guglia notre dame

CHI HA APPICCATO L'INCENDIO CHE HA DISTRUTTO NOTRE DAME? NESSUNO! - L'INCHIESTA STA PER ESSERE ARCHIVIATA PERCHE' SONO POCHI GLI ELEMENTI A DISPOSIZIONE - IL MOVENTE CRIMINALE E' STATO ESCLUSO E LE PISTE SEGUITE FINO AD ORA (I MOZZICONI DI SIGARETTE DEGLI OPERAI E L'IMPIANTO ELETTRICO FUORI NORMA) NON HANNO PORTATO A NULLA - MACRON HA PROMESSO CHE LA CATTEDRALE SAREBBE STATA RIAPERTA ENTRO IL 2024, OBIETTIVO "COMPLICATO" SECONDO IL RESPONSABILE DEI LAVORI... 

Danilo Ceccarelli per “la Stampa”

 

notre dame

Le fiamme divampate più di tre anni fa siano ormai un brutto ricordo, ma le cause del disastro che ha semidistrutto la cattedrale di Notre-Dame restano avvolte dal mistero. Il rischio è che alla fine non si trovi alcun colpevole, né tantomeno l'origine dell'incendio dell'aprile del 2019.

 

Secondo un magistrato citato in forma anonima da Le Canard Enchainée, sarebbero troppo pochi gli elementi a disposizione dei suoi tre colleghi responsabili dell'inchiesta in corso. Escluso il movente criminale, gli inquirenti negli ultimi anni hanno concentrato l'attenzione su due piste: i mozziconi di sigaretta lasciati dagli operai impegnati all'epoca nei lavori di ristrutturazione o il corto circuito di un impianto elettrico legato alle campane elettrificate dieci anni prima (su richiesta del vescovo e in barba alla regole, sempre secondo il Canard).

NOTRE DAME

 

In entrambi i casi, si tratterebbe di negligenze che metterebbero in forte imbarazzo le autorità. Il prossimo autunno, però, il fascicolo dovrebbe essere archiviato senza un nome a cui dare la colpa. «Se ci fossero state vittime, la situazione sarebbe diversa, ci sarebbero state delle persone indagate», ha specificato la fonte al settimanale, che ricorda come molti degli operai attualmente impegnati nella ricostruzione erano già sulle impalcature quando scoppiò il rogo. Anche se la Procura di Parigi si mostra rassicurante, e ribatte spiegando che le indagini vanno avanti, soprattutto dopo le nuove perizie lanciate quattro mesi fa.

 

la cattedrale di notre dame dopo l incendio 8

Lo sfregio delle fiamme viene giorno dopo giorno cancellato, in una corsa contro il tempo per mantenere fede alla promessa fatta da Emanuel Macron sulla riapertura di Notre-Dame entro il 2024, lo stesso anno in cui si terranno i Giochi Olimpici di Parigi. Un cantiere titanico che coinvolge l'intero Paese in uno sforzo corale, con il grande organo restaurato negli atelier di Lodève (sud), le pietre necessarie a sorreggere la volta estratte dalle cave della Croix Huyart (nord) e più di 1.300 alberi abbattuti su tutto il territorio per rifare il tetto. La nuova guglia invece, spiccherà a partire dalla metà del prossimo anno. L'impresa è sostenuta soprattutto dagli 846 milioni di euro proveniente dalle donazioni arrivate da 150 Paesi in tutto il mondo.

 

Una scommessa pericolosa quella del presidente, annunciata sull'onda dell'emozione mentre le ceneri nella cattedrale erano ancora calde, il cui risultato influirà sul bilancio del secondo mandato. Durante l'ultima visita effettuata lo scorso aprile in piena campagna elettorale tra i due turni delle presidenziali, linquilino dell'Eliseo ha incensato il «progresso straordinario» fatto nella ricostruzione delle parti andate distrutte.

la cattedrale di notre dame dopo l incendio 9

 

A fargli eco a fine luglio la sua ministra della Cultura, Rima Abdul-Malak, che si è detta «fiduciosa» sul completamento della maggior parte del progetto anche se ci saranno «certamente altri lavori» da compiere. Ma per il generale Jean-Louis Georgelin, responsabile dei lavori, l'obiettivo resta «complicato». Quello che invece appare più difficile, è la ricostruzione di quegli attimi che hanno commosso la Francia intera e per i quali forse nessuno dovrà mai pagare.

notre damenotre dameINCENDIO A NOTRE DAME incendio a notre dame 55

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA