diabolik michele senese

CHI VOLEVA MORTO FABRIZIO "DIABOLIK" PISCITELLI? NEL PROCESSO A RAUL ESTEBAN CALDERON, L'UOMO ACCUSATO DELL'OMICIDIO DEL CAPO ULTRÀ LAZIALE, EMERGE LO "SGARRO" DI PISCITELLI AL COGNATO DI MICHELE SENESE E L'IRA DI GIUSEPPE MOLISSO, FINITO CON LEANDRO BENNATO E ALESSANDRO CAPRIOTTI SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER L’INCHIESTA SUI MANDANTI DELL’OMICIDIO DIABOLIK - IL DUO PISCITELLI-FABIETTI AVREBBE VOLUTO ESPANDERSI SULLE SUE PIAZZE ABBASSANDO IL PREZZO DELLA DROGA – LA FRASE: “SE È SUCCESSO AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI NEL TERRITORIO DEL SENESE È PERCHÉ PURE SENESE È D'ACCORDO…”

Alessia Marani Camilla Mozzetti per “il Messaggero” - Estratti

 

diabolik

«Ma lo sai che lo conosco?», «E come?», «Perché viene spesso al locale di Grottaferrata». Sono i primi giorni di luglio 2019 e al parco degli Acquedotti, dove un mese più tardi verrà ucciso, Fabrizio Piscitelli grazie al passaggio in auto del futuro genero incontra Alessandro Capriotti, il "fornaro" o il "furfante". L'uomo che, insieme a Leandro Bennato e Giuseppe Molisso, è nuovamente finito sul registro degli indagati per l'inchiesta sui mandanti dell'omicidio Diabolik dopo una prima archiviazione.

 

Ad accompagnarcelo è Daniele Gatta che il 14 luglio di quell'anno sposerà una delle due figlie di Piscitelli. I due sono da poco usciti dal sarto che sta realizzando ad entrambi i vestiti per la cerimonia e prima di tornare a casa, si fermano al parco. La ricostruzione di quel giorno - insieme ad altri dettagli tutt'altro che marginali come lo "sgarro" al cognato di Michele Senese ad esempio e l'ira di Molisso perché il duo Piscitelli-Fabietti avrebbe voluto espandersi sulle sue piazze abbassando il prezzo della droga - emerge nelle udienze del processo a carico di Raul Esteban Calderon, l'uomo accusato dell'omicidio del capo ultrà laziale.

OMICIDIO DIABOLIK KILLER

 

In un'altra delle ultime udienze Capriotti torna al centro e viene ribadito in aula il debito che lo stesso avrebbe maturato con Diabolik - del valore di 300 mila euro per della droga non pagata - e che avrebbe voluto saldare in parte con un orologio usando nella trattativa un intermediario. Ma quell'orologio verrà considerato da Piscitelli quasi come un affronto e il capo ultrà continuerà a pretendere il dovuto.

 

(...)

Ancora: sempre dalle udienze del processo Calderon emerge, seppur indirettamente, come Piscitelli nello scacchiere dei molteplici interessi criminali operasse incautamente, ad esempio interessandosi, con il famoso "summit" di Grottaferrata seduto a tavola con Salvatore Casamonica, alla "pax" di Ostia.

 

I SENESE Sempre il genero intercettato il 30 novembre 2019 parla con un uomo non identificato del luogo in cui è avvenuto il delitto. «Se è successo nel territorio del Senese è perché pure Senese è d'accordo perché se non fosse stato d'accordo succedeva il patatrac subito cioè pure loro si schieravano». Il suo interlocutore replica: «Non c'è più» e Gatta: «Ho capito e mica puoi fa come c.... te pare? Che fai ammazzi uno dei miei quello che sta con me?». E l'uomo incalza: «E non faccio la rivolta?».

omicidio diabolik

 

Sempre Gatta: «Eh, come se non fosse successo niente quello invece è stato un segnale, dentro il territorio suo è successo quello che è successo... se lo so levato di mezzo perché dicono che comunque lui gli portava al mese a sto Senese due/tre mila euro e invece quegli altri gli portavano una ventina di mila euro e comunque andava a comandà su tutti, hai capito?». Interrogato dal pubblico ministero Gatta si giustificherà dicendo che commentava gli articoli usciti sulla stampa. Ma sempre dalle udienze esce un'altra intercettazione ambientale fra l'albanese soprannominato "Titti" e un uomo. Si parla di Antonio, presumibilmente cognato di Michele Senese, che avrebbe avuto più di un motivo per vedere morto Piscitelli: «Antonio è il più bastardo di tutti, perché a Fabrizio tutti e due non li poteva vedè, perché era successo...».

 

il boss michele senese, detto o pazzo

Oggi è attesa nell'aula bunker di Rebibbia una nuova udienza e non si esclude che possano emergere altri dettagli, a ricomporre un puzzle che va ben oltre il delitto.

OMICIDIO DIABOLIK KILLER 3fabrizio piscitelli diabolik OMICIDIO DIABOLIK

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…