E VOI, DIRESTE NO A UNA PROMOZIONE? - IL VESCOVO INDONESIANO PASKALIS BRUNO SYUKUR, DESIGNATO CARDINALE DA PAPA FRANCESCO, RINUNCIA ALLA PORPORA: "NON SONO PRONTO" - IL PONTEFICE HA INCASSATO IL DINIEGO E IL VATICANO PRECISA: “LA RICHIESTA È MOTIVATA DAL SUO DESIDERIO DI CRESCERE ANCORA NELLA VITA SACERDOTALE” - INCREDULITA' ALLA DIOCESI DI GIACARTA: "NON NE SAPEVAMO NULLA” - IL VESCOVO NASCONDE QUALCHE "IMPERFEZIONE"?
Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica” - Estratti
monsignor Paskalis Bruno Syukur, Vescovo di Bogor
A Roma la notizia viene diramata con il contagocce, a Giacarta giurano di non saperne niente. Il Vaticano ha fatto sapere che Papa Francesco «ha accolto la richiesta» di monsignor Paskalis Bruno Syukur, Vescovo di Bogor, in Indonesia, «di non essere creato Cardinale nel corso del prossimo Concistoro».
Era uno dei 21 presuli ai quali Jorge Mario Bergoglio avrebbe imposto la berretta cardinalizia in San Pietro il prossimo sette dicembre. «La richiesta di Sua Eccellenza», si è limitato a spiegare il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, «è motivata dal suo desiderio di crescere ancora nella vita sacerdotale, nel servizio alla Chiesa e al popolo di Dio».
MEME SU PAPA FRANCESCO IN LUSSEMBURGO
Di più il Vaticano non dice. «Non ne sapevamo nulla», spiegano in piena notte dalla diocesi di Giacarta. Ladecisione deve essere stata presa a tu per tu tra il Papa e il vescovo Syukur.
E deve essere maturata all’improvviso, se, come riferisce la stampa locale, il vescovo francescano, 62 anni, fino a pochi giorni fa partecipava a ricevimenti in suo onore, prima della partenza per Roma, rilasciando dichiarazioni su guerra e pace e sulla cura dell’ambiente. È plausibile che sia emerso qualche impedimento grave. E le parole scelte dal vescovo, e rilanciate dal Vaticano, fanno intravedere una qualche imperfezione nella pienezza che dovrebbe contraddistinguere una matura vita sacerdotale di servizio alla Chiesa e ai fedeli.
Di precedenti veri e propri, in tempi recenti, c’è solo quello del belga Lucas Van Looy, che nel 2022 annunciò un passo indietro dal Concistoro di quell’anno, perché, spiegarono i suoi confratelli, non aveva «reagito con sufficiente energia, quale vescovo di Gand (2004-2020), contro gli abusi» sessuali commessi da sacerdoti della sua diocesi