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VIAGGIO NEL “CERVELLO ERETTILE” DELL’UOMO – BASTA UN BREVE FILM EROTICO PER “ATTIVARE” L’AFFLUSSO DI SANGUE AL PENE E ARRIVARE ALL’EREZIONE – SECONDO L' UNIVERSITÀ DI OSAKA È SUFFICIENTE LO STIMOLO VISIVO PER PREDISPORRE IL MASCHIO AL COITO – MA DAI 30 ANNI CAMBIA TUTTO: LA VISTA NON BASTA PIÙ E…

Arnaldo D’amico per “la Repubblica”

 

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Il "cervello erettile", la porzione di sistema nervoso che, nel maschio, scopre se una donna è eccitante e invia agli organi sessuali gli stimoli necessari a fare l'amore, è molto piccola.

 

Un breve film erotico, e il lobo occipitale destro - che si trova in corrispondenza della nuca destra e analizza i contenuti emotivi delle immagini mentre quelli razionali competono al lobo occipitale sinistro - inizia a consumare più energia. Poco dopo aumenta l'afflusso di sangue al pene ed è l'erezione.

 

erezione a coachella

La scoperta è di una équipe dell' università di Osaka, Giappone, coordinata da Yokugiro Miyagawa, ed è stata presentata durante il quarto congresso mondiale della Aging Male Society, l'associazione scientifica internazionale che si occupa di studiare l'invecchiamento del maschio.

 

"La nostra ricerca - spiega Miyagawa - indica per la prima volta, e con grande precisione, che l'eccitamento sessuale dell'uomo e l'erezione sono funzioni nervose esclusivamente superiori cioè depositate nella parte del cervello più evoluta, la corteccia cerebrale. E che è sufficiente lo stimolo visivo per predisporre il maschio all'atto sessuale".

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Alcune ricerche di pochi anni fa, fatte con tecniche diverse, avevano mostrato un'attività celebrale connessa con l'erezione molto più diffusa, sempre in risposta a film erotici, e con il coinvolgimento di strutture nervose più profonde e connesse con le funzioni istintive.

 

Invece nei maschi giapponesi trentenni analizzati da Miyagawa basta un po' di corteccia occipitale destra - e una debole "accensione" di quella temporale destra stimolata dal sonoro del film - per essere pronti a fare l'amore.

 

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Il "cervello erettile" è tutto qui. "Serviranno molte altre ricerche come questa prima di definire con certezza la parte di cervello che comanda l'erezione", dice Emmanuele Jannini, professore di sessuologia medica all' Università dell' Aquila e tra i fondatori della sezione italiana della Aging Male Society, "ma già alcune conclusioni si possono trarre.

 

La ricerca giapponese conferma il mutamento profondo che subisce il maschio con l'età. Sino ai 30 prevale una sessualità elementare, visiva, mentale, in cui la visione delle caratteristiche fisiche femminili indicative di una buona capacità riproduttiva sono più che sufficienti per attivare l'erezione. Ma dai 30 anni in poi, lentamente la sessualità del maschio cambia, come è emerso anche da altre ricerche illustrate qui a Praga.

 

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Da un eccitamento "biologico", si passa a uno che si basa sull'interazione con l'altro sesso e scendono in campo il desiderio e l'emotività, con tutti i vantaggi e gli svantaggi connessi.

 

"Andando avanti con gli anni il centro del midollo spinale che rinvia gli impulsi sessuali del cervello ai genitali cambia - spiega Jannini - quello situato nella parte lombare sensibile agli stimoli cerebrali diventa meno attivo a favore di quello sacrale, molto più sensibile agli stimoli tattili.

 

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In pratica questo cambiamento vuol dire che l' erezione della maturità dipende poco da immagini e immaginario e molto dalla realtà, dall' interazione col partner, da quanto la donna trasmette accettazione e desiderio con carezze e baci".

 

Per restituire il desiderio al maschio dai 50 in su servono intanto le ricerche finalizzate al "cerotto per lui". Come quello "per lei" in uso da qualche anno che rilascia lentamente estrogeni per ridurre i disturbi della menopausa, si sta studiando la somministrazione di testosterone e altri ormoni sessuali maschili per combattere l'andropausa.

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Gli effetti sono impressionanti: ritorno del desiderio sessuale, miglioramento dell' erezione, delle prestazioni sessuali, dell'umore, della forza e anche dell' apparato cardiovascolare.

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