori dalla porta, vuole imporgli la chiusura delle pagine e lui manda al Cremlino il secondo no, quello più famoso: twitta la foto di un cane che fa la linguaccia. Per un po’ il governo lo lascia in pace, VKontakte cresce, la società si arricchisce.

 

vladimir putin

[…]   Nel 2012, Durov viene accusato dalle autorità di aver investito un agente della polizia in un incidente stradale. E’ la prima mossa del Cremlino per iniziare a minare la posizione del giovane imprenditore. Di lì a poco, Durov perderà il controllo della sua creatura.

 

“VKontakte è scivolato nelle mani del governo, è stato tutto silenzioso e rapido”, racconta la nostra fonte. Dalla polizia le indagini passarono ai servizi segreti e due dei maggiori azionisti della società vendettero la loro quota, il 48 per cento, alla United capital partners, un fondo vicino al Cremlino.

 

pavel durov e il fratello nikolaj

Nikolai non possedeva più nulla dell’azienda già da tempo, al fratello era rimasto il 12 per cento. Pavel decise di vendere le sue quote, pur rimanendo amministratore delegato, infine fu licenziato dall’azienda da lui fondata e con la sua ormai nota irriverenza social salutò VK via Instagram con un dito medio. E’ la fine del 2014. Ancora oggi, però, è iscritto a VKontakte.

 

2. I SEGRETI DI DUROV. PARIGI PROVA A VIOLARE LA FORTEZZA TELEGRAM

Estratto dell’articolo di Luigi De Biase per www.ilmanifesto.it

 

pavel durov vkontakte

Tanti e tali rimangono i misteri, che a tre giorni dall’arresto in un aeroporto francese qualcuno comincia a chiedersi se in fin dei conti Pavel Durov abbia deciso di consegnarsi spontaneamente assieme ai segreti del sistema di messaggi Telegram […].

 

UN PONTE DELLE SPIE FAI DA TE, ponte aereo in questo caso, jet privato partito da Baku e atterrato sabato sera a Bourget, scalo minore di Parigi, fra le braccia dei gendarmi. Mandato di arresto per concorso in decine di reati commessi sulla sua piattaforma, accuse vaghe al punto da costringere l’Eliseo a intervenire sul caso: […] non si tratta di decisioni politiche, ha scritto ieri pomeriggio il presidente, Emmanuel Macron.

vladimir putin

 

È raro che un capo di stato tratti in prima persona le vicende di un singolo cittadino. Con Durov sono in due ad averlo fatto in poche ore. Sempre ieri, prima di Macron, il portavoce del Cremlino aveva smentito le voci su un incontro con Vladimir Putin la settimana scorsa in Azerbaigian. Nessun commento, però, sull’ipotesi […] che Durov avesse chiesto di vedere di persona Putin.

 

Destino ammaccato di un figlio della nomenklatura sovietica, trentanove anni, muscoli da star del fitness, infanzia fra San Pietroburgo e Torino, le città in cui il padre aveva insegnato filologia, e passaggio poco più che adolescente dagli studi in lingue straniere al grande business dei tempi moderni: internet […].

pavel durov 3

 

L’idea di costruire Telegram, una fortezza digitale a prova di intrusioni esterne, l’aveva avuta nel 2011 dopo un incontro con i servizi segreti. Quelli gli chiedevano l’identità di oppositori iscritti a VKontakte, la versione russa di Facebook grazie alla quale era entrato nel 2006 nell’universo dei nuovi milionari.

 

Lui gli aveva opposto il dito medio in senso figurato e pratico. Estromesso da Vkontakte, abbandonata la Russia, Pavel aveva messo al lavoro Nikolaij. Un progetto romantico: tenere gli apparati degli stati autoritari fuori dagli scambi fra privati cittadini.

 

E un business plan dalle enormi potenzialità: nell’epoca in cui basta un motore di ricerca per ottenere informazioni su qualsiasi individuo, la segretezza deve avere un valore enorme. Il valore, nel concreto, superata la soglia dei novecento milioni di utenti mensili, lo avrebbe stabilito fra non molto la Borsa di New York con una delle offerte pubbliche d’acquisto più attese degli ultimi anni.

 

PROPAGANDA FILORUSSA TELEGRAM PUTIN

Un Conto È La Sicurezza del sistema, e su quella Telegram ha offerto garanzie notevoli, diventando una delle app più usate dai cartelli della droga, dalle organizzazioni criminali e anche dai gruppi terroristici. Un altro conto sono i rapporti con i governi, un tema sul quale Durov si è mostrato più flessibile di quanto i suoi proclami non facessero pensare.

 

Nel 2017 un tale di nome Akbarzhon Jalilov si è fatto esplodere nella metro a San Pietroburgo uccidendo quindici persone in nome di al Qaeda. Jalilov […] avrebbe colpito in Russia secondo ordini diretti di Ayman al Zawahiri, il successore di Osama bin Laden.

 

VLADIMIR PUTIN

Ogni singolo passaggio gli investigatori lo avevano ricostruito dopo aver ottenuto l’accesso al suo account Telegram. Segno che, di fronte a precise circostanze, anche Durov era pronto a discutere le sue prerogative. Lo stesso ragionamento deve averlo portato, a partire dal 2022, a raccogliere gli inviti delle autorità europee e a bloccare sul territorio dell’Unione i canali dei network russi considerati organi di propaganda.

 

Di Telegram Pavel Durov è stato il volto, il corpo e la voce. Rare le interviste, due quest’anno, una al quotidiano britannico Financial Times, l’altra a Tucker Carlson, la firma più nota della destra americana.

 

Poche le apparizioni pubbliche. Scarse e stravaganti le informazioni sulla sua vita personale. Per anni ha vissuto con Nikolaij e il suo team di programmatori cambiando città ogni settimana. Quattro i passaporti: uno russo, uno ricevuto dalle isole Saint Kitts and Nevis dopo avere donato 250.000 dollari agli sforzi per diversificare l’industria dello zucchero, uno degli Emirati e uno francese ottenuto nel 2021.

 

Il mese scorso, attraverso il suo canale Telegram, Durov ha fatto sapere di avere almeno cento figli biologici nati attraverso le donazioni a banche del seme in una decina di paesi.

 

Pavel Durov

OGGI IN FRANCIA è in stato di fermo. Ancora non è chiaro perché abbia deciso di atterrare a Parigi […]

VLADIMIR PUTINvladimir putin 3pavel durovpavel durov 4IL GRUPPO TELEGRAM Divisione ariana francesepavel durov pavel durov il suo profilo su vkontakte telegram app per messaggi pavel durov 5pavel durov PAVEL DUROVPavel Durov

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…