CERCAVANO UN PO’ DI INTIMITA’, HANNO TROVATO LA MORTE – VINCENZO NOCERINO, 24 ANNI, E LA SUA FIDANZATA DI ORIGINI IRANIANE, LA 20ENNE VIDA SHAHVALAD, SONO STATI RITROVATI NUDI, SENZA VITA, IN UN GARAGE DI NAPOLI – I DUE SONO STATI UCCISI DAI GAS DI SCARICO DELLA MACCHINA, LASCIATA ACCESA, DOVE I DUE STAVANO FACENDO SESSO - A RITROVARE I CORPI È STATO IL PADRE DEL GIOVANE LA MATTINA SEGUENTE..
Estratto dell’articolo di Giuseppe Crimaldi per www.ilmattino.it
Quando li hanno trovati, distesi sui sedili di una Panda rossa, erano ancora abbracciati. Uniti in quell’ultima, fatale stretta d’amore, Vincenzo e Vida nemmeno si sono accorti della morte che stava arrivando e insinuava lentamente nei loro polmoni il monossido di carbonio. Quando li hanno trovati, in quel box senza prese d’aria tra i palazzoni di cupa Fosso del Lupo, a Secondigliano, il motore era ancora acceso e le prime ipotesi investigative propendevano per un doppio suicidio.
Dopo poche ore, anche grazie all’intervento del medico legale, si è invece capito che Vincenzo Nocerino, 24 anni, e la sua fidanzata di origini iraniane, la ventenne Vida Shahvalad, sono morti per le esalazioni di un gas che non perdona: quello emesso dal tubo di scappamento dell’utilitaria in cui si erano rifugiati per trascorrere qualche ora di intimità.
A scoprire i due corpi senza ormai più vita è stato, ieri mattina, il papà di Vincenzo. Non si era insospettito, venerdì sera, dell’assenza di suo figlio, un bravo ragazzo con la testa sulle spalle del quale ci si poteva fidare: avrà dormito fuori, deve aver pensato. Non trovandolo ieri mattina nel suo letto, ha iniziato a preoccuparsi ed è sceso nel box dove veniva parcheggiata l’auto di famiglia. […]
I corpi dei ragazzi giacevano, nudi, all’interno dell’abitacolo. Un’alcova improvvisata, un rifugio d’amore che si è trasformato in trappola mortale. Ci vorranno ore prima di chiarire che Vincenzo e la sua ragazza, dopo essersi appartati in quel box, devono aver immaginato di combattere il freddo azionando l’aria calda dell’auto, dopo aver messo in moto il motore e la marcia in folle. Quell’ultimo appuntamento traditore li avrebbe portati via per sempre.
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Vincenzo - figlio unico che dopo la scomparsa prematura della mamma, qualche anno fa, era rimasto a vivere con il papà Alfredo, titolare di una pizzeria a Fuorigrotta - era un web designer; mai un colpo di testa, nessun tipo di guai con la giustizia, era cresciuto in un territorio difficile con i valori di una famiglia perbene e lavoratrice. Alcuni mesi fa aveva conosciuto Vida, studentessa residente a Gianturco, e di lei s’era innamorato perdutamente. Qualcuno in giro racconta che, dopo un breve momento di crisi, i due erano tornati insieme.
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[…] Vincenzo e Vida, due giovani esistenze stroncate da una fatalità. Maledetto monossido di carbonio. L’esposizione a questo gas inodore e incolore provoca una morte quasi immediata per chiunque lo respiri. È un prodotto di combustione emesso dai motori a benzina, fornelli, stufe, generatori, lampade a gas, oppure che brucino carbone o legno. Un elemento volatile talmente subdolo da provocare perdita di coscienza e morte. […]
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