
50 SFUMATURE DI SELVAGGIA: “LA CORAZZATA “GREY” E’ UNA CAGATA PAZZESCA. IL LIBRO È UN TRIPUDIO DI PRIME VOLTE: NON SOLO PER ANASTASIA E PER IL SUO AMANTE SADICO. MA ANCHE PER IL LETTORE: STATE CERTI CHE UNA BOIATA COSÌ NON L’ AVETE MAI LETTA”..
Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”
L’idea rasenta la genialità: prendi un libro (50 sfumature di grigio) che ha venduto 125 milioni di copie e, anziché azzardare l’ennesimo sequel (anche perché di sfumature rimaste dopo rosso, nero, fucsia e karkadè da infilare in un titolo erano rimaste giusto quelle del parrucchino di Mayer), mantieni la stessa trama, ma lasci che a narrarla sia Mr Grey anziché Anastasia ed ecco pronto il nuovo best seller.
In Grey, il nuovo capolavoro della saga bondage di E L James, cambia dunque solo il punto di vista del narratore, ma resta sostanzialmente inalterato e limpido quanto quello di Grey il punto di vista dell’editore, cioè metterlo brutalmente in quel posto ai lettori.
Sarà per questo che finite ieri le 583 pagine del sado-mattone, oggi fatico leggermente nella deambulazione. Metto le mani avanti (e non per assaggiare il frustino di Grey): avevo letto anche il primo libro, per cui le mie aspettative erano più o meno quelle del Milan nei confronti di Inzaghi.
Ma la corazzata “Grey” è veramente una cagata pazzesca con l’aggravante, rispetto alle cagate precedenti, di essere pure più ambiziosa. E non sotto l’aspetto narrativo –anche perché lì per fare di peggio l’autrice poteva solo far passeggiare il gatto sulla tastiera del computer – ma sotto l’aspetto dell’analisi psicologica.
Perché E L James ha deciso che la lettrice media meritava di conoscere il motivo per cui Grey fosse diventato uno che si eccita solo se vede la fidanzata appesa al soffitto come la zanzariera da letto e quindi Grey è tutto un fiorire di parentesi e flashback in cui il fascinoso milionario rivela al mondo che lui è così perché la madre naturale era drogata, il papà un violento che l’ha fatta fuori, la madre adottiva una donna fredda, l’amica della mamma una cougar infoiata che lo aiutava nei compiti ma la geometria gliela insegnava col metodo empirico: mettendolo a 90 gradi.
Insomma, viene da concludere che se questo è il background del potenziale uomo dei sogni, per trovare un Mister Grey basta andare in una comunità di Don Mazzi. Ma Grey, non parla volentieri del suo passato con Anastasia, per cui i dialoghi sono irresistibilmente criptici. Per dire, Grey pretende di non essere toccato durante i rapporti sessuali e Anastasia : “Perché non ti piace essere toccato?”.
Grey: “Perché dentro ho 50 sfumature di tenebra, Anastasia.”. Lui non è uno schizoide sociopatico, no, ha dentro 50 sfumature di tenebra, che uno vorrebbe pure dirgli “Già si fatica a immaginare 50 sfumature di grigio dal topo al fumé, ma le tenebre sono tenebre, come le sfumi, col nero di seppia?”. E però non c’è tempo per le domande, perché la lettura del capolavoro travolge il lettore come un fiume in piena. E la piena non è d’acqua, ma di minchiate assortite che ci raccontano i pensieri più oscuri del protagonista.
Ora per esempio sappiamo che la prima volta in cui il sado-milionario ha incontrato Anastasia nel suo ufficio non ha pensato “Carina questa!” ma “M mmm, potrei migliorare le sue capacità di coordinazione con l’ aiuto di un frustino da equitazione” . Sappiamo che il suo lavoro consiste nell’ acquistare società gestite male e risanarle, per cui potrebbe finire a occuparsi di Grecia e già che c’ è sottomettere la Merkel con due fascette stringicavo e far felice mezza Europa.
Soprattutto, sappiamo che a 40 anni suonati, Mr Grey si esprime con termini come “ fraatellone” e “ squinzia ” come un dodicenne youtuber e definisce il suo rapporto con Anastasia “ una scopata da sballo” , roba che se a me uno dice “ Ehi, sei una scopata da sballo!” gli lascio addosso 50 sfumature di scimitarra. Il bello però è che il linguaggio del sado-pirla ha delle virate improvvise sul genere Moccia.
In particolare, gli occhi di Anastasia sono “ insondabili” a pag.216. “ Fiammeggianti” a pag. 487. “ Enormi e azzurri” a pag. 511. “ Luminosi, pieni di rabbia dolore e gelida co ns ape vo lez za” a pag.525, ma soprattutto, tenetevi forte, “ del colore dell’ oceano a Cabo San Lucas” a pag.47. Chissà se nell’ iride ha intravisto pure i delfini dietro la scia di una barca, questo incrocio tra Moccia e De Sade.
Sappiamo, anche, che fa tanto il figo e poi ha chiamato il suo elicottero “ Charlie Tango” come un taxi del Laurentino, che ha anche un fratello con cui ha un dialogo intenso e carico di avvolgente lirismo (“ Ehi, chi è salito sul tuo uccello di recente?” ), che ama infilzare Anastasia come un arrosticino abruzzese ma poi si preoccupa che vada piano in macchina e che lui, il milionario sadico e sgamato, si beve tutte le balle che gli racconta Anastasia con un candore commovente.
Lei –bella, laureata, ironica e ragazza di mondo – non solo gli racconta di essere vergine, ma pure di non sapere cosa sia l’ autoerotismo. In un mondo di quindicenni che per una ri carica da 20 euro la lanciano con la balestra, lui incrocia una ventitreenne che non si è mai sfiorata neanche con una spugnetta da doccia.
Del resto, il libro è un tripudio di prime volte: prima di Anastasia, Grey non aveva mai dormito con una donna. Mai presentato una donna alla madre. Mai fatto salire nessuna in elicottero. Non si era mai fatto sfiorare il petto da una fidanzata. E in fondo, qui, le prime volte non sono solo quelle di Anastasia e del suo amante sadico. È una prima volta pure per il lettore: state certi che una boiata così non l’ avete mai letta.
jamie dornan christian grey
grey suona chopin
selvaggia lucarelli
dal film cinquanta sfumature di grigio