virginie viard karl lagerfeld

TERREMOTO IN CASA CHANEL - VIRGINIE VIARD LASCIA IL RUOLO DI DIRETTRICE CREATIVA DOPO CINQUE ANNI: LA STILISTA LAVORA NELLA MAISON DAL 1987 ED È STATA LEGATA A KARL LAGERFELD CHE L’AVEVA DEFINITA IL SUO “BRACCIO DESTRO E SINISTRO” - DIETRO L’ADDIO CI SAREBBE UNO SCAZZO FURIOSO TRA VIARD E BRUNO PAVLOVSKY, PRESIDENTE DI CHANEL MODA, AL CULMINE DEL QUALE LEI AVREBBE ABBANDONATO LA MAISON SENZA PIÙ RIMETTERCI PIEDE – ORA SI APRE LA PIÙ IMPORTANTE CACCIA AL DESIGNER DEGLI ULTIMI 40 ANNI…

Estratto dell’articolo di Serena Tibaldi per www.repubblica.it

 

virginie viard 8

Questo sì che è un fulmine a ciel sereno. Con un comunicato rilasciato nella notte di giovedì, Chanel ha fatto sapere che, dopo 5 anni,  Virginie Viard non sarà più la direttrice creativa della maison. La collezione di haute couture autunno/inverno 2024, in calendario alle sfilate di Parigi il prossimo 25 giugno, è confermata, anche se non si sanno altri dettagli per ora. Nelle prossime settimane sarà comunicato il nuovo assetto creativo del brand […] All'origine dell'improvviso addio ci sarebbe un furioso litigio tra la Viard e Bruno Pavlovsky, presidente di Chanel moda, al culmine del quale la creativa avrebbe abbandonato la Maison senza più farvi ritorno.

 

virginie viard karl lagerfeld 5

Un’uscita repentina, quella della designer 62enne originaria di Lione, che sino a ora sembrava inamovibile: solo poche settimane fa, la ceo Leena Nair aveva apertamente lodato Viard per gli ottimi risultati del brand, che aveva registrato un aumento nelle vendite del 16 per cento nel 2023, con un fatturato arrivato a toccare i 20 miliardi di euro, complici anche i notevoli aumenti dei prezzi di borse e accessori.

 

virginie viard karl lagerfeld 2

Ma non era solo una questione di numeri: a rendere salda la posizione della designer era anche il profondo legame tra lei e Karl Lagerfeld, che l’aveva definita il suo “braccio destro e braccio sinistro”. Alla scomparsa di quest’ultimo nel 2019, i proprietari del brand, i fratelli Alain e Gérard Wertheimer, hanno perciò scelto Viard proprio per onorare il lavoro del grande creativo, proseguendo all’insegna della continuità.

 

virginie viard 5

In realtà, Viard si è subito rivelata più pragmatica e meno amante dello spettacolo rispetto al suo mentore. Forte di una profonda conoscenza della maison, in cui è entrata nel 1987 per non uscirne più […] lei ha subito incarnato il lato più vero del brand. […]  Però, nelle ultime stagioni, le cose erano un po’ cambiate: era chiaro il tentativo della stilista di rivolgersi a un pubblico più giovane, il che ha creato una certa  confusione

 

virginie viard karl lagerfeld 1

[…] A questo punto si apre la più importante caccia al designer degli ultimi 40 anni, anche perché il ruolo di guida creativa di Chanel è sempre stato fuori dal mercato, tra Lagerfeld che ha rilanciato la maison nel 1983 e Viard che gli è subito succeduta nel 2019. La voce più quotata al momento dà in arrivo Hedi Slimane, che al momento è in forze a Celine […]

 

virginie viard 4

In più, va ricordato come fosse stato lo stesso Lagerfeld a definire Slimane il suo erede ideale, non facendo mistero che lo avrebbe voluto vedere da Chanel. È quantomeno plausibile che, ancora una volta, i fratelli Wertheimer diano retta alle idee di Lagerfeld. Infine sempre i rumors sottolineano il fatto che Pierpaolo Piccioli dopo l'uscita da Valentino non ha ancora annunciato il suo futuro ma sembra improbabile che approdi da Chanel. A questo punto, tocca solo aspettare.

virginie viard 7virginie viard 6virginie viard karl lagerfeld 4virginie viard 1viriginie viard con le modelle chanelvirginie viard 2virginie viard 3virginie viard karl lagerfeld 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…