museo di capodimonte

VOLETE ORGANIZZARE UNA FESTA AL MUSEO DI CAPIDIMONTE? ECCO QUANTO VI COSTEREBBE - L'OFFERTA DI SITI CULTURALI ITALIANI IN AFFITTO A PRIVATI È ORMAI AMPIA: MATRIMONI, BATTESIMI E COMPLEANNI - UNICO LIMITE: DEVE ESSERE ASSICURATA “LA COMPATIBILITÀ DELLA DESTINAZIONE D' USO CON IL CARATTERE STORICO-ARTISTICO DEL BENE”

Cristina Nadotti per “la Repubblica”

 

Salone delle Feste di Capodimonte

Da qualche centinaia di euro per sposarsi al Museo di Santa Giulia a Brescia, ai 25mila euro per un evento nel salone delle feste del museo di Capodimonte a Napoli, l'offerta di siti culturali italiani in affitto a privati è ormai ampia e codificata. È possibile infatti almeno dal 1993 per effetto della legge Ronchey e sta poi alle singole istituzioni stabilire le cifre, tenendo presenti le direttive del Decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004, noto come Codice dei beni culturali.

 

All'articolo 106 si stabilisce che «il Ministero, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono concedere l' uso dei beni culturali che abbiano in consegna, per finalità compatibili con la loro destinazione culturale, a singoli richiedenti». E ancora: «per i beni in consegna al Ministero, il soprintendente determina il canone dovuto e adotta il relativo provvedimento».

 

MUSEO CAPODIMONTE

Il Codice precisa che deve essere garantita «la conservazione e la fruizione pubblica del bene» (quindi l' orario di visita non deve subire variazioni) e «assicurata la compatibilità della destinazione d' uso con il carattere storico-artistico del bene medesimo». In altre parole, affittare a 20mila euro la Reggia di Venaria per una festa in costume settecentesco, vista la storia del sito, sarebbe compatibile con il suo valore artistico, meno fare una cena nel tempio di Segesta per 5mila euro, poiché si trattava di un luogo di culto, pur se pagano.

 

ARENA VERONA

Con questa motivazione nel febbraio 2017 la Grecia oberata dai debiti ha detto no alla casa di moda Gucci, che aveva offerto 2 milioni in lavori di restauro in cambio di un quarto d' ora di sfilata al Partenone, perché «il valore e il carattere dell' Acropoli è incompatibile con un evento di questo tipo». Secondo questo criterio, il Colosseo sarebbe deputato agli spettacoli e non dovrebbe scandalizzare l'idea di vederci dei concerti, come avviene nell' Arena di Verona o nelle Terme di Caracalla.

 

Quanto allo stabilire se sia un prezzo equo sposarsi nella casa natale di Leonardo, a Vinci, per 250 euro, oppure organizzare una cena aziendale nell'anfiteatro di Pompei per 15mila, il discorso si fa più complicato. Ciò che è accaduto venerdì scorso alla Reggia di Caserta ha poco a che vedere con i 30mila euro pagati per l'affitto. Il fioraio che si mette a cavalcioni su uno dei leoni dello Scalone d' onore del Vanvitelli pone il problema della sicurezza e dei controlli sull' uso.

reggia di caserta

 

«Si deve garantire la tutela del bene concesso - osserva Tiziana Maffei, presidente della sezione italiana dell'International council of Museum - a questo proposito, anche su sollecitazione del gruppo Icom Lombardia, stiamo lavorando a un documento sulle raccomandazioni per la concessione in uso temporaneo degli spazi museali». Maffei ribadisce poi «che c'è talvolta superficialità rispetto alla sicurezza» e un buon punto di partenza sarebbe «non generalizzare, ma valutare l'opportunità di affitto caso per caso».

 

arena di verona a fine 800

Per James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera (spazi diversi in affitto a circa 5mila euro, non senza polemiche), «il presupposto fondamentale è che la protezione e la sicurezza dell' opera è imprescindibile. Quando si affitta uno spazio - con la certezza che non ci siamo mai rischi per nessun opera quindi - è essenzialmente per due motivi: in primis rafforzare la missione del museo e creare legami con la città. In secondo luogo per sostenere le attività del museo, che si tratti della conservazione o l'acquisto di opere».

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...