alexia

“NEL 2003 HO VINTO SANREMO E ORA MI HANNO BOCCIATA: FORSE NON HO ANSIA DA PRESTAZIONE SOCIAL” – ALEXIA FRIGNA DOPO L’ESCLUSIONE DAL FESTIVAL: “COLPISCONO DI PIÙ I NOMI DEGLI ESCLUSI RISPETTO AGLI AMMESSI ALLA GARA. FARE RAGIONAMENTI È SVILENTE. LA MIA PRIORITÀ È MANTENERE VOCE, FISICO E TESTA AL TOP. ED È FATICOSISSIMO” - LA RELAZIONE TOSSICA (“MI VERGOGNAVO A PARLARNE”) E LA GARA DI STATURA CON KYLIE MINOGUE IN CAMERINO:HO VERIFICATO CHE SONO PIÙ ALTA IO, MENTRE LEI È PIÙ...” – VIDEO

 

Rosanna Scardi per corriere.it- Estratti

 

alexia

Alla fine degli anni '90 è esplosa come la reginetta della dance, facendo ballare al ritmo della sua «Uh la la la». Oggi, con sei milioni di dischi venduti alle spalle, oltre a un Sanremo vinto, Alexia, milanese d’adozione, torna nella veste di interprete: sabato 6 gennaio al Blue Note di Milano proporrà «My Xmas», l’album di brani natalizi uscito un anno fa.

 

Tra poco inizia Sanremo. Nel 2002 lei è arrivata seconda con «Dimmi come», nel 2003 ha vinto con «Per dire di no». Ora la sua canzone non è stata scelta.

«E sono in ottima compagnia. Colpiscono di più i nomi degli esclusi rispetto agli ammessi alla gara. Fare ragionamenti è svilente. Forse non ho ansia da prestazione sui social. La mia priorità è mantenere voce, fisico e testa al top. Ed è faticosissimo».

 

E invece quali sono i brani del suo disco che più la emozionano?

alexia

«Il mio non è un semplice disco di Natale; ho cercato di interpretare le canzoni, in inglese, secondo il mio stile.  I brani che prediligo sono “Carol of the bells”,  “Christmas (baby please come home)” e “Snowman”: in quest’ultima una donna chiede al suo compagno di non perdere fiducia in se stesso, di stare al suo fianco, da compagno di vita. A Natale i sentimenti sono amplificati, anche se i canoni sociali impongono agli uomini di mostrarsi come i più forti. Che poi, noi donne siamo le più forti e da questo nascono i problemi».

 

A proposito, come si promuove l’uguaglianza di genere?

«Con l’educazione. Fin dalla scuola materna i maschietti prediligono i giochi violenti, ma questo non impedisce di insegnare e far capire loro che bisogna cooperare. Altrimenti è la guerra».

Le è mai capitato di vivere una storia d’amore disfunzionale?

giorgio armani con alexia e andrea camerana

«Sì, mi è successo. Non è stata tragica fisicamente, ma verbalmente. È stato un passaggio impegnativo nella mia vita che ho superato con maturità e con la capacità di dire basta con tutte le conseguenze del caso dal momento che l’altra persona voleva proseguire la relazione».

 

Si era confidata con qualcuno?

«Avevo difficoltà perché si tende a difendere il proprio fidanzato. Ed è gravissimo, un problema di relazione tra donne. Amiche e sorelle sanno benissimo che tu non vedi o non vuoi capire. Questo accade perché l’età non ti consente di ragionare fino in fondo e di capire che è meglio stare da sola che in una relazione tossica». 

 

(…)

Cosa ascolta?

alexia

«I miei capisaldi sono Aretha Franklin, Sarah Vaughan, Chaka Khan, Ella Fitzgerald, Whitney Houston. Tra le star di oggi, mi piace Beyoncé. Ma oggi ho poco tempo, il mio è un ascolto passivo. E così, grazie alle mie figlie, mi ritrovo ad ascoltare il kpop coreano, Dua Lipa, Arctic Monkeys, Queen, Radiohead. E poi riscopro gli artisti che vivevo in parallelo, tra la fine degli anni ’90 e il 2005, come Nine Inch Nails e Robbie Williams».

E Kylie Minogue?

«L’ho conosciuta e incontrata in camerino. E ho verificato che sono più alta io, mentre lei è più magra…».

A proposito, ha 56 anni, ma ne dimostra venti di meno. Come fa?

«Non voglio lasciarmi andare».

alexiaalexiaKYLIE MINOGUE KYLIE MINOGUE alexia

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…