GRASSO DA SMALTIRE - BEHA HA QUALCHE CONTO DA REGOLARE CON ALDO GRASSO: “ESISTE UN CONCORSO PER CRITICI TELEVISIVI? COME CI SI ARRIVA? VENT’ANNI FA GRASSO HA DIRETTO CON RISULTATI IRRILEVANTI UNA RETE RADIOFONICA RAI: CI E' ARRIVATO PER CONCORSO?"

Oliviero Beha per il “Fatto quotidiano”

 

OLIVIERO 
BEHA
OLIVIERO BEHA

Nella scia dell’ultima puntata fiorentina di “Servizio Pubblico” si sono accesi dei fuocherelli polemici sui giornali. La critica televisiva non è stata tenera e nella coda quello che passa per il maggiore in grado di tale disciplina sportiva sulle pagine del “Corrierone” se n’è uscito contro le tre “dame rosse”, Ferilli, Guerritore e Parietti, che furoreggiano a sinistra ma non sposano – che so – i carpentieri.

 

Fuocherelli subito spenti, visto il livello della querelle. Eppure sotto la cenere dovrebbe covare qualche interrogativo sulla materia, un po’ più impegnativo. Al di là del Grasso di turno, ad esempio quale è e quale dovrebbe essere il compito del recensore televisivo? Che rapporto ha la tv con la carta stampata? Come interagiscono e si influenzano? Al decadimento pressoché generale dell’offerta televisiva degli ultimi anni, alla diserzione dai teleschermi da parte dei giovani calamitati dal web, all’impoverimento economico da disarmo pubblicitario, corrisponde forse anche un peggioramento professionale da parte di chi ne scrive sui giornali?

aldo grassoaldo grasso

 

Sembra invece che tutto rimanga in superficie, da una parte i numeri dell’Auditel dall’altra le illuminazioni (sub)concettuali dei recensori a volte parallele a volte intersecate con quei numeri, nell’equivoco che essi siano l’essenza e la supplenza di tutto. Eppure ci piacerebbe sapere se per esempio c’è un concorso per conduttori tv. O uno per critici televisivi. E come ci si arriva.

 

E se i critici come spesso pare salvano amici e parenti e attaccano quelli che stanno loro antipatici, in mancanza di qualunque metro di giudizio oggettivo. Di solito si abbonda sul versante politico-partitico: il tale è fazioso oppure no, la talaltra è la sfinge della par condicio. E tutto ciò rimane nell’ambito para o peripolitico, il solito….

ALBA PARIETTI ROSSO DI SERAALBA PARIETTI ROSSO DI SERA

 

C’è poi la relazione tra fare tv o radio, od occupare posti di potere soprattutto in Rai (il critico dei carpentieri ha diretto con risultati purtroppo irrilevanti vent’anni fa una rete radiofonica Rai: per concorso?), e scriverne sui giornali. In tv vige un grande complesso di inferiorità nei confronti della carta stampata, di genere qualitativo: scorrono avidamente le poche righe destinate a una conventicola di lettori pur avendo milioni di telespettatori.

 

Anche tra coloro che ne scrivono, o scrivono sui giornali (o li dirigono), vige un grande complesso di inferiorità nei confronti della tv, ma di genere quantitativo. Sommati, i due complessi producono un diffuso abbassamento di qualità, oggi all’evidenza di tutti. Non parliamo poi dell’intreccio mafiosetto tra i due versanti, basta applicare moduli di interpretazione ormai diffusi.

 

FERILLI GUERRITORE PARIETTI ROSSO DI SERAFERILLI GUERRITORE PARIETTI ROSSO DI SERA

Sarebbe probabilmente il caso di responsabilizzare molto di più un po’ tutti. Rimanendo alla critica tv, fornire più informazioni su ciò che non si vede ma che contribuisce al prodotto sarebbe un modo per scartare il pacchetto, bypassando l’impressionismo cui siamo abituati.

 

SABRINA FERILLI SANTOROSABRINA FERILLI SANTORO

Parlo dei soldi che i programmi costano, come arrivano in video, quali percorsi hanno fatto per essere lì le faccette che vediamo ecc. ecc. Certo, è impegnativo e rischioso perché con una cosa gelatinosa e sfuggente come la tv se afferri il capo del gomitolo e tiri può venir via tutto, non solo ciò che riguarda lo “specifico” dei recensori. Ma almeno avrebbe un senso. I carpentieri da sposare credo molto meno…

sabrina ferilli a rosso di serasabrina ferilli a rosso di sera

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