willem dafoe

UN AMERICANO A ROMA - WILLEM DAFOE E LA VITA A PIAZZA VITTORIO CON GIADA COLAGRANDE: “LE HO CHIESTO DI SPOSARMI IN TRATTORIA. PER MOLTI ANNI HO FATTO SOLO FILM E NON AVEVO GUSTI SOFISTICATI IN FATTO DI CINEMA. GRAZIE A LEI HO SCOPERTO PIETRO GERMI. E SOPRATTUTTO STEFANIA SANDRELLI...”

Enrico Caiano per il “Corriere della Sera”

 

Giada Colagrande e Willem DafoeGiada Colagrande e Willem Dafoe

C' è chi sgrana gli occhioni e si innamora di Sean Connery che, sigaretta in bocca, scandisce quelle parole entrate nella storia del cinema: «Il mio nome è Bond, James Bond». E c' è chi come Giada Colagrande, adolescente malata di film, sgrana gli occhioni e si fa rapire dal fascino di un malvivente dallo sguardo allucinato che con uno sgangherato sorriso bisognoso di cure dentistiche, sigaretta in bocca, scandisce: «Sono Bobby Perù, come lo Stato».

 

Giada Colagrande Giada Colagrande

Oggi Giada, studiosa di arte diventata regista, 40enne, quel Bobby Perù, personaggio di Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, se lo è sposato. Per sua fortuna la dentatura era un trucco di scena ma il resto, quel volto magnetico, capace di soffrire sotto una corona di spine nell'Ultima tentazione di Cristo di Scorsese o di raccontare disperazione e follia nell'Antichrist di von Trier, è con lei ogni giorno. È il volto di Willem Dafoe, uno degli attori più intelligenti e talentuosi nel cinema a cavallo tra i due secoli.

 

DUE CITTÀ

Giada Colagrande e Willem Dafoe Giada Colagrande e Willem Dafoe

Sono marito e moglie ormai da 11 anni. Vivono d'arte e d'amore tra Roma e New York, «le nostre due città» spiega lei, nata a Pescara ma romana d' adozione, mentre lui, di 20 anni più grande, è figlio del Wisconsin, America profonda, ma nella Grande Mela ha scoperto il teatro e poi il cinema fino a farla diventare la sua città.

 

Lui recita nei film diretti da lei (Black Widow del 2005 suggellò su pellicola la loro intesa artistica); entrambi sono stati attori nel film del loro amico e vicino di casa romano Abel Ferrara, Pasolini (2014). «Siamo immigrati - scherza Dafoe, parlando della vita romana di lui e Giada con l' amico fraterno Abel e con sua moglie Cristina -. Siamo una comunità di immigrati qui».

 

Giada Colagrande e Willem Dafoe  Giada Colagrande e Willem Dafoe

E ride in quella maniera inimitabile che riporta subito alla memoria i suoi personaggi borderline. Hanno casa in Piazza Vittorio, zona per niente esclusiva, a un isolato da quella dell'amico e regista. La casa vera è a New York o a Roma? Giada spiega: «Sa cosa mi dice spesso Willem? Casa è mia moglie. Ed è vero, anche per me: siamo un po' nomadi ma quando siamo insieme fa subito casa».

 

L'avreste mai detto? Problematici, trasgressivi, a volte addirittura perversi sullo schermo, due cuori e una capanna nella vita. Il colpo di fulmine per Willem fu il primo film di Giada, Aprimi il cuore (2002), girato tra le pareti di casa: «Fu la ragione per cui ci incontrammo. A lui piacque tanto. Si innamorò anche del mondo romano da cui venivo e del modo di fare cinema qui.

 

giada colagrandegiada colagrande

Quando si è trasferito a Roma è venuto a vivere da me nella casa in cui girai il film». Un anno e mezzo dopo, la richiesta di sposarla. In una trattoria romana. «Sì - mormora lei, gelosa com' è del suo privato - una delle dichiarazioni è stata in una trattoria...». Oggi sono una delle coppie più lontane dalle terrazze romane. Inutile chiedere se pensano a un figlio: lei si abbandona a urletti di protesta per la domanda, lui ride nel solito modo e taglia corto: «Il figlio l' abbiamo avuto sullo schermo». Per ora può bastare.

 

Che uno con la faccia di Dafoe possa avere una vita normale anziché piena di eccessi è difficile da credere. Eppure. È quasi una missione per lui convincere che è proprio così: «Spiego che sono un uomo molto semplice, vengo dalla middle class americana, ho avuto un' educazione tipicamente Usa, non c' entro niente con i personaggi sullo schermo». O meglio, c' entra eccome: «Beh, recito perché non resisto alla possibilità di sparire, di diventare qualcosa di altro da me».

 

willem dafoe e sua moglie giada colagrande a venezia 71willem dafoe e sua moglie giada colagrande a venezia 71

Sono pochi gli attori ad aver interpretato personaggi tanto diversi, nel cinema d' autore e in quello hollywoodiano, in oltre 100 film di registi tra loro lontanissimi e di ogni nazionalità: dai grandi Scorsese, Stone, Angelopoulos, Wenders, ai talenti recenti Spike Lee, Wes Anderson, Robert Rodriguez. Per riuscirci dà grande importanza «alla qualità della vita, alla mia preparazione alla giornata. È un grande risultato capire come funzionano la mia mente e il mio corpo».

 

LA PASSIONE PER GERMI

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La coppia Dafoe-Colagrande si diletta di cinema. A volte lei gliela dà vinta «e vediamo un musical. Lui li adora, io li odio». Ma attenzione, c' è Giada dietro molto cinema prima ignorato e ora amato da lui: «Per molti anni ho fatto solo film e la mia cultura cinematografica ne ha risentito. Conoscevo i classici ma non avevo gusti sofisticati in fatto di cinema, fino a quando non ho incontrato Giada. Diciamo che sono ancora in fase di scolarizzazione».

 

Bel complimento per una giovane film-maker ... «Gli ho fatto scoprire il cinema di Pietro Germi che io adoro e tutti e due siamo innamorati di Divorzio all' italiana , Sedotta e abbandonata e Signore e signori». Interviene lui: «Soprattutto adoriamo Sedotta e abbandonata. E io anche Stefania Sandrelli!».

 

willem dafoewillem dafoe

Giù un' altra risata delle sue. Con una confessione: la passione assoluta per Via col vento, che vede e rivede con Giada. «È il nostro Gattopardo» butta lì. E se si pensa che il motto del primo è «Domani è un altro giorno» mentre l' altro ha scolpito un carattere italiano con quel «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», viene spontaneo dire che Mr. Dafoe ha già inquadrato le differenze tra i suoi due Paesi.

 

«VADE RETRO TV»

Willem Dafoe Mister L Willem Dafoe Mister L

Nella vita normale di Willem non c'è però spazio per la tv. «Non parlategli di televisione!» mette subito in guardia Giada. Troppo tardi, è già partito: «Credo che gli spettatori debbano essere spinti almeno un poco, non assecondati e basta come succede con la tv. Non vogliono solo distrarsi, cercano di rinnovare se stessi, scoprire un modo di pensare nuovo, essere ispirati». Giada ha appena finito di girare Padre , un altro piccolo film («Lo dico qui per la prima volta») e sta per buttarsi in Tropico, che girerà in Brasile. Siberia di Abel Ferrara lui, Tropico lei. Agli antipodi. Non ci avevano pensato.

 

«Ma i film invece hanno qualcosa in comune: la magia». Per il resto bocche cucite, solo un accenno di Willem alla possibilità che qualche scena di Siberia sia girata a Brescia, la città che oggi lo vedrà protagonista con Giada di un incontro organizzato da Old Cinema, nuovo modello di impresa per trasformare in città-cinematografo i nostri centri: «Può essere ma è presto per dirlo, dipende da troppe cose e... non sono io il produttore del film».

WILLEM DAFOEWILLEM DAFOE

 

 

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