alfonso bonafede trojan

IL VERO VIRUS DI CUI PREOCCUPARSI È IL TROJAN – IL GENERALE RAPETTO: “È UN’INFEZIONE PER LA QUALE NON ESISTONO MASCHERINE E NEMMENO GEL DISINFETTANTI” - “NON È SEMPLICEMENTE UNO STRUMENTO DI AUSILIO ALLE INDAGINI, COME È STATO DIPINTO DA CERTE DISTRATTE PENNELLATE, MA UN POTENTISSIMO GRIMALDELLO LA CUI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DOVREBBE ESSERE OGGETTO DI RIGOROSO CONTROLLO DA PARTE DELLO STATO E DEI GOVERNI DEGLI ALTRI PAESI”

Umberto Rapetto per www.infosec.news

 

trojan malware

La contaminazione più pericolosa di questi giorni è in realtà quella informatica su cui poggia il funzionamento dei Cavalli di Troia utilizzati legalmente dalla magistratura, e illegalmente da chissà chi, per entrare nelle vite degli altri. Parliamo (o meglio non parliamo, o lo si fa troppo poco oppure senza conoscere la questione) di un’infezione per la quale non esistono mascherine protettive e nemmeno gel disinfettanti, una pandemia il cui propagarsi è incentivato dal fatto che quel genere di bacillo serve per il nobile scopo di assicurare alla giustizia malfattori e furfanti.

alfonso bonafede

 

Il non mai abbastanza vituperato “trojan” è un sistema che si basa sul contagio informatico di un dispositivo (personal computer, tablet o smartphone) per acquisirne il controllo da remoto. In elementari termini pratici, l’apparato infettato finisce con l’essere dominato da un soggetto esterno che – approfittando di tutt’altro che immaginari “super poteri” – è in grado di carpire qualunque contenuto sia stato memorizzato e di spiare qualsivoglia comportamento.

UMBERTO RAPETTO

 

Se questo “trailer” sembra già poco rassicurante, è bene mettere in guardia chi recita la giaculatoria “male non fare, paura non avere” nell’erronea convinzione di andare esente da brutte sorprese.

 

Il trojan è una grana che fa precipitare il quisque de populo in condizioni lacoontiche, stritolato dalle spire di un mostro digitale la cui efferatezza va ben oltre mitologiche metafore. Non è semplicemente uno strumento di ausilio alle indagini, come è stato dipinto da certe distratte pennellate, ma un potentissimo grimaldello la cui produzione e commercializzazione dovrebbe essere oggetto di rigoroso controllo da parte dello Stato e dei governi degli altri Paesi.

luigi di maio alfonso bonafede flash mob del movimento 5 stelle per l'approvazione della spazzacorrotti 13 2

 

E’ un tema che non si liquida in poche righe e così ritengo un dovere civico affrontarlo a margine delle improduttive lagnanze che si sono susseguite dai banchi dell’opposizione, nelle discussioni parlamentari sul tema nel doloroso tentativo di fermare l’approvazione delle relative norme.

 

TROJAN2

L’incompetenza tecnica (non me ne vogliano gli interessati) non ha consentito a deputati e senatori di assumere il ruolo del cosiddetto “Wángwéi lín”, ovvero “l’uomo del carrarmato”, diventato l’icona della rivolta di Tien-an-men e della capacità di fermare i cingoli della prepotente tirannia.

 

trojan virus

Il braccio di ferro tra volenti e nolenti è stato appannaggio di quelli cui è bastato sapere che potevano coadiuvare le investigazioni. Ma se onorevoli e senatori – si fosse mai trattato della somministrazione di un farmaco – avessero avuto tra le loro mani il “bugiardino” del medicinale da prescrivere al Paese, è facile immaginare che la lettura delle possibili (e tutt’altro che improbabili) controindicazioni avrebbe indotto a riflettere sull’opportunità di rivedere la terapia del contrasto a certi crimini.

 

trojan malware

Anche la dissertazione sull’argomento rischia una frastornante overdose e quindi ritengo necessario osservare una posologia misurata, che permetta anche a tutti (nessuno escluso) di acquisire gradualmente la capacità di comprendere le troppe sfaccettature del problema.

 

Se queste righe sono una sorta di “prova allergica” (indispensabile per accertare il non verificarsi di reazioni del tipo “Ma che stai a ‘ddì?” di romanesca espressione), la prima pillola da ingurgitare si limita a spiegare cosa altro può fare il “trojan” rispetto quel che è stato annunciato.

 

TROJAN 1

La possibilità di controllare a distanza uno smartphone non esclude (se non a chiacchiere) che chi ha progettato il sistema abbia inserito funzionalità debordanti il semplice “ascoltare e copiare”.

 

Il trojan può teoricamente consentire di eseguire mille altre operazioni, come dar luogo a spericolate navigazioni online (magari a caccia di materiale pedopornografico) e al caricamento e memorizzazione di file (documenti, immagini, video, contatti, agende…) mai posseduti dal legittimo utente del dispositivo. E’, se vogliamo, la versione odierna del poter mettere un pacchetto di sostanze stupefacenti o una pistola con la matricola abrasa sotto al sedile dell’auto del tizio da incastrare.

 

trojan malware

Non andiamo oltre, ma limitiamoci a far capire a chi ha minor confidenza con questo genere di cose che non parliamo di novità tecnologiche dell’ultim’ora.

 

Mi permetto di segnalare un mio articolo uscito quattordici anni fa, il 21 marzo 2006 su Italia Oggi, intitolato “Il virus che pedina le mosse del mouse”. Probabilmente ho scritto di queste cose anche prima di allora, ma complice il weekend tocca accontentarsi e prendere atto di questa piccola testimonianza

 

In questi giorni si avrà modo di vedere da vicino una serie di prospettive della “questione trojan” che magari sono sfuggite ai più distratti.

trojan

 

L’argomento merita di essere degustato. Come diceva la réclame di un noto liquore beneventano, “il primo sorso affascina, il secondo strega”.

 

Tornate a leggere. Vi aspetto.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…