ANITA EKBERG, LA GRANDE AMANTE DELL’AVVOCATO, SI TOGLIE QUALCHE “SESSOLINO” DALLE SCARPE E LO GETTA IN FACCIA A DONNA MARELLA - “AGNELLI ERA UN UOMO AFFASCINANTE E PIENO DI CHARME. MA LA MOGLIE… NON L’HO MAI CONOSCIUTA, PER CARITÀ, MA UNA DONNA CHE NON SI OCCUPA DEI FIGLI… E POI ADESSO C’È QUELLA GUERRA TRA LA FIGLIA DI GIANNI, MARGHERITA, E I SUOI TRE FIGLI, AVUTI DA ALAIN ELKANN. HANNO DETTO CHE NON VOGLIONO PIÙ VEDERE LA PROPRIA MADRE… MI SA CHE LEI È COME MARELLA”…

Giulia Cerasoli per Chi

Riprendiamo la conversazione con Anita Ekberg, l'indimenticabile protagonista, con Marcello Mastroianni, del film La dolce vita di Federico Fellini. Dopo averci raccontato gli amori della giovinezza, i guai matrimoniali e i retroscena della pellicola che le diede una notorietà planetaria, in questa seconda parte dell'intervista che ci ha concesso la diva affronta l'argomento su cui ha sempre mantenuto uno stretto riserbo: la lunga e importante relazione con l'avvocato Gianni Agnelli, del quale restò fedele confidente anche dopo la conclusione del loro rapporto. L'incontro con Anita Ekberg avviene nel giardino della clinica sui colli romani dove l'attrice si sta riprendendo da un intervento al femore.

Domanda. Una diva come lei ha mai sofferto di solitudine?
Risposta. «Assolutamente no. Qui a Genzano ho molti amici che mi vengono a trovare. E poi ho i miei animali... Certo, ci sono le giornate negative, ma capitano a tutti».

D. Vede spesso altri attori italiani?
R. «No, non ho mai legato molto con i colleghi italiani, soprattutto con le colleghe, che hanno sempre la puzza sotto il naso, tutte prese dal loro ego smisurato. Guardi Gina Lollobrigida, basta leggere le sue interviste. Non vedo nessuna di loro. Ho frequentato soltanto Federico Fellini e Giulietta Masina, che venivano a trovarmi».

D. Torniamo a parlare di amore e di uomini. Dopo i matrimoni sbagliati e le storie americane, il suo grande amore italiano è stato Gianni Agnelli. Una relazione su cui circolano tanti aneddoti, ma che lei ha ammesso solo dopo la scomparsa dell'Avvocato, nel 2003.
R. «Era un uomo affascinante e pieno di charme. Ma la moglie... Non l'ho mai conosciuta, per carità, ma una donna che non si occupa dei figli... Io non ne ho voluti, non mi sono mai sentita portata per la maternità, però, se si decide di averne, bisogna occuparsene...».

D. Che cosa ricorda in particolare di Gianni Agnelli come uomo?
R. «Era un uomo raro. Bello e intelligente. Era discreto e con un senso dell'umorismo fantastico. Sua sorella Susanna era come lui. Più volte ci siamo date appuntamento per pranzare insieme. Ora anche lei non c'è più. Pure il fratello Umberto è scomparso: conoscevo bene anche lui. E Giovannino, il figlio di Umberto? Il ragazzo che avrebbe dovuto diventare l'erede della Fiat? Ne parlavamo l'altro giorno con uno degli avvocati degli Agnelli, che è venuto a trovarmi. Che tragedia! E poi adesso c'è quella guerra tra la figlia di Gianni, Margherita, e i suoi tre figli, avuti da Alain Elkann. Hanno detto che non vogliono più vedere la propria madre... Mi sa che lei è come Marella».

D. In Italia ha lavorato anche con Alberto Sordi e Vittorio De Sica. Con quale dei due ha legato di più?
R. «Preferivo decisamente Alberto Sordi. Come attore era bravissimo ed era anche un uomo dolce e pieno di umorismo. Non c'è paragone. De Sica con me è sempre stato piuttosto freddo».

D. Passiamo all'attualità e al lavoro. Dopo Il bello delle donne, farebbe ancora tv?
R. «No, la televisione non mi è mai piaciuta. Vorrei girare un film, piuttosto».

D. Che cosa vorrebbe esattamente in questo momento?
R. «Due milioni di dollari».

D. E per fare che cosa?
R. «Tante cose. Ma prima di tutto per aiutare gli animali abbandonati. Hanno bisogno più dei bambini, perché i bambini hanno quasi sempre un padre e una madre, mentre gli animali...».

D. Da quando siamo seduti qui, ogni quarto d'ora si è avvicinato qualcuno per salutarla, per farle i complimenti o gli auguri per il suo compleanno, però lei sembra quasi infastidita...
R. «Non è così. Apprezzo l'affetto, ma non la mancanza di delicatezza e le intromissioni continue».

D. Ha un rimpianto?
R. «Sì, avrei voluto diventare pilota di jet. Ho guidato ad alta velocità la mia Ferrari color argento, ma gli aerei no. Eppure avrei potuto... Sono salita perfino su un aereo militare, sa?».

D. Dopo la storia con Gianni Agnelli, non si hanno notizie di altri amori che la riguardino.
R. «Non verrò certo a dirlo a lei».

D. Vorrebbe un compagno?
R. «Come dite voi? Meglio soli che male accompagnati. Massì, vorrei un uomo per me».
D. E come dovrebbe essere questo uomo ideale, che vorrebbe accanto?
R. «Come Gianni. Non ne esistono più oggi di uomini così, ma, se non fosse morto, sarebbe ancora lui il mio uomo ideale!».

 

ANITA EKBERG NE LA DOLCE VITA DA CHI ANITA EKBERG DA CHI ANITA EKBERG DA CHI ANITA EKBERG DA CHI ANITA EKBERG IN AUTO CON GIANNI AGNELLI NEL CINQUANTANOVE DA CHI ANITA EKBERG CON SINATRA E SAMMY DAVIS JR DA CHI Gianni Agnelli MARGHERITA AGNELLI

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