mattioli il ratto dal serraglio

ATTENZIONE, PIOVONO CELLULARI: I MANGANELLI SERVONO ALLA SCALA! MATTIOLI: “PRIMA DELL’OPERA DI MOZART DA UN PALCO UN TELEFONINO PRECIPITA SULLA TESTA DI UNO SPETTATORE SEDUTO IN PLATEA. BASTA SUBIRE LA CAFONAGGINE DI CHI A TEATRO NON SPEGNE I TELEFONI, SCATTA FOTOGRAFIE, RISPONDE DURANTE LO SPETTACOLO (“ME STO A ANNOIA’”). NELL’IMPROBABILE CASO DEBBA DIMETTERSI, PER IL QUESTORE DI PISA C’È GIÀ UN ALTRO POSTO PRONTO: CAPO DELLE MASCHERE DELLA SCALA. E APPENA IL PRIMO CAFONE ESTRAE IL CELLULARE, ZAC!, UNA MANGANELLATA..."

Alberto Mattioli per www.ilfoglio.it - Estratti

 

IL RATTO DAL SERRAGLIO 16

Prima o poi, doveva succedere. E infatti, con la tipica ineluttabilità del fato in una tragedia greca, anzi turca visto che si dava “Il ratto dal serraglio”, è successo. Domenica sera, prima dell’opera di Mozart alla Scala, seratona archeolirica trattandosi della produzione di Strehler risalente al 1969 per la gioia di prefiche e vedovi in estasi, secondo atto.

 

Da un palco di destra, e pure piuttosto alto, terzo o quarto ordine, precipita in platea un telefonino, non si sa bene se spento o acceso (nel caso, un’aggravante del reato), che colpisce sulla guancia uno spettatore seduto in prima fila.

 

Costui è risultato contuso ma non ferito, e soprattutto molto irritato: si è sentito infatti alto e forte il suo “Ti denuncio!”. Il proiettile avrebbe potuto cadere in buca, e sarebbe stato più grave perché avrebbe compromesso l’esecuzione. In ogni caso: attenzione, piovono cellulari.

 

alberto mattioli

Fin qui la cronaca. L’aspetto interessante è stata la reazione del tizio (la vittima, intendo, non l’imbecille del telefono). Quando nell’intervallo una maschera è andata a recuperare l’oggetto per una volta non trillante ma contundente, il quidam si è rifiutato di consegnarlo, dicendo che l’avrebbe dato solo al proprietario in modo da identificarlo e, appunto, querelarlo (ma due sberle, no?).

 

Anche se non si sa come sia poi andata a finire, chapeau al denunciatore. Ora basta. Come Falstaff, ne abbiamo piene le bisacce di subire la cafonaggine di gente che a teatro, nonostante i divieti, non spegne i telefoni, li lascia penzolare dai palchi, scatta fotografie, messaggia, addirittura risponde durante lo spettacolo come la vegliarda che da un palco dell’Opera di Roma, alla prima dell’ultimo “Giulio Cesare” di Händel, annunciava urbi et orbi: “Me sto a annoia’.

 

(...)

IL RATTO DAL SERRAGLIO 16

Nel giugno ’22, sempre alla Scala, all’ennesimo squillo di cellulare Riccardo Chailly aveva interrotto il concerto invitando il cretino a rispondere. Bravissimo. Anzi, già che ci siamo, mi autodenuncio.

 

Il tizio o la tizia che, al  “Don Giovanni” del Ristori di Verona il 25 gennaio u.s., in balconata ha cincischiato un blister rumorosissimo durante l’intera “Dalla sua pace” sappia che sono stato io a urlargli/le “stronzo!” dalla platea sottostante.

 

Ma la protesta non basta più, urge la repressione. Nell’improbabile caso debba dimettersi, per il questore di Pisa c’è già un altro posto pronto: capo delle maschere della Scala. E appena il primo cafone estrae il cellulare, zac!, noi glielo polverizziamo con una manganellata (e se si centrano anche le dita, pazienza. Anzi, meglio).

Il ratto dal serraglio di Mozart - teatro alla Scala Il ratto dal serraglio di Mozart - teatro alla Scala Il ratto dal serraglio di Mozart - teatro alla Scala IL RATTO DAL SERRAGLIO 1

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...