ferrero ferrari mondadori

I DUE PIU' GRANDI EDITORI ITALIANI, ANGELO RIZZOLI E ARNOLDO MONDADORI, NON AVEVANO COMPLETATO MANCO LE SCUOLE ELEMENTARI -  MONDADORI PARLANDO DI “GUERRA E PACE” E “DELITTO E CASTIGO” PENSAVA FOSSERO OPERA DI UN SOLO SCRITTORE: ''IL GRANDE TOLSTOIEVSKIJ'' – IN DUE LIBRI, GLI EDITOR ERNESTO FERRERO E GIAN ARTURO FERRARI RACCONTANO OPERE E OMISSIONI DELL’EDITORIA TRICOLORE - LE CLAUSOLE DI ELSA MORANTE PER ''LA STORIA'' CHE SEMBRANO FAR PRECIPITARE L'INTERO SISTEMA EINAUDI…

Pasquale Chessa per “il Messaggero”

 

Ernesto Ferrero

Dopo il successo mondiale del Dottor Zivago (1957) milioni di copie, miliardi di diritti che aveva trasformato in un editore internazionale quel giovane miliardario lombardo affascinato dal comunismo, Giangiacomo Feltrinelli disegnava con pochi tratti la figura dell'editore perfetto: un tale che ha i piedi in terra e la testa in cielo.

 

Una rappresentazione figurale che ritroviamo nelle storie di due libri che si leggono come fossero un solo libro, che parlano solo di libri: Album di famiglia (Maestri del Novecento ritratti dal vivo) di Ernesto Ferrero e Storia confidenziale dell'editoria italiana di Gian Arturo Ferrari.

 

Non sono editori, ma editor: una speciale professione intellettuale al confine fra Machiavelli e Monsignor della Casa che sa coniugare otium e negotium, affari e cultura. Cortigiani sapienti, mandarini affatto sottomessi, ambasciatori e primi ministri del principe editore: «Un capitalista di tipo speciale, che non accumula profitti: accumula prestigio», dice di Giulio Einaudi l'einaudiano Giulio Bollati.

Album di famiglia (Maestri del Novecento ritratti dal vivo) di Ernesto Ferrero

 

SOTTOPROLETARI

Profonda è la consapevolezza che «tutto passa dai libri, il bene e il male, l'effimero e l'eterno». Nei libri sono contenute tutte le storie del mondo. L'editoriale le sa riconoscere: deve essere colto. L'editore no. Nati sottoproletari, Angelo Rizzoli e Arnoldo Mondadori non avevano completato manco le scuole elementari. Eppure, nel tempo lungo, hanno saputo trasformare in denaro contante i libri di D'annunzio e Montale, Guareschi ed Hemingway, Oriana Fallaci e Paolo Villaggio.

 

Il lancio degli Oscar Mondadori (1965) affascina come un gran finale esistenziale del vecchio Arnoldo. Un successo commerciale che ha formato e aperto alla cultura un'intera generazione di nuovi lettori. Un affare stratosferico: i primi cento titoli da Addio alle armi in poi, vendettero in media duecentomila copie alla settimana. Nel Vangelo di Luca e Matteo si dice che non si può servire allo stesso tempo Dio e Mammona, il diavolo che sovrintende alla divinizzazione della Ricchezza.

gian arturo ferrari

 

Con una certa improntitudine Ferrari (ma anche Ferrero, forse con più distacco) capovolge la parola evangelica: «Abbiamo sempre saputo che Dio poteva prosperare solo se accontentava le legittime esigenze di Mammona».

 

CLAUSOLE

Correva l'anno 1974, quando nel mese di giugno Elsa Morante consegna ad Einaudi La storia. In casa editrice c'è anche Ferrero. Non si tratta di una storia fra tante, ma dell'unica Storia possibile. Ne derivano una serie di clausole che sembrano far precipitare l'intero sistema Einaudi. Un libro nazionalpopolare infatti presuppone una corrispondente diffusione di massa. L'autrice fissa anche il prezzo»: duemila lire. E la tiratura: almeno centomila copie.

 

gian arturo Ferrari Storia confidenziale dell’editoria italiana (Marsilio)

Se ne venderanno un milione, quasi. Einaudi, sotto la spinta di Elsa Morante, personificazione dell'impegno letterario, si è trovato costretto a inventare il bestseller di qualità. Tanti saranno gli epigoni: Il nome della rosa di Umberto Eco, su tutti. L'editoria è come un grande arazzo: per leggerlo correttamente «bisogna studiarlo anche dal lato dell'ordito». Ferrero e Ferrari lo sanno fare senza perdere la bussola salendo e scendendo fra il basso e l'alto. Il risultato è un pareggio. Se ne consiglia la lettura alternata. Un capitolo per ciascuno. Come fossero un unico autore: «Ferrarero». Battuta corriva se non echeggiasse una delle più geniali castronerie attribuite ad Arnoldo Mondadori che parlando di Guerra e Pace e Delitto e Castigo pensava fossero opera di un solo scrittore: il grande Tolstoievskij.

Arnoldo Mondadorigian arturo Ferrari

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…