IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - E IN CHIARO CHE VEDIAMO STASERA? L’OFFERTA PIÙ INTERESSANTE MI SEMBRA QUELLA DI RAI DUE ALLE 21,30, IL GIALLONE ALLA AGATHA CHRISTIE “KNIVES OUT - CENA CON DELITTO”, MA AVETE ANCHE IL SEMPRE FUNZIONANTE “INDEPENDENCE DAY” O IL BELLISSIMO “DANKO” - IN SECONDA SERATA PASSA “IL COMUNE SENSO DEL PUDORE”, FONDAMENTALE FILM SUL SESSO TRA CINEMA E CARTA STAMPATA IN ITALIA, MA OCCHIO ALLA RARISSIMA E VOLGARISSIMA COMMEDIA SEXY AMBIENTATA AI TEMPI DEI ROMANI,“CASSIODORO IL PIÙ DURO DEL PRETORIO”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo stasera? L’offerta più interessante mi sembra quella di Rai Due alle 21, 30, il giallone alla Agatha Christie “Cena con delitto”, scritto e diretto da Rian Johnson con Daniel Craig, Jamie Lee Curtis, Chris Evans, Michael Shannon, Toni Collette. Beh. Quello che voleva fare Rian Johnson , scrivevo quando il film uscì, era proprio ricostruire quel tipo di film alla Poirot con un cast spaziale e dove tutti, ma proprio tutti, fino all’ultimo cameriere, possono essere il colpevole. Un genere che vede come elementi fondamentali un grande cast di star e una sceneggiatura perfetta che non deve svelare nulla fino alla fine.
Johnson, che ha diretto un kolossal niente male come Star Wars-The Last Jedi, mette dentro il suo giallo pensato da anni non solo il James Bond in carica Daniel Craig, che veste in tweed ma ha un terribile accento del Sud un po’ cafone, gli dicono che parla come il gallo Foghron Loghorn della Warner, la bellissima cubana Ana de Armas, vecchie e nuove star come Jamie Lee Curtis e Don Johnson, Chris Evans e Toni Colette, Christopher Plummer e Michael Shannon, camei che non possiamo non apprezzare come quelli di Frank Oz, voce e autore dei Muppets, M. Emmet Walsh, K Callan, ma anche riferimenti continui a “Sleuth” di Joseph Mankiewicz, alla Fletcher di Angela Landsbury a The Last of Sheila.
Diciamo che tutto parte dal suicidio di un celebre scrittore di gialli, Harlan Thrombey, interpretato da Christopher Plummer, proprio nel giorno del suo 85° compleanno. Ma si tratta veramente di un suicidio? Nella villa del fattaccio arriva la polizia e un detective privato famoso, Benoit Blac, cioè Daniel Craig, che hanno convocato tutti presenti di quel giorno, parenti, camerieri e, soprattutto, l’infermiera di Harlan, la bella Marta, Ana de Armas. Ognuno dei parenti potrebbe avere un buon motivo per averlo eliminato. E ognuno di loro, probabilmente, mente. Tranne l’infermiera Marta, incapace di mentire perché, appena dice una bugia, vomita.
Molto divertente, pieno di colpi di scena clamorosi e di un finale a sorpresa, almeno io non lo avevo capito, è uno di quei film scritti e diretti con grande partecipazione. E ogni occasione è buona per stoccate antitrumpiane, parodie dei troll nazisti, e per dimostrare il razzismo della classe media americana rispetto ai sudamericani e a chi venga da un altro paese. Marta, l’infermiera, viene di volta in volta salutata come brasiliana, ecuadorena, paraguaiana, mentre lo stesso Daniel Craig ricorderà proprio ai parenti che quella che viene presentata come secolare villa di famiglia è stata in realtà acquistata dal vecchio patriarca da un ricco pakistano.
Rai Tre alle 21, 20 presenta l’ottimo “L’accusa”, legal drama costruito su un processo su un tentativo di stupro (vero? falso?) tratto da un libro di Karine Tuil e diretto da Yvan Attal con Charlotte Gainsbourg, Mathieu Kassovitz, Pierre Arditi, Ben Attal, Suzanne Jouannet. Gran cast. Per il resto abbiamo il sempre funzionante “Independence Day” di Roland Emmerich con Bill Pullman, Jeff Goldblum, Will Smith, Mary McDonnell, Robert Loggia, Canale 20 alle 21, 05, il bellissimo “Danko” di Walter Hill con Arnold Schwarzenegger versione uomo del Kremlino in missione a New York, ma ci sono anche Peter Boyle e Laurence Fishburne (gran film!).
Cine 34 alle 21 si lancia su “Sono un fenomeno paranormale”, il film che ironizzava su esoterismo e occultismo in tv diretto da Sergio Corbucci, soggetto di Continenza, Fulci, Steno, Scola e Sordi, scritto da Gianni Romoli e Bernardino Zapponi con Sergio Corbucci con Alberto Sordi, Eleonora Brigliadori, Elsa Martinelli, Pippo Baudo. Di solito veniva indicato come uno dei punti più bassi della carriera di Sordi.
pippo baudo alberto sordi sono un fenomeno paranormale
Invece è divertente e pieno di riferimenti alla tv trash del tempo, con tanto di apparizioni di Giucas Casella e Pippo Baudo. Ultimo film di ines Pellegrini. Il mio amico Gianni Buttafava avrebbe dovuto fare un ruolo. Ma non se la sentì. Al suo posto venne chiamato Gianni Bonagura. Ma ci sono anche Rocco Barocco e Massimo Garcia, agitatore delle notti dell’alta società tra Roma, Montecarlo e Parigi.
mel gibson viaggio in paradiso
Passiamo alla seconda serata con “Viaggio in Paradiso” di Adrian Grunberg con Mel Gibson, Peter Stormare, Dean Norris, Daniel Gimenez Cacho, Kevin Hernandez, Iris alle 23, 10, con mel Gibson rinchiuso in un carcere messicano. So cazzi. Ottimo su Cine 34 alle 23, 25 “Il comune senso del pudore”, fondamentale film sul sesso tra cinema e carta stampata in Italia ideato da Rodolfo Sonego e diretto non benissimo da Alberto Sordi.
alberto sordi rossana di lorenzo il comune senso del pudore
Se Claudia Cardinale fa la moglie del giudice e Florinda Bolkan l’editrice di riviste porno patinate tipo dselina Tattilo, i pezzi forti sono l’episodio con Sordi e signora, Rossana Di Lorenzo, che cercano di trovare un film da vedere nei cinema di Roma per festeggiare l’anniversario di nozze e trovano solo hard e quello noto come “L’ingroppata”, dove un produttore napoletano, Philippe Noiret, cerca di convincere una diva, Dagmar Lassander, a girare la scena dell’ingroppata in quanto artistica. Non vuole, spiegano al produttore napoletano sia Giacomo Furia, il direttore di produzione, che il debosciato regista, Renzo Marignano.
dagmar lassander philippe noiret il comune senso del pudore
Noiret allora raduna un gruppo di esperti, Ugo Gregoretti, Giulio Cesare Castello e Mino Doletti, che discutono sul cinema porno del tempo, come realmente accadde in quel di Bologna in un celebre convegno su erotismo e merce alla presenza di Pier Paolo Pasolini, per convincerla. Alla fine la scena si girerà e il film, ovviamente, finirà a Venezia, applaudito da un folto pubblico in mezzo al quale spunterà, immancabile, Jimmy il fenomeno. Ci sono altre presenze notevoli, Silvia Dionisio, Giò Stajano ancora un versione uomo, Marina Cicogna…
La5 alle 23, 40 propone il film tutto al femminile sulla guerra tra i cori a cappella dei college, “Voices”, diretto da Jason Moore con Anna Kendrick, Rebel Wilson, Brittany Snow, Anna Camp, Alexis Knapp, Adam DeVine. Canale 5 alle 00, 05 ripropone quello che doveva essere il primo film sul sesso in 3D prodotto in Italia e doiventò invece un più banale “Com’è bello far l’amore”, scritto e diretto da Fausto Brizzi con Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Giorgia Wurth, Alessandro Sperduti e Filippo Timi come star del cinema porno. Beh, la buona notizia, scrissi quando il film uscì, è che il sedere di Claudia Gerini, anche ripreso in 3D, fa ancora la sua figura.
Quella cattiva è che malgrado sia sbandierato come commedia sexy, con tanto di set porno, dark room, e Filippo Timi come re dell’hard dal nome esplicativo di Max TwentyFive, e 25 sono proprio i centimetri dell’attrezzo, in questo film, per aggirare divieti e censure, le mutande non se le toglie nessuno. Del resto sapevamo da tempo che la differenza fra un film d’autore con la Gerini e una commedia con la Gerini è che nel film d’autore la Gerini le mutande se le toglie, nella commedia no. Per fortuna qualche battuta buona c’è.
Come un “Tu sei molto stressato… Vuoi pompino?”, detta dalla pornostar Vanessa, cioè Giorgia Wurth, a Fabio De Luigi, sposato da vent’anni con la Gerini, che ha avuto la sciagurata idea di invitare a casa sua il vecchio amico di lei, cioè Max-Timi senza sapere della sua professione di artista dell’hard. Battuta, va detto, che somiglia parecchio a quella, celebre, che Dino Risi attribuiva a Anita Ekberg richiesta, su un famoso set felliniano, ti tirare su lo stressato Maestro: “Io no interessata a pompetto!”. Vero, falso, leggenda? Circolava anche la versione “Io no interessata a pompetta”. A riguardo Dino mi disse che, per rispetto di Fellini, Mastroianni si intestò lui stress e richiesta.
maria grazia buccella ugo tognazzi sissignore
Su Rete 4 alle 0, 50 passa invece “Sissignore”, uno dei rari film, tutti poco riusciti, di Ugo Tognazzi regista, su soggetto però di Tonino Guerra, Franco Indovina e Luigi Malerba, e interpretato da Maria Grazia Buccella, Gastone Moschin, Franco Fabrizi, Ferruccio De Ceresa, Franco Giacobini, Luca Sportelli. L’idea, più adatta ai film di Indovina, in realtà, è quella di un terribile rapporto di schiavitù che ha un autista con il suo potente datore di lavoro, che lo usa come schiavo. Gli trova anche una moglie, che è in realtà la sua amante e può scopare solo con lui. Lo ricordo pochissimo riuscito.
Andrebbe invece visto su Iris all’1, 10 l’ormai raro e dimenticato “Amici & vicini”, commedia dolceamara di Neil LaBute con Amy Brenneman, Nastassja Kinski, Aaron Eckhart, Catherine Keener, Ben Stiller, Jason Patric, dove assistiamo a una specie di ronde sulle passioni sentimentali e sessuali di un gruppo di alto-borghesi di una città qualsiasi americana. I sei protagonisti, Mary, Barry, Jerry, Cary, Terri e Cheri, si amano, si tradiscono, parlano, ma sono profondamente infelici. Perbacco… Il film venne in gran parte prodotto da Jason Patric che ci mise dentro quello che guadagnò con “Speed2”. Non solo. Chiese alla sua donna, la supermodella Christy Turlington, di farsi dare da Calvin Klein gratis tutti gli abiti.
cassiodoro il piu duro del pretorio 4
Su Cine 34 all’1, 40 arriva il più profondo “Cassiodoro il più duro del pretorio” unico film firmato alla regia dal produttore Oreste Coltellacci, ma probabilmente diretto da Joe D’Amato, che firma la sceneggiatura, con Renzo Montagnani, Aldina Martano, Oreste Lionello, Katia Christine, Mario Carotenuto, Gigi Ballista, Guglielmo Spoletini, Salvatore Baccaro, Rodolfo Licari, Assunta Cenciarelli, Pietro Ceccarelli, una commedia sexy ambientata ai tempi dei romani con Montagnani e Lionello protagonisti, Carotenuto come Nerone, un po’ di belle ragazze nude e Baccaro più in luce che altrove. Rarissimo, prima dell’arrivo di Cine 34. E volgarissimo.
Su Rai Movie alle 2, 25 si torna al vecchio cinema di Hollywood con “La grande conquista” diretto da Richard Wallace, scritto da John Twist e Borden Chase con John Wayne, Laraine Day, Cedric Hardwicke, Anthony Quinn, Judith Anderson, James Gleason. Fu il più grande flop della RKO di Howard Hughes. Costato tre milioni 209 mila dollari, perse un milione e 35 mila dollari. Celebre la perfida critica di James Agee, "In questo film vengono fatte esplodere diverse tonnellate di dinamite, nessuna delle quali sotto le persone giuste." Poi dicono che sono cattivo io.
Su Rai 4 alle 2, 45 l’avventuroso norvegese legato alla fine del mondo, i tesori sommersi e altre amenità, “Il mistero di Ragnarock” di Mikkel Brænne Sandemose con Nicolai Cleve Broch, Pål Sverre Hagen, Bjørn Sundquist, Sofia Helin. Più divertente su Iris alle 2, 50 il vecchio classico di fantascienza americano “Il pianeta perduto” di Fred M. Wilcox con Walter Pidgeon, Anne Francis, Leslie Nielsen, Jack Kelly, Warren Stevens. Ricorderete sicuramente l’alieno creato dal potere dell’ID animato dalla Disney. Per non parlare del mitico Robby the Robot. O le gonne cortissime di Anne Francis, che vennero bandite come oscene in Spagna da Franco in persona.
Fu il primo film di Leslie Nielsen, ancora in versione seria, e il primo film a vantare una musica suonata tutti con strumenti elettronici. L’ideazione e la costruzione di Robby The Robot è opera di Robert Kinoshita, che di solito disegnava lavatrici. Non fu quindi un caso che a Carosello il nostro Robby, cioè Tic l’automa perfetto, pubblicizzasse la lavatrice Candy (“or che bravo sono stato posso fare anche il bucato?”). Frankie Darro, lo stunt che stava dentro Robby venne cacciato quando si scoprì che si era fatto cinque martini e barcollava sul set. Il film era stato scritto come un B-movie da Irving Block e Allen Adler, ma quando lo comprò il produttore Dore Schary per la Metro Goldwyn Mayer divenne qualcosa di veramente importante.
La chiude con l’horror “Streghe” di Alessandro Capone con Michelle Vannucchi, Gary Kerr, Deanna Lund, Ian Bannen, Iris alle 4, 25 e con lo stracultissimo “New York chiama Superdrago” di Giorgio Ferroni. Ray Danton, vero e buon attore americano, è l’agente Superdrago che combatte, assieme al fido Baby Face di Jess Hahn, un’organizzazione criminaloide che ha intenzione di diffondere nelle università americane quintali di dolciumi drogati con il Syncron 2 (boh…) per rincoglionire gli studenti. Superdrago, che si era ritirato dall’attività, è stato convinto a riprendere le armi dopo la morte di un vecchio amico.
Il capo è il venezuelano Fernando Lamas (più o meno come l’attore…), interpretato da Carlo D’Angelo e Marco Guglielmi il suo mad doctor. Grande cast femminile, con Margaret Lee e Marisa Mell che si presentano con dei colori di capelli assurdi. Divertente, se apprezzate la rigidità di Ferroni alle prese col mondo psico-pop degli 007.
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