“L’ACCORDO CON L’ALBANIA NON STA IN PIEDI” – ELLY SCHLEIN AVVISA LA MELONI DOPO LE INVETTIVE DA PARTE DELLA PREMIER E DEI MINISTRI NORDIO E SALVINI CONTRO I MAGISTRATI – “NON PENSINO DI POTER AGGIRARE L’INTESA CON TIRANA, PERCHÉ PER AGGIRARE LE SENTENZE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA DOVREBBERO USCIRE DALL’UE” - PER LA SEGRETARIA MULTIGENDER DEL PD ”È GRAVISSIMO QUESTO SCONTRO ISTITUZIONALE CON LA MAGISTRATURA. NON È COLPA DEI GIUDICI. NESSUNO È AL DI SOPRA DELLE LEGGI EUROPEE, INTERNAZIONALI E ITALIANE, TANTO MENO LO È CHI GOVERNA” – IL PD CHIEDE LE DIMISSIONI DI NORDIO - VIDEO
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‘L’accordo con l’Albania non sta in piedi, come avevamo segnalato. Non pensino di poterlo aggirare, perché per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall’Unione europea. Non penso che lo vogliano proporre anche se non sarebbe la prima volta”. Ad attaccare è la segretaria del Pd, Elly Schlein, partecipando alla manifestazione di Cgil e Uil su salario e salute, dopo le invettive da parte di Meloni, Nordio e Salvini contro i magistrati sul caso Albania e l’annuncio da parte dell’esecutivo di voler forzare attraverso un decreto legge.
Per la leader del Pd ”è gravissimo questo scontro istituzionale con la magistratura, ‘alimentato tutto dal Governo per coprire la loro incapacità. Non è colpa dei giudici, non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali e italiane, tanto meno lo è chi governa”.
GIORGIA MELONI VS ELLY SCHLEIN
E ancora: “Noi continueremo a inchiodarli alle loro responsabilità e alla loro incapacità, perché sono loro che hanno fatto questo pasticcio sulla pelle dei diritti dei migranti, spendendo 800 milioni di euro, che invece dovevano spendere sulle liste d’attesa, sulle assunzioni del personale della sanità pubblica. Sono artefici dei propri disastri”.
IL PD CHIEDE LE DIMISSIONI DI NORDIO
Estratti da repubblica.it
(...) Intanto il Pd chiede le dimissioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio dopo il suo intervento in mattinata contro i magistrati sul caso Albania. "In un paese democratico, la cui vita democratica e civile è regolata da una Costituzione - nella quale è limpidamente scolpito il principio della separazione dei poteri - un ministro della Giustizia che sferra un attacco così pesante alla magistratura e alla sua indipendenza non può rimanere al suo posto". Lo dichiarano Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd, Alfredo Bazoli, Federico Gianassi e Walter Verini, capigruppo Pd in commissione Giustizia di Senato e Camera e Commissione Antimafia.
"Nordio è uno dei simboli più appariscenti del fallimento di questo Governo – proseguono gli esponenti dem. Le sue politiche per la Giustizia e le sue enormi responsabilità sulla situazione delle carceri già ne consiglierebbero l'uscita. Ma l'attacco di questa mattina alla Magistratura supera il segno e, calpestando lui -Guardasigilli! - i principi costituzionali, conferma la sua inadeguatezza e l' incompatibilità con quel ruolo".