CHI SOSTIENE PEREIRA? – DUBBI E SOSPETTI SUL FUTURO SOVRINTENDENTE DEL TEATRO MILANESE PER LE 7 OPERE ACQUISTATE DAL FESTIVAL DI SALISBURGO (DI CUI PEREIRA È ANCORA DIRETTORE) - IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI PARLA DI CONFLITTO DI INTERESSI: ‘LA SCALA CHIARISCA’

Giampiero Rossi per ‘Il Corriere della Sera'

La stagione di Alexander Pereira alla guida del teatro milanese non è ancora formalmente iniziata, ma è già in discussione. Ieri il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che è anche presidente del consiglio d'amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala, ha ricevuto una richiesta di chiarimenti su un'operazione di «mercato» condotta dal futuro sovrintendente, che però fino a ottobre agisce in veste di «consulente tecnico».

A suscitare dubbi, anzi sospetti, è la notizia, diffusa dalla stampa austriaca e americana, dell'acquisto, da parte di Pereira, di sette opere (tra le quali si parla di I maestri cantori di Norimberga , Don Carlo , Falstaff , Lucio Silla ) per oltre un milione e 200 mila euro dal Festival di Salisburgo di cui lui stesso era direttore artistico.

Un'operazione che nella città di Mozart è stata accolta come salvataggio del bilancio, lasciato in sofferenza proprio dall'«opulento programma» di Pereira. In sostanza il sovrintendente in pectore della Scala avrebbe agito da acquirente e venditore nello stesso momento. Per questo il ministero - che in base alla legge Bray ha diritto all'ultima parola sulla nomina - parla di un possibile «conflitto di interessi» e chiede al sindaco una relazione documentata sui fatti. E al tempo stesso, gli uomini del ministro Dario Franceschini cercheranno riscontri anche a Salisburgo. Anche perché fino al primo settembre prossimo il sovrintendente è formalmente Stéphane Lissner, quindi Pereira non avrebbe potuto firmare alcunché senza prima passare per il consiglio di amministrazione.

Di qui l'irritato «stupore» di Pisapia, che ieri ha presieduto un cda piuttosto teso. Dopo la presentazione del bilancio 2013 in pareggio, Lissner ha confermato di aver siglato soltanto contratti con i cantanti, che però non sono legati a un particolare allestimento. Quindi Pereira si è difeso, spiegando che in realtà si tratterebbe di un'operazione vantaggiosa per la Scala che si troverebbe così, in partica, con opere di qualità (poiché le ha prodotte lui stesso) già pronte e a costo contenuto.

Ma è una posizione che non convince né il sindaco che, con tutto il cda, vuole sapere se siano stati firmati contratti o semplici lettere d'intento, né i sindacati, che chiedono chiarimenti perché - come spiega Giancarlo Albori della Cgil - «i laboratori Ansaldo sono i migliori al mondo e sono in grado di produrre qualsiasi allestimento».

Il prossimo consiglio di amministrazione della Scala è previsto tra circa un mese. Al momento, sul versante istituzionale, le posizioni sono piuttosto differenziate. La Regione Lombardia, attraverso l'assessore alla Cultura Cristina Cappellini, chiede a Pereira di fare «un passo indietro» perché «ci deve essere una governance all'altezza e non logiche di favoritismi e palesi conflitti di interessi».

Il presidente della Provincia Guido Podestà assicura che «Pereira non è in discussione» e spiega che «bisogna capire se ha senso impostare ora stagioni importanti come le prossime due, specie quella per Expo per cui forse siamo già in zona Cesarini». Il sindaco non nasconde «la delicatezza della situazione» e attende di chiarire tutto al ministero. E per questo Pisapia ha chiesto ad Alexander Pereira di ricostruire tutto in una dettagliata relazione. Scritta.

 

alexander pereiraALEXANDER PEREIRA E MOGLIE DANIELA Stephane Lissner Sovrintendente Scala MITOSettembreMusica foto di Andrea Mariniello FRANCESCA COLOMBO GIULIANO PISAPIA FRANCESCO MICHELI LA SCALA DI MILANO jpeg

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