volodymyr zelensky a cernobbio giorgia meloni

ZELENSKY È TORNATO IN ITALIA PER UN’IMPRESA IMPOSSIBILE: FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA – IL PRESIDENTE UCRAINO È A CERNOBBIO, DOVE QUESTA MATTINA INCONTRA LA MELONI. IL VIAGGIO IN ITALIA HA UN DUPLICE OBIETTIVO: TORNARE A CHIEDERE IL VIA LIBERA A USARE LE ARMI OCCIDENTALI SUL TERRITORIO RUSSO, DOPO CHE L'ITALIA HA VOTATO NO INSIEME A ORBAN  (“VOGLIAMO ATTACCARE DOVE PARTONO I CACCIA”) E TROVARE SOLDI PER LA RICOSTRUZIONE. MA PRIMA CHE SI PRONUNCI DI NUOVO “IO SO’ GIORGIA”, È GIÀ ARRIVATO IL NIET DI TAJANI…

Estratto dell’articolo di Federico Fubini e Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arriva a Cernobbio con due missioni: chiedere all’Italia il via libera a usare le armi a lungo raggio sul territorio russo, finora negato da Roma, e convincere gli imprenditori e i manager italiani che partecipano al Forum The European House Ambrosetti, in corso sul lago di Como, a investire nella ricostruzione dell’Ucraina.

 

Perciò dopo un duro intervento in cui ha ricordato che il popolo ucraino vive «sotto la minaccia di droni e missili balistici forniti dall’Iran ogni giorno e ogni notte, con 55 morti e 338 feriti civili solo dall’inizio del mese», e rivendicato «il diritto alla sicurezza, all’autonomia e all’indipendenza» del suo popolo, nella consueta uniforme d’ordinanza verde militare, Zelensky ha partecipato a una cena riservata con trenta manager di aziende presenti a Cernobbio. E oggi incontrerà in un bilaterale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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Ma sono le armi a lungo raggio il nodo vero, che Zelensky ha sollevato anche in Germania […]

Il no alle armi a lungo raggio finora ha isolato l’Italia dagli altri Paesi occidentali (Ungheria esclusa) e ieri è stato ribadito ancora una volta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani anche nel suo intervento al Forum.

Zelensky gli ha risposto in serata: «[…] Sono grato per i sistemi di difesa che sono stati messi a disposizione dall’Italia.

 

giorgia meloni a cernobbio

Ma ci sono degli errori quando si dice in Italia o in qualche altro Paese che si ha paura che noi attaccheremo il Cremlino. È un peccato che non si possa fare», ha detto. Precisando subito dopo che stava «scherzando» e suscitando una risata in sala. E ha aggiunto: «Le armi a lungo raggio coprono 200-300 chilometri, quindi sono incapaci di raggiungere le distanze che vorremmo. Noi vogliamo usare queste munizioni per distruggere gli aeroporti nel raggio di 100-300 chilometri da cui partono gli attacchi, nient’altro».

 

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Negoziati lontani L’obiettivo è di «far arrivare l’Ucraina in posizione di forza a eventuali negoziati di pace, altrimenti perderemo i nostri territori e i nostri valori», afferma Zelensky. «Putin vuole annientarci […]  non mollerà finché non distruggerà l’Ucraina. […]».

 

L’incursione nel Kursk Poi il presidente ucraino rivela il retroscena dell’attacco a sorpresa su Kursk. «Abbiamo ricevuto informazioni chiare dall’intelligence ucraina e dei nostri partner, Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea. Dopo Kharkiv, il passo successivo dei russi sarebbe stato nel nord del Paese, nella città di Sumy. Ho deciso con il mio comandante in capo, ma dovevamo essere veloci. La Russia è ovunque con la sua intelligence, così abbiamo difeso tutta questa regione con questa operazione».

 

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Zelensky intanto incassa altri aiuti: il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha annunciato a Ramstein un altro pacchetto da 250 milioni di dollari mentre il collega tedesco Pistorius ha assicurato altri 12 obici Panzer 2000 (6 entro il 2024). E ulteriori 650 missili Martlet arriveranno da Londra […]

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