gratta e vinci

DAGLI AMICI CI GUARDI IDDIO! – A VERONA FINISCE IN TRIBUNALE LO SCAZZO TRA TRE MURATORI CHE AVEVANO ACQUISTATO UN GRATTA E VINCI CON CUI HANNO VINTO 2 MILIONI DI EURO: UNO DEI TRE, INGOLOSITO DAL MALLOPPO, SI È PORTATO VIA IL BIGLIETTO SOSTENENDO DI AVERLO ACQUISTATO DA SOLO – GLI ALTRI DUE LO HANNO PORTATO DAVANTI AL GIUDICE DICHIARANDO DI AVERLO ACQUISTATO IN SOCIETÀ – UN PAIO DI SETTIMANE PRIMA L’IMPUTATO AVEVA VINTO UN MILIONE DI EURO CON UN ALTRO GRATTA E VINCI, SCATENANDO I SOSPETTI CHE…

Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

gratta e vinci in tabaccheria

 

«Mafioso!», gli ha ringhiato in faccia Ricardo fuori dall’aula. «Non mi fai paura, ladro!», ha risposto a muso duro l’altro con la moglie al suo fianco a dargli manforte: «Signor giudice, l’imputato ha minacciato mio marito».

 

gratta e vinci

Succede tutto in tribunale a Verona, dove in questi mesi sta andando in scena un processo che sembra un film. Da una parte c’è l’imputato, Ricardo T. G., piastrellista brasiliano trapiantato in Italia sei anni fa con moglie e due figli; dall’altra Christian C. e Giovanni S., il primo muratore bresciano, il secondo tinteggiatore e custode di una villa a Bardolino, sul lago di Garda. Tre amici diventati nemici giurati. Il motivo? Un biglietto del Gratta e vinci. Uno di quelli che sognano tutti perché ti possono cambiare la vita: 2 milioni di euro. A venderlo, il 22 febbraio di due anni fa, è stato un tabaccaio del centro di Garda, sulla sponda veneta del lago.

 

un gratta e vinci

Chi l’abbia acquistato, esattamente, non si sa. «L’ho preso io e la vincita è solo mia», sostiene il piastrellista che due giorni dopo l’aveva portato in banca per l’incasso pensando già alla spiaggia di Copacabana. «Falsità, abbiamo comprato insieme sei tagliandi, 40 euro a testa, la vincita va divisa per tre», sono insorti Christian e Giovanni

che hanno urlato al tradimento e sono passati subito al contrattacco querelandolo per appropriazione indebita. Con la conseguenza concreta che la Procura ha disposto il sequestro del superpremio, per l’esattezza 1,6 milioni (due milioni meno le tasse), in attesa che la giudice di Verona, Sabrina Miceli, si pronunci (la sentenza è prevista in giugno).

un gratta e vinci milionario

 

Nel frattempo, davanti a lei sfilano i testimoni (il tabaccaio, che non ricorda, i colleghi di lavoro, i familiari) e pure l’imputato. Il quale, di se stesso, parla in questo modo: «Io gioco forte, punto anche tre volte al giorno e non vado mai in perdita… seguo le statistiche e i sistemi di Lottomatica, mi informo sui posti dove si vince dai mille euro in su, così faccio i miei calcoli, ho la mia strategia, che però non voglio dire a nessuno…». E quale strategia potrà mai esserci dietro un Gratta e vinci?

gratta e vinci

 

Qual è il segreto della fortuna sfacciata di Ricardo? Un sospetto era venuto al Nucleo di polizia valutaria di Roma, anche perché, storia nella storia, un paio di settimane prima dell’invidiabile vincita l’imputato ne aveva azzeccata un’altra: un milione di euro (800 al netto delle imposte) grazie a un biglietto comprato in una tabaccheria di Modena. Possibile tanta buona sorte? Il pm Alberto Sergi ci ha voluto vedere chiaro, ha aperto un fascicolo per truffa, ha bloccato anche quella somma, la Guardia di Finanza ha indagato. «Ma non abbiamo trovato nulla», allarga oggi le braccia il procuratore di Verona, Raffaele Tito, che ha già archiviato l’indagine e dissequestrato gli 800 mila euro.

i gratta e vinci

 

[…] Comunque sia, il biglietto dei sogni, al momento, le vite dei tre amici le ha cambiate così: rapporti in fumo, processo in corso, somma congelata e sveglia alle sei (come prima) per andare in cantiere.

gratta e vinciGRATTA E VINCI 1gratta e vinciGRATTA E VINCI 3GRATTA E VINCI

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...)