vinitaly 2016

ANDREA SCANZI AL VINITALY: TRA LE PAUSE DI MATTARELLA E IL RISOTTO BANALISSIMO DI CRACCO BASTA UN GIORNO QUI PER BERSI GLI 80 EURO DI RENZI - NONOSTANTE L’AUMENTO DEL PREZZO DEL BIGLIETTO ALLE 11 DI MATTINA IL TASSO ALCOLICO GENERALE ERA QUELLO DI UN PARTY CON BUKOWSKI E KEITH RICHARDS...

ANDREA SCANZI VINITALY ANDREA SCANZI VINITALY

Andrea Scanzi per il “Fatto Quotidiano”

 

Cinquant' anni e non sentirli. Si conclude oggi Vinitaly, cominciato domenica scorsa e giunto per l' appunto alla cinquantesima edizione. Un evento enorme, che in un giorno puoi visitare giusto al 20% e di cui non potresti godere appieno neanche ad avere tutto il tempo del mondo, perché il fegato prima o poi chiede il conto.

 

Strana manifestazione, Vinitaly. Da sempre è un po' paese dei balocchi e un po' sagra legalizzata per bevitori goderecci. L' Italia ha molte eccellenze, anche se spesso se ne dimentica, e il vino è tra queste. Almeno una volta nella vita, a Vinitaly bisogna andare.
 

vinitalyvinitaly

Salvo che non sia astemi, nel qual caso (quando la scelta non è figlia di obblighi medici) l' unica cosa è citare beffardamente il noto adagio di Baudelaire: "Gli astemi hanno qualcosa da nascondere".
 

Che poi, a frugare e guardare bene, tra le decine di padiglioni e le centinaia di stand ora griffati e ora plebei, pure Vinitaly ha qualcosa da nascondere. Per esempio: i taxi. Verona dovrebbe essere abituata al Vinitaly, ma non è così. Entra puntualmente in crisi. Arrivi in stazione e l' attesa media è di 20/30 minuti.
La fila davanti a te è chilometrica.
 

renzi vinitalyrenzi vinitaly

Quando il tuo taxi arriva, provi a chiedere spiegazioni. Chi dice che è colpa della viabilità, chi del complotto giudaico-massonico. E chi incolpa Mattarella. Tesi curiosa, quest' ultima, perché dimostra se non altro che Mattarella esiste (spesso osiamo dubitarne), ma non campata in aria. Domenica, per la giornata inaugurale, il presidente della Repubblica ha fatto visita alla Fiera. È atterrato all' aeroporto militare e poi ha fatto gli ultimi chilometri con la scorta invece di arrivare direttamente con l' elicottero.
 

Pare che ciò sia dipeso da un volersi presentare come "uno dei tanti", che viaggia tranquillamente in auto e non ha favoritismi. Bello. Solo che, per permettergli di fare quei dieci chilometri, la viabilità è stata bloccata per ore. E tutto si è inchiodato ulteriormente.

A dirla tutta si è inchiodato pure Mattarella, nel senso che quando ha parlato al Vinitaly ha fatto pause così lunghe da frantumare il record precedente di Celentano. Ogni tanto andava proprio in stand by e sembrava quasi un' imitazione di Andreotti quella nota volta che andò dalla Perego.

 

martina zaia mattarellamartina zaia mattarella

Peccato, perché poi Mattarella (sempre per chi non si è addormentato prima) ha detto cose belle. Come pure il ministro Martina, che ha presentato lunedì il "Testo Unico della vite e del vino". La soddisfazione generale era tale che né lui né gli altri onorevoli del Pd presenti si sono azzannati con la collega Silvia Benedetti del M5S .
 

Quest' ultima, però, non ha dimenticato il suo ruolo di eversiva e ha filmato la contestazione plateale con cui è stato salutato Renzi lunedì al Vinitaly: la parola più garbata che gli hanno gridato era "buffone", quelle meno educate potete immaginarle.
Grande affluenza anche quest' anno, persino più che in passato, e anche questo è un mezzo miracolo: una notte in hotel - anche quelli più scalcagnati - costa in questi giorni sui 300 euro e il biglietto di ingresso al Vinitaly 80.
 

CRACCOCRACCO

L' anno scorso era "solo" 50: l' aumento tradisce il desiderio degli organizzatori di inibire l' accesso a chi si intrufola solo per bere, scremando e migliorando così il pubblico.
Obiettivo riuscito in parte, perché già alle 11 di mattina il tasso alcolico generale era pari a quello di un party con Bukowski e Keith Richards. Tante le star, tanti i politici. Da segnalare un Allberto Malesani oltre ogni leggenda lisergica.

 

MALESANI VINITALYMALESANI VINITALY

Non male anche la cena della domenica all' Arena di Verona, con l' intoccabile Carlo Cracco che ha spacciato per opera benedetta dagli dèi un banalissimo risotto al pomodoro. Apprezzabile anche Alessia Berlusconi, che allo zio Silvio ha dedicato "una riserva speciale". Su Twitter ha invitato tutti a provare il suo Marzemino. Ha invitato davvero tutti. Compreso il direttore del Gambero Rosso Stefano Bonilli, scomparso purtroppo due anni fa. Comunque vada, sarà un successo. O, mal che vada, sarà un bel bere.

mattarella martina zaiamattarella martina zaiamaroni zaia martinamaroni zaia martinaMALESANI VINITALYMALESANI VINITALY

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI