pena di morte usa

AMERICA BANG! BANG! – NEGLI USA LE ESECUZIONI SONO SCESE AI MINIMI STORICI, MA LA MAGGIORANZA DEGLI AMERICANI RESTA FAVOREVOLE ALLA PENA DI MORTE: NEL 2020 SONO STATI GIUSTIZIATI "SOLO" 17 CONDANNATI, MA ANCORA OGGI IL 60% VUOLE LE ESECUZIONI MENTRE IL 78% AMMETTE IL RISCHIO DI AMMAZZARE INNOCENTI – E SE PENSATE CHE SIANO SOLO DEGLI ESALTATI REPUBBLICANI VI SBAGLIATE DI GROSSO…

Paolo Mastrolilli per “Specchio – La Stampa”

 

pena di morte 3

Le esecuzioni sono scese ai minimi storici negli Usa, ma la maggioranza degli americani resta favorevole alla pena di morte. Dare un senso a questa contraddizione deciderà il futuro del boia. Nel 2020 sono stati giustiziati "solo" 17 condannati, in calo rispetto ai 22 del 2019. Se non fosse stato per Donald Trump, che ha ripreso le esecuzioni federali, nella disperata speranza di racimolare voti alle elezioni del 3 novembre come presidente di legge e ordine, il tracollo sarebbe stato storico, rispetto al centinaio di detenuti che venivano uccisi tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del secolo.

pena di morte 2

 

Gli stati che hanno abolito la pena di morte sono saliti a 22, e per la prima volta anche una regione del sud, la Virginia, ha bandito il boia. Secondo il Pew Center, però, il 60% degli americani resta favorevole alle esecuzioni e il 64% le considera moralmente giustificate nei casi di omicidio, anche se il 78% ammette il rischio di ammazzare innocenti.

 

donald trump

La spaccatura politica, culturale e razziale del Paese si riflette anche qui, col 77% dei repubblicani favorevole, contro il 44% dei democratici. L'85% dei neri pensa di essere più esposto alla condanna, mentre solo il 49% dei bianchi ammette discriminazioni razziali. Perché la pensano così? Cosa sta succedendo? Il calo della popolarità e dell'uso delle esecuzioni è un fenomeno costante dall'inizio del secolo, accelerato l'anno scorso dal Covid. Il motivo principale è che le argomentazioni pratiche stanno facendo breccia.

 

pena di morte

La pena di morte costa più del carcere a vita; non ha un effetto di deterrenza sulla criminalità; rischia di generare errori fatali e irrecuperabili. Meno efficaci, almeno finora e soprattutto al sud, sono stati gli argomenti morali. Tipo che è una pratica barbara; penalizza le minoranze; lo stato non dovrebbe mettersi sullo stesso piano dei killer, amministrando la vendetta invece della giustizia; solo Dio, per chi ci crede, ha il diritto di dare e togliere la vita. Il punto centrale è tutto qui.

 

pena di morte usa

È possibile che con la fine del Covid le esecuzioni aumentino nel 2021, ma la tendenza storica al ribasso è solida. Per eliminare del tutto la pena di morte, però, bisognerà convincere gli americani che la logica dell'occhio per occhio dente per dente, anche nella Bibbia, era una metafora ormai senza senso, come ha stabilito lo stesso catechismo cattolico.

PENA DI MORTE DONNA GEORGIApena di morte usapena di morte

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…