AVANTI UN ALTRO! – DOPO IL PANDORO-GATE DI CHIARA FERRAGNI, SELVAGGIA LUCARELLI INDAGA SULLE PRESUNTE ATTIVITÀ BENEFICHE DEL MANZO TURCO CAN YAMAN, EX FIDANZATO DI DILETTA LEOTTA, CHE VIAGGIA IN LUNGO E IN LARGO PER L’ITALIA PER PARLARE DI ANSIA E DISAGIO TRA I GIOVANI: “I PROBLEMI DI OPACITÀ DI QUESTO TOUR BENEFICO SONO NUMEROSI” – I RAPPORTI POCO CHIARI CON L POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA, LE SERATE IN DISCOTECA (CON CACHET) E LE DONAZIONI DA POCHE CENTINAIA DI EURO IN UMBRIA: “È CHIARA UNA COSA: È ANCHE E SOPRATTUTTO UN TOUR COMMERCIALE DA CUI YAMAN GUADAGNA MOLTI SOLDI…”
Estratto dell’articolo di Selvaggia Lucarelli per “il Fatto quotidiano”
Can Yaman, l’attore turco attualmente sul set di Sandokan prodotto da Lux Vide, ha una associazione benefica – la Can Yaman for children – con cui dal 2023 ha organizzato un tour a tappe dal nome Break the Wall. L’intento del tour – ufficialmente – è sensibilizzare e confrontarsi su temi come l’ansia e il disagio nei giovani. Con lui, in diverse tappe, c’è sempre il professor Francesco Pisani, direttore del reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I di Roma.
I problemi di opacità di questo tour benefico sono numerosi. Tanto per cominciare, quando cerco di capire qualcosa del coinvolgimento dell’ospedale romano, la dottoressa Manuela Astrologo dell’ufficio stampa mi risponde che l’ospedale è solo beneficiario della Can Yaman for children.
Faccio notare che sul sito dell’associazione di Yaman c’è scritto che in realtà la raccolta fondi e la campagna di sensibilizzazione avvengono “forti del Patrocinio del Policlinico Umberto I”. E spiego che su Youtube ci sono molti video del professor Pisani in tour con Yaman […]. La risposta è “Non guardo i social, e Youtube è pieno di cose false. Parli con la portavoce aziendale”. Che non mi ricontatta.
CAN YAMAN TRA FRANCESCO CIRULLI E ROBERTO MACELLARI
Dunque, chiamo quelli che risultano essere il presidente e il vicepresidente della Onlus Can Yaman for children, ovvero Francesco Cirulli e Roberto Macellari. Lo so perché risulta dalla visura della Onlus e perché i due sono sempre con Yaman in tutte le tappe […].
Non capisco come si strutturi l’elemento “beneficenza” nel tour. Il presidente Cirulli replica: “Le discoteche e i vari posti ci chiamano per ospitare Can Yaman e fanno donazioni liberali all’associazione”. “Quindi il cachet di Can va alla Onlus?”, domando. “Il cachet di Can non c’è, c’è una donazione a volte di 5.000, a volte di 3.000 alla Onlus”.
Mi sembra strano perché il valore commerciale di Yaman è di almeno 5 volte tanto. Chiedo se può spiegarmi come siano stati spesi i soldi donati, perché i bilanci della Onlus hanno voci molto generiche. “Le faccio mandare tutto dal commercialista”. Purtroppo non mi arriva nulla.
“Comunque Can è molto impegnato e per il momento con la Onlus ci fermiamo”. Intuisco che tra Cirulli e il vicepresidente Roberto Macellari i rapporti non sono più buoni. Macellari però continua a essere l’uomo ombra dell’attore. Lo chiamo e gli chiedo di spiegarmi in che modo ci sia un rapporto tra le discoteche e il tour benefico: “Io sono solo amico di Can, non so niente di cosa pagavano le discoteche, nelle discoteche ci vado per divertimento, ha fatto tutto il presidente”.
Macellari dunque nasconde di avere il ruolo di vicepresidente nella Onlus e devo ricordargli che è socio di Yaman con cui ha venduto profumi e altri gadget (con la società Conduttura). “Sono amico e ci lavoro, sì. Comunque è finito il tour Break the Wall!”, mi risponde. Spiego che i donatori non sono stati informati. “E perché, uno lo deve comunicà?”. Macellari, il giorno dopo, non mi risponde più al telefono.
Il gestore della discoteca “24mila baci” di Latina mi spiega che Can Yaman, nella tappa del suo tour “benefico”, ha preso un lauto cachet e che in beneficenza il locale ha donato 5.000 euro. Mi conferma lo stesso sistema anche Edoardo Ascani, il gestore del locale “Brahma” a Civitanova Marche, che ha ospitato una tappa del tour “benefico” il 25 marzo 2023.
“Ho fatto due bonifici per beneficenza e poi ho dato una parte in cachet a Yaman, mi pare sui 25.000”. Domando a chi abbia fatto i due bonifici da 5.000 euro “in beneficenza”. Stranamente non alla Can Yaman for children, ma all’associazione culturale PMM studios. Che in realtà è la Paolo Mascelloni Management, una società di artisti tra cui Garko e Giulio Berruti.
Non capisco più nulla, ma è chiara una cosa: il Break the Wall Tour è anche e soprattutto un tour commerciale da cui Yaman guadagna molti soldi. Certo, tra una discoteca e un hotel l’attore è andato per esempio anche all’istituto Serafico di Assisi a donare delle apparecchiature (con tanto di foto e plauso della ex presidente Tesei), ma osservando attentamente l’entità della donazione si nota che consiste un pulsiossimetro, una bilancia, un aspiratore per pazienti disfagici. Si parla di attrezzature da qualche centinaio di euro.
C’è però un evento che ha fatto più discutere di altri. Il 16 marzo 2024, Can Yaman ha preso parte a una tappa del tour “benefico” a Treviso presso l’hotel Best Western Premier. Con lui l’immancabile professor Pisani e una psicologa per parlare di ansia sociale e hikikomori.
In sala ci sono ragazzi con problemi legati al tema del convegno. Partecipare all’evento costa 180 euro a persona, dopo l’incontro c’è una charity dinner. […] Yaman arriva con un’ora di ritardo insieme agli inseparabili Cirulli e Macellari, parla senza alcuna preparazione, resta 45 minuti e se ne va, nonostante l’hotel abbia garantito che dopo la cena avrebbe ricevuto un premio. Le fan si arrabbiano, alcune sono arrivate perfino dall’estero spendendo tantissimi soldi.
Il direttore dell’hotel Luca Pizzolato mi spiega come è andata: “Avevamo 332 paganti. Al netto dell’iva abbiamo incassato 54.327 euro. Spese per 53.000 euro, tra cui 5.300 euro che abbiamo dato in beneficenza alla Onlus, i costi per far alloggiare Yaman nella suite del Relais Monaco e le camere per il suo entourage. I biglietti aerei a/r da Roma per il suo cameraman e Susanna Parisi (compagna del vicepresidente Roberto Macellari). I biglietti del treno per il professor Pisani e l’alloggio, vari ncc. Yaman è venuto in auto con Cirulli e Macellari. Il catering dell’evento e il deejay. Poi un cachet per Yaman attraverso un bonifico a un’altra società”. Chiedo di quanto. “È un’informazione riservata”. “30.000?”. Un po’ meno. Comunque questo evento non lo rifarei più”.
Insomma, l’hotel ha venduto le camere, Yaman ha preso un cachet di decine di migliaia di euro, alla Can Yaman for Children sono andati 5.300 euro. “Che nessuno ci ha detto come sono stati spesi”, precisa il direttore dell’hotel. “Io pensavo che gli utili della cena andassero tutti in beneficenza, non sapevo che lui avesse un cachet”, mi dice una sua fan storica che era all’evento di Treviso. […]
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