matteo salvini canone rai urbano cairo pier silvio berlusconi

AVVISATE MEDIASET E LA7: LA LEGA HA PRESENTATO UNA PROPOSTA DI LEGGE CHE, CON LA SCUSA DI TAGLIARE IL CANONE RAI, AUMENTA LA PUBBLICITÀ DELLA TV DI STATO – QUESTO PORTEREBBE INEVITABILMENTE A UNA DIMINUZIONE DEGLI INTROITI PUBBLICITARI PER COLOGNO MONZESE E PER CAIRO – SALVINI È FURIOSO PER LA LINEA COSTANTEMENTE ANTI-LEGA DI LA7 E PER LE “SBANDATE” DI MEDIASET, TRA MARINA BERLUSCONI PREOCCUPATA DALLA LE PEN E I NUOVI CONDUTTORI “DE SINISTRA” – FORZA ITALIA SCENDE SUBITO IN DIFESA DI MEDIASET: “NON VOGLIAMO TRASFORMARE LA RAI IN UN’AZIENDA COMMERCIALE”

canone rai 7

RAI: PROPOSTA LEGA, PIU' PUBBLICITA' PER TAGLIARE IL CANONE

(AGI) - "Aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, cosi' da abbassare il canone", e' questo il 'cuore' di una proposta di legge presentata dal deputato della Lega Stefano Candiani. "Aumentare di un punto percentuale la pubblicita' della tv di Stato - argomenta Candiani - garantirebbe una raccolta di quasi 600 milioni, che darebbero all'azienda la possibilita' di una maggiore autonomia sul mercato". 

 

RAI: 'CANONE ANACRONISTICO' - TESTO PROPOSTA CANDIANI (LEGA)

stefano candiani foto di bacco (1)

(AGI) - "Il pagamento del canone Rai risulta oggi anacronistico e ingiusto, in quanto e' dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale. Per questi motivi, anche in previsione dell'avanzamento della tecnologia e dell'inevitabile passaggio di canali sulla piattaforma web, e' prevista una progressiva riduzione del canone con un taglio a cadenza annuale del 20 per cento rispetto all'importo oggi previsto, fino al suo totale azzeramento in cinque anni".

 

A spiegarlo, nell'illustrare la sua proposta di legge recante 'modifiche al Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, in materia di disciplina e organizzazione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale', e' il deputato della Lega Stefano Candiani. La proposta di legge, composta da due articoli, prevede l'aumento dei limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, e facendo osservare che "nel 2022 gli spot valevano complessivamente circa 500 milioni di euro" punta a "un aumento di un punto percentuale" che "porterebbe la cifra complessiva raccolta a poco meno di 600 milioni, dando all'azienda la possibilita' di una maggiore autonomia sul mercato".

 

MATTEO SALVINI IO NON PAGO IL CANONE

"Il fabbisogno finanziario per la gestione della fornitura del servizio pubblico e' coperto attraverso la revisione del sistema delle imposte indirette, nonche' dai proventi derivanti dalla pubblicita' televisiva. Inoltre, a proposito del canone, viene previsto fin da subito che, laddove sussista ancora oggi l'impossibilita' di accesso alla rete o l'impossibilita' di fruizione del servizio da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volonta', il pagamento del canone di abbona mento non e' dovuto", dice ancora Candiani.

 

"La proposta di legge - spiega - si propone l'ambizioso obiettivo di intervenire con modifiche puntuali per una riforma del finanziamento dell'azienda RAI-Radiotelevisione italiana Spa che garantisca l'effettiva fruizione da parte della cittadinanza di un servizio pubblico di qualita'". 

 

FI CONTRO PROPOSTA DELLA LEGA, LA RAI DIVERSA DAL PRIVATO

antonio tajani dopo le europee 1

(ANSA) - Forza Italia è "contraria" alla proposta di legge annunciata dalla Lega per "aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai così da abbassare il canone". Lo spiegano fonti del partito azzurro all'ANSA, chiarendo che "se loro la vogliono portare avanti sono liberi, ma noi non siamo d'accordo". "Pur non considerandola un atto ostile, è una proposta di legge non concordata, che non fa parte di un accordo di governo" rimarcano le stesse fonti, sottolineando che "è un tema già affrontato in occasione dell'ultima legge di bilancio, quando ci fu la stessa proposta. Noi siamo contrari, non per Mediaset ma perché il canone Rai è il più basso d'Europa: il tema è che non vogliamo trasformare la Rai in un'azienda commerciale".

 

PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEL DEPUTATO CANDIANI

stefano candiani foto di bacco

Modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, in materia di disciplina e organizzazione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.

 

Onorevoli Colleghi! – Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una radicale trasforma­ zione dell’offerta televisiva, con centinaia di nuovi canali e nuove piattaforme per la frui­zione di contenuti multimediali di intratteni­mento. In questo mutato contesto, in conti­nua evoluzione, è necessario ripensare al ruolo che la televisione pubblica deve svol­gere, alla sua missione e alle sue specifiche modalità di funzionamento.

 

La presente proposta di legge composta di 2 articoli prevede l’aumento dei limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai. Nel 2022 gli spot valevano complessivamente circa 500 milioni di euro: un aumento di un punto percentuale porterebbe la cifra complessiva raccolta a poco meno di 600 milioni, dando all’azienda la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato.

 

URBANO CAIRO

L’articolo 4 interviene sul finanziamento del servizio pubblico.

Il pagamento del canone RAI risulta oggi anacronistico e ingiusto, in quanto è dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale. Per questi motivi, anche in previsione dell’avanza­ mento della tecnologia e dell’inevitabile pas­saggio di canali sulla piattaforma web, è prevista una progressiva riduzione del ca­none con un taglio a cadenza annuale del 20 per cento rispetto all’importo oggi previsto, fino al suo totale azzeramento in cinque anni. Il fabbisogno finanziario per la ge­stione della fornitura del servizio pubblico è coperto attraverso la revisione del sistema delle imposte indirette, nonché dai proventi derivanti dalla pubblicità televisiva.

 

matteo salvini con l orzaiolo a otto e mezzo 7

Inoltre, a proposito del canone, viene previsto fin da subito che, laddove sussista ancora oggi l’impossibilità di accesso alla rete o l’impos­sibilità di fruizione del servizio da parte de­ gli utenti per motivi estranei alla propria vo­lontà, il pagamento del canone di abbona­ mento non è dovuto.

 

La presente proposta di legge si propone l’ambizioso obiettivo di intervenire con mo­difiche puntuali per una riforma del finanziamento dell’azienda RAI-Radiotelevisione italiana Spa che garantisca l’effettiva fruizione da parte della cittadinanza di un servizio pub­blico di qualità.

 

 

Articolo 1

(Modifiche all’articolo 45 del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 e successive modificazioni)

canone rai 4

1. All’articolo 45 del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente:

 

1. Con riferimento alla concessionaria di servizio pubblico, ai sensi dell’art. 45, comma 1, del decreto la trasmissione di messaggi pubblicità riferito ad ogni singolo canale, non può eccedere il 7 per cento giornaliero, nella fascia oraria compresa fra le ore 06:00 e le ore18:00 e nella fascia compresa fra le 18:00 e le 24:00, ed il 12 per cento di ogni ora. Un’ eventuale eccedenza, comunque non superiore all'1 per cento nel corso di un'ora, dovrà essere recuperata nell'ora antecedente o successiva.

 

Articolo 2

(Modifiche all’articolo 61 del testo unico in materia di finanziamento del servizio pubblico)

pier silvio marina berlusconi

1. al comma 3, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: “La società concessionaria è tenuta a riservare alle regioni una parte delle risorse necessarie alla prestazione del servizio pubblico radiotelevisivo, destinando alla produzione e allo sviluppo delle sedi regionali una quota pari al 10 per cento dei proventi ottenuti tramite canone o fiscalità generale, a titolo di finanziamento del servizio radiotelevisivo pubblico regionale”;

 

2. dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:

“3-bis. L’importo del canone di abbonamento è progressivamente ridotto del 20 per cento ogni anno rispetto all’ammontare previsto nell’anno 2022, fino al suo totale azzeramento in cinque anni. Il fabbisogno finanziario per la gestione della fornitura di cui al comma 1 è coperto attraverso la revisione del sistema delle imposte indirette, nonché dai proventi derivanti dalla pubblicità televisiva. Con la medesima cadenza annuale, la RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. individua quali canali televisivi trasferire sulla piattaforma RaiPlay;

 

canone rai 5

3-ter. La concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo si impegna a garantire il diritto di accesso alle reti del servizio pubblico radiotelevisivo da parte di tutti i cittadini attraverso la trasmissione dei programmi sul digitale terrestre. In caso di impossibilità di accesso alla rete o impossibilità di fruizione del servizio da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volontà, il pagamento del canone di abbonamento non è dovuto.

 

canone rai 3MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…