ANNA COLIVA: ‘MA QUALE SCEMPIO, ERA UNA CENA DI BENEFICIENZA: SOLO COSÌ CI FINANZIAMO’ – ARCHEO: 15 ANNI FA A ‘’REPUBBLICA’’ PIACEVANO TANTISSIMO LE IMPALCATURE NELLA GALLERIA BORGHESE
1. ANNA COLIVA: âMA QUALE SCEMPIO, SOLO COSÃ CI FINANZIAMO'
Giovanna Vitale per âla Repubblica'
Direttore Anna Coliva, ma come le è venuto in mente di montare quel baraccone accanto alla Galleria Borghese?
«No, scusi ma come è venuto in mente a voi, senza riscontri, di scrivere
quelle cose».
Senza riscontri? Ã tutto documentato: non ha visto le foto?
«Guardi che noi quella struttura la montiamo due tre volte l'anno, è stata creata apposta per consentire al museo - quando è cattivo tempo - di fare degli eventi. Come accade in tutti i musei del mondo. Senza risorse, è l'unico modo per mantenerci: tutto quello che fa la Galleria Borghese, lo fa con i soldi degli sponsor privati».
E questo vi dà il diritto di piantare tubi Innocenti nelle fontane barocche e su un'Erma del Bernini?
«Ma cosa dice! Per la cena di beneficenza del 7 febbraio abbiamo seguito una procedura applicata da anni: abbiamo delle strutture fatte apposta per quel giardino, non solo come ingombro, ma persino come rifiniture, realizzate coi motivi delle stoffe del '700 che sono nel museo. Io stessa, ogni volta, vado lì col metro a calcolare le distanze».
Forse però stavolta non le ha calcolate bene.
«C'è una legge precisa, la legge Ronchey, che incoraggia tutti i musei statali a dare in affitto gli spazi per una serata, per eventi privati. D'estate si fa all'aperto, d'inverno c'è una copertura. E le dirò di più».
Prego.
«Quelli definiti "telamoni bernianiani" sono due copie dei propilei del Bernini che io stessa ho fatto fare nel '98 in fibra di vetro con una tecnologia sofisticatissima che è costata cifre enormi allo sponsor perché realizzate nella Silicon Valley. Sono cioè la clonazione di due sculture che mancano al parco di Villa Borghese da 200 anni, gliele abbiamo riportate in simulacro».
E questo giustifica di usarle come ancoraggio dei tendoni?
«Ma quei tendoni sono standard, autorizzati dalla soprintendenza».
Anche da quella comunale?
«Da tutte».
E allora perché vi ha contestato una serie di violazioni?
«Oddio non ne so nulla e spero proprio che non lo faccia. Noi siamo lo Stato e il nostro compito, da sempre, è tutelare e valorizzare. Una prerogativa che spetta prima a noi e poi ai comuni».
Sta dicendo che la sovrintendenza capitolina non può contestarvi alcunché?
«Ma lei lo sa qual è la parte meglio tenuta di Villa Borghese? Noi, per mantenere a quel livello di dignità il piazzale davanti la Galleria, quello dietro e i due giardini segreti combattiamo come belve.
Ed è merito, oltre che del nostro lavoro, degli amici che ci sostengono con le loro donazioni e che voi avete chiamato "vip". Col risultato che magari la prossima volta ci penseranno due volte a venire e il museo perderà risorse preziose».
E magari voi starete più attenti.
«Senta, noi siamo gli unici di questo parco devastato che non tengono una struttura fissa. Come fa invece la Casa del cinema, che ha moltiplicato gli spazi per bar e ristoranti a vantaggio dei privati, o la Casina Valadier e piazza di Siena».
Quindi vi dovrebbero ringraziare anziché sanzionare?
«Noi, al contrario di altri, non abbiamo mai fatto speculazione. Il Comune, prima di mandare una reprimenda, dia un'occhiata a tutte le concessioni date a Villa Borghese che è ormai diventata una specie di Disneyland».
2. GATTINONI NEL CANTIERE UCCELLIERA (15 ANNI FA A REPUBBLICA PIACEVANO TANTISSIMO LE IMPALCATURE NELLA GALLERIA BORGHESE)
di Romana Liuzzo
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/06/gattinoni-nel-cantiere-uccelliera.html
Un abito cantiere, gigantesco e "sbalorditivo", dove i materiali dell' edilizia come i nastri catarifrangenti o isolanti, si mescolano ai tessuti tradizionali dell' Alta Moda. Potrebbe essere questa la creazione di punta della nuova collezione della maison Gattinoni, che sarà presentata, lunedì 13, su una passerella davvero speciale, immersa in una surreale scenografia di ruspe e ponteggi, nell' Uccelliera della Galleria Borghese, il giardino che nel 1620 ospitava gli uccelli esotici del cardinale Scipione Borghese.
Potrebbe essere questo dunque l' abito di punta, o magari, chissà quale altro perchè "l' Alta Moda è fatta di sperimentazione - dice lo stilista della maison Guillermo Mariotto - perciò fino all' ultimo si cambia tutto".
Per la prima volta, grazie al permesso accordato alla Gattinoni dall' assessore capitolino all' ambiente Loredana De Petris e dalla sovrintendenza ai Beni culturali, i giardini della Galleria Borghese, chiusi nel 1942 saranno aperti al pubblico. Su una passerella di oltre 25 metri sfileranno gli abiti della collezione "Lavori in corso" disegnata dallo stilista argentino Mariotto.
Seicento gli invitati alla sfilata-evento. Un altro capo che certo farà discutere, oltre all' Abito cantiere, è "La donna artificiosa" e farà parlare anche il ritorno della giacca, che l' anno scorso veniva data per morta dall' atelier Gattinoni. Come una Penelope, china sul telaio a tessere di giorno, a distruggere di notte, così la moda afferma e nega con ironica disinvoltura la sua creatività montando e rismontando con certosina pazienza la storia del mondo.
E' un cantiere a cielo aperto la maison Gattinoni - dicono all' atelier - alle soglie del 2000, un formicaio impazzito di operai che costruiscono agli ordini dell' "architetto" Guillermo Mariotto, un progetto dalla struttura possente, dalle linee di false morbidezze, dai decori preziosi lavorati con materiali nuovi, equilibri perfetti di passato e futuro. "Si userà ferro per i bagliori dell' argento, la calce per imbiancare i tessuti, il catrame per "asfaltare" gli orli".
Dicono parlando in metafora. Costruire - dicono alla maison - questa è la parola d' ordine. E di certo hanno costruito un tessuto che farà parlare a lungo, un composto quasi magico di silicone e seta "studiato dai 12 ragazzi del laboratorio - spiega il couturier - un tessuto che riscalda l' inverno e rinfresca l' estate".
Dopo la sfilata, Gattinoni dirotterà i suoi ospiti, tra i quali Anna Galiena, Milly Carlucci e Sabrina Ferilli, nella veranda di Palazzo della Rovere, a Borgo Pio, per una festa dove tutto sarà blu, cibi, bevande, make up legato al lancio dei nuovi prodotti dell' Oreal- Corolle, "Blu mood", ma soprattutto l' obbligo di abiti blu per tutti gli invitati. Intanto giunge notizia di un omaggio allo scomparso Raniero Gattinoni da parte dell' amica scultrice di bronzi Anna Izzo, che gli dedicherà "Metamorfosi", mostra delle sue opere che si inaugurerà il 13 luglio a Roma nella galleria Ristorarte di via Margutta.
Paolo Bulgari Anna Coliva Anna Coliva Ugo Brachetti Peretti Il gazebo fuori dalla Galleria Borghese dove si e tenuta la cenaRomana Liuzzo Romana Liuzzo e Laura Melidoni Galleria Borghese Galleria Borghese Sfilata di Gattinoni PATRIZIA GATTINONI CON ODEVE Stefano Dominella e Guillermo Mariotto