1. PER IMBARCARE (E SPESSO FREGARE) CHI VUOLE SCAPPARE DALLA SIRIA, GLI SCAFISTI PUBBLICIZZANO I LORO SERVIZI SU FACEBOOK CON PREZZI, OFFERTE E NUMERI DI TELEFONO 2. SONO LE PROMOZIONI DEI “TOUR DELLA SPERANZA” A BALZARE AGLI OCCHI, QUEI SOGNI PER DIRETTISSIMA DA 5.500 DOLLARI SCONTABILI A 4.500 PER GRUPPI DI ALMENO 25 PERSONE 3. NON SONO SOLO I PIÙ POVERI TRA I POVERI ORA A FUGGIRE E’ LA CLASSE MEDIA DI DAMASCO 4. SULLA PAGINA FACEBOOK, IL 31 DICEMBRE 2014, UNO DEI “GESTORI” SEGNALAVA “VIAGGI NOVITÀ” PER L’ITALIA SENZA PASSAPORTO E SENZA VISTO DA TRIPOLI, DAL LIBANO E DALLA TURCHIA, A BORDO DI NAVI DA TURISMO LUNGHE 125 METRI. PRENOTAZIONE NECESSARIA VIA VIBER O WHATSAPP (C’È IL NUMERO). PARADISO PIÙ GETTONATO? L'EX LIBERTARIA SVEZIA…

1. QUEI TOUR DELLA SPERANZA PUBBLICIZZATI SU FACEBOOK - PREZZI, OFFERTE E NUMERI DI TELEFONO SU UNA PAGINA DEL SOCIAL

Francesca Paci per “la Stampa

 

blue sky m clandestini 5blue sky m clandestini 5

L’esodo dei profughi siriani è esiziale perché a scappare dalla sanguinaria guerra settaria a tre ore di volo da Roma non sono solo i più poveri tra i poveri ma la classe media, la spina dorsale del Paese. Non a caso i trafficanti di uomini «organizzano» viaggi appetibili anche per chi, governativo o dissidente, fino a 4 anni fa non avrebbe mai neppure immaginato di sfidare il Mediterraneo per sopravvivere.

 

Uno di quelli che ce l’ha fatta ha raccontato alle autorità italiane di aver trovato informazioni su https://www.facebook.com/damlage2?fref=ts, uno dei mille profili Facebook che «pubblicizzano» le partenze. La pagina in questione in realtà (che s’intitola «Conta fino a dieci.

blue sky m clandestini 4blue sky m clandestini 4

 

Scappato dalla morte per la morte» ed è stata aperta il 17 settembre 2013), sembra essere un punto di raccordo per disperati in cui l’autore, che s’intuisce essere siriano («amo la Siria, mi manca la Siria»), dichiara di voler «dare conforto ai rifugiati siriani e palestinesi sparsi ovunque». Vale a dire che l’intento è aiutare i disorientati, ma dentro vi si trovano anche i numeri dei cellulari per prenotare un cargo diretto in Italia costi quel che costi.
 

blue sky m clandestini 3blue sky m clandestini 3

«Fate attenzione a questi due, prendono i soldi e poi cambiano numero e spariscono» recita un post che indica i nomi di Uardi al Uardi detto Abu Ofran in Turchia e Khaled Subhi al Hadid detto Richard o Abu Uald o Khaled al Assacaui in Grecia. Allegata c’è una foto degli interessati scattata col telefonino da un «truffato».

 

Poco più giù però, compare l’annuncio di «al Baraka Barakatuna» che il 31 dicembre 2014 alle 9,56, augurando a tutti un fine anno di pace, segnala «viaggi novità» per l’Italia senza passaporto e senza visto da Tripoli, in Libano, e dalla Turchia, a bordo di navi da turismo lunghe 125 metri. Prenotazione necessaria, ovviamente, via Viber o WhatsApp (c’è il numero). C’è chi chiede come si fa a raggiungere la Svezia dal Kosovo e chi risponde che è faticoso e molto difficile.

 

blue sky m clandestini 2blue sky m clandestini 2

Chi cerca un mediatore a Milano per andare in Svezia (gettonatissima). Chi non sa che procedura seguire per il ricongiungimento famigliare, chi lancia l’Sos per 10 naufraghi al largo di Bodrum, chi denuncia un trafficante palestinese di nome Abu Nasser e chi vorrebbe notizie di Mouhammed Meschinesh imbarcatosi 40 giorni fa e da allora scomparso.

 

blue sky m clandestini 1blue sky m clandestini 1

Ma, per ovvie ragioni, sono le promozioni dei «tour della speranza» a balzare agli occhi, quei sogni per direttissima da 5.500 dollari scontabili a 4.500 per gruppi di almeno 25 persone. Sara Sh, profilo attivissimo, propone «viaggi settimanali per l’Italia da Mersin, in Turchia, con imbarcazioni da 80 a 125 metri più notte in albergo inclusa in attesa della partenza e documenti (passaporti siriani, europei e patenti)». Un altro utente, in salvo in Europa, mette in guardia: «Mi avevano promesso un cargo da 100 metri e sono salpato su un motoscafo di 18 metri». 
 

L’orizzonte dei siriani è cieco. Pochi giorni fa il Libano, dove oltre un quarto della popolazione è ormai composto da profughi, ha annunciato che d’ora in poi ai vicini di casa servirà il visto per entrare nel paese dei cedri. Resta il mare, di cui i sopravvissuti postano su Facebook speranze e insidie, come il cadavere riverso tra le onde di Mohamad Issa.

 

2 - LA BORGHESIA SIRIANA IN FUGA TRADITA DA ASSAD E DAI RIBELLI - I PROFUGHI ARRIVATI A GALLIPOLI E IN CALABRIA NON SONO POVERI MA SCAPPANO DA UN PAESE CHE NEGA LORO OGNI FORMA DI CIVILTÀ

Domenico Quirico per “la Stampa

monica maggioni intervista bashar al assad monica maggioni intervista bashar al assad

 

Chi sono questi nuovi profughi sorti dall’innocenza assassina del mare? Siriani, questa volta: dopo i tunisini del 2011 e poi gli eritrei i saheliani gli africani… Personalmente ho attraversato fasi diverse di coinvolgimento con quella che è la storia capitale del tempo che viviamo: le odissee del popolo dei fuggiaschi. 
Il mio viaggio con loro, da quattro anni, ha risalito le linee del sangue e della storia, ha seguito l’odore della morte, della paura, dell’odio.
 

Ha conosciuto il pianto, la stanchezza, l’abbandono e, in modo singolare, anche l’amore. Per comunicare il senso del viaggio dei siriani non posso affidarmi ai fatti puri e semplici. Bisogna avere pazienza: chi dedica loro la nostra carità svogliata e soprattutto coloro che non li vogliono. Perché il filo del racconto con gli uomini, le donne i bimbi di Aleppo, Damasco, di Homs caricati su mercantili affidati al pilota automatico, si inoltra sempre nei sentieri del cuore, della mente e dell’anima.

siria esplosioni scontri siria esplosioni scontri

 

Ancor più che a Zarzis in Tunisia, a Zawa in Libia, ad Agadez nel sahara, l’altro mare della loro migrazione, questa è la cronaca di un incontro con il male, un male che non ha paragone con nulla che abbia conosciuto in passato. Benché abbia provato il volto della crudeltà in altri luoghi, la Siria è calata in una dimensione da incubo in cui la facoltà di capire e più ancora di pensare razionalmente vengono completamente stravolte. 
Fuggono dunque da un Paese di cadaveri, di orfani, di terribili assenze, è una terra in cui lo spirito perde la sua linfa vitale. E dove il leviathano totalitario, il califfato, proietta ormai una ombra scura sul loro futuro.


I profughi non si assomigliano mai, identico è solo il dolore. Quella che sbarca a Gallipoli e in Calabria è soprattutto la borghesia siriana. La maggioranza non è povera: ha attraversato le brutali trasformazioni sociali dell’epoca di Assad padre, ha sperato nella «modernizzazione» autoritaria promessa da Bashar.

siria scontri siria scontri

 

Con il denaro ha sperato di sopravvivere perfino alla guerra. Ora fugge: le città in cui la loro vita abituale, talora agiata, è sfumata, da quattro anni sono deserti di cemento e di pietra. Chi ha sperato in una vittoria del regime si è accorto che a fatica Bashar riesce a mantenere le posizioni, a non indietreggiare. Chi ha, spesso senza dirlo, sperato nei rivoluzionari, si è accorto che non saranno loro che prenderanno comunque il potere. Ma i lugubri amministratori della legge di dio, la dittatura islamista votata a una guerra senza fine, contro tutti. Hanno perso la speranza.

siria scontri siria scontri


Quello da cui fuggono è una terrificante invenzione totalitaria che distrugge, annichilisce, fa a pezzi, sminuzza e polverizza la vita abituale. Puoi immaginare una crudeltà più raffinata? La futura Siria islamista sarà uno stato che non leva la vita, ma la civiltà. Il loro mondo è solo passato, lo leggeremo sui libri, come racconti di Sharazad. Uomini che pretendono di avere con Dio un rapporto esclusivo e feroce lo stanno già cancellando: tutto è empio blasfemo proibito. I vestiti, la musica, lo sport, il vino, la discussione, non ci saranno più giacche, pantaloni, film, partite di calcio. Quello che sta sfumando a tutta velocità è la tua epoca.


La lotta titanica del siriano è di evitare di esser riportato al sesto secolo, al jihad perenne, come unica ragione di vita, perfino per i bambini. Una lotta disperata che si svolge sotto case che crollano sotto i bombardamenti, le angherie dei soldati e dei rivoluzionari, gli squadroni della morte.

Domenico Quiricoarticle Domenico Quiricoarticle


Quando arrivano in Italia sono certi che, con il denaro, una vita normale, in Germania o nel Nord Europa dove ci sono comunità siriane, sia pronta: basta pagare. Un biglietto del treno o di aereo per Francoforte e Stoccolma. Non è questo l’Occidente? Si illudono. E lo scopriranno.


A questo pensiamo guardando questi sbarchi; finiamo sempre per guardare, per cercare un brandello di notizie dei luoghi in cui siamo stati, delle persone che abbiamo conosciuto. Come esprimere cosa si prova? Una sorta di attrazione fatale, il dolore per tutto ciò che abbiamo acquistato e perduto nel tempo che abbiamo passato con loro. E una stanchezza dello spirito che si nutre di immagini proiettate e riproiettate mille volte. Tentiamo di raggiungere il pulsante per spegnere il televisore, ma nel buio non riusciamo a trovarlo.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…