clive davis e whitney houston

LA VITA DI CLIVE DAVIS, LEGGENDA DELLA DISCOGRAFIA, DIVENTA UN DOCUMENTARIO PRODOTTO DA RIDLEY SCOTT – L’85ENNE TALENT SCOUT DI TANTE STAR (DA JANIS JOPLIN A BRUCE SPRINGSTEEN) RICORDA WHITNEY HOUSTON COME “LA VOCE PIÙ BELLA”: “RAMAZZOTTI L'AVREI FATTO DIVENTARE UN ARTISTA GLOBALE MA LA LINGUA ERA UN PROBLEMA”

Michela Tamburrino per la Stampa

 

clive davisclive davis

Cammina instabile sotto il peso della sua fama, Clive Davis, una leggenda della musica, il più grande discografico di tutti i tempi che ha cavalcato epoche sempre nuove da protagonista, dagli Anni Sessanta via d' un fiato fino al nuovo Millennio, capace di attraversare i generi, dal rap al country, sempre scommettendo su una voce sconosciuta oppure resuscitando carriere date per morte.

 

Strano uomo Clive Davis, che oggi, a 85 anni, si permette il lusso della commozione mentre ripercorre in film la cavalcata di una vita unica. Un documentario dedicato a lui, con interviste agli artisti più rappresentativi della sua sterminata scuderia. The Soundtrack of Our Lives di Chris Perkel e prodotto da Ridley Scott è stato presentato al Film & Music Ischia Global Fest, prima proiezione a seguire l' apertura del Tribeca di New York. «C' erano seimila persone in piedi ad applaudirmi al Radio City Music hall. Un' emozione enorme», ricorda lui. La voce più bella Standing ovation anche a Ischia e qualche lacrima di nostalgia per molti.

 

clive davis e whitney houstonclive davis e whitney houston

Eppure questo documentario non è solo un tributo a Davis, è allo stesso tempo un omaggio straziante alla splendida Whitney Houston che lui scoprì diciassettenne. «La voce più bella del mondo. Una ragazzina, anche altri erano interessati a lei ma la famiglia capì che io l' avrei trattata da figlia e firmò con me». Gli brillano gli occhi solo quando parla di lei, del successo planetario, di quando la vide così magra da esserne impressionato, di quando le scrisse una lettera pregandola di farsi aiutare e di quando credette che lei ne fosse fuori. E la sua morte il giorno prima della notte dei Grammy.

 

clive davis e santanaclive davis e santana

«I miei pre-Grammy party erano più importanti dei Grammy stessi. Riunivo tutta la famiglia della musica. Quella notte terribile decisi di non farne niente, ero devastato, l' avevo vista da poco, mi aveva accompagnato a ritirare un premio e aveva cantato come una dea. Poi capii che la musica doveva andare avanti. Feci un discorso dal palco e per la prima volta vidi che veramente ci volevamo tutti bene. E dedicai quell' amore a lei». Questa vita incredibile iniziò con Janis Joplin, «la prima artista che misi sotto contratto», che lo invitò al Monterey Festival. Ci andò con pantaloni chiari, giacca e una maglia da tennis, «Quello strano ero certamente io».

 

Cinquant' anni fa e quest' avvocato di talento del dipartimento legale della Colombia Records appartenente alla Cbs, per passione cambiò radicalmente vita: «Mai avrei immaginato di avere orecchio musicale, mai. E neppure un talento per capire talenti altrui. Venivo da una famiglia povera ebrea e come tale avrei dovuto fare l' avvocato. Noi ebrei facevamo così». Poi quel festival e la Cbs che apre al rock e in tre anni raddoppia la quota di mercato. Lui mise sotto contratto personaggi come i Chicago, Bruce Springsteen, Santana, Billy Joel, i Pink Floyd. «Da lì non ho mai smesso fino ad Alicia Kays e ai Maroon Five e alle giovani Kelly Clarkson e Carrie Underwood vincitrici di American Idol ».

 

clive davis e alicia keysclive davis e alicia keys

Ha lavorato con Bob Dylan e Simon & Garfunkel. Sembrava inarrestabile, tutti volevano essere lui. All' apice del successo fu coinvolto in una brutta storia di truffa della quale si dice estraneo. Ma fu scelto come capro espiatorio e cacciato. Non si diede per vinto e creò una sua etichetta, l' Arista, e sotto quella bandiera produsse Aretha Franklin che non stava lavorando quasi più, lo stesso dicasi per Dionne Warwick e poi Annie Lennox e tanti altri.

 

Musica fino all' alba Ascoltava musica fino all' alba senza tregua, eppure la domenica mangiava con i figli perché così si deve fare. E dopo due matrimoni falliti e con un fisico da impiegato postale, Clive Davis si confessa bisessuale in televisione: «Non capisco perché ti devono piacere solo le donne, o solo gli uomini».

 

PRE-GRAMMY PARTY - CLIVE DAVISPRE-GRAMMY PARTY - CLIVE DAVIS

Schietto, intelligentissimo e deciso, quando pensa che nulla lo possa fermare i suoi soci lo cacciano fuori dalla Arista con la scusa dell' età, in verità perchè guadagna parecchio. Questa volta però gli artisti fanno quadrato, la vicenda diventa uno scandalo e lui rientra con tante scuse.

 

Tra gli episodi più divertenti? «Quello con il sassofonista Kenny G. Lo costrinsi a fare un disco di canzoni di Natale strumentali. Lui s' infuriò: "Sono ebreo, come ti viene in mente di farmi fare un disco di Natale? Andrà malissimo". E io: "Anch' io sono ebreo, allora? Andrà benissimo". È diventato il disco di Natale più venduto al mondo».

 

Ridley ScottRidley Scott

L' epoca più bella? «Forse gli Anni 60, la nascita del pop, ho visto la rivoluzione». E l' artista più complicato? «Tutti. Sono musicisti, nessuno è normale. Ma cambiano il mondo». Qualche artista che le è mancato? «Con Prince ho lavorato troppo poco, mi dispiace». La sua più grande soddisfazione? «Aver resuscitato la carriera di Santana». Un artista italiano che le piace? «Ho lavorato con Eros Ramazzotti, ho capito il suo potenziale, l' avrei fatto diventare un artista globale ma c' era il problema della lingua».

 

E oggi? «Ho fondato a New York una scuola per musicisti. Dopo quattro decenni qualcosa devo pur restituire». Come le piacerebbe essere ricordato? «Come uno sempre all' avanguardia che ha superato le barriere dei generi e i confini politici. Ho scoperto musicisti che hanno fatto la storia». Il titolo di una canzone? « Sound of Silence , Because the Night , Fallin' di Alicia Keys, Piece of My Heart di Janis Joplin, ma penso spesso a I Will Always Love You e alla sua splendida cantante».

Eros Ramazzotti_2Eros Ramazzotti_2

aretha franklin aretha franklin annie lennoxannie lennoxWhitney Houston Whitney Houston

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…