BELIN BELEN! - A ROCCO SIFFREDI NON PIACE: “HO VISTO IL VIDEO IN INTERNET DOVE LA BELLA ARGENTINA FACEVA SESSO ORALE CON IL SUO RAGAZZO MENTRE MASTICAVA UNA GOMMA AMERICANA. DA PORNODIVO POSSO DIRVI CHE IN QUESTO ATTEGGIAMENTO C’È L’ASSOLUTA MANCANZA DI EROTISMO” - “IL FATTO” CONTRO IL BUCO (DELLA SERRATURA): “NON SI SONO SENTITE MOLTE VOCI, TRA I TANTI PALADINI DELLA RISERVATEZZA, DI SOLIDARIETÀ PER BELÉN: SARÀ PERCHÉ – TRA LE MOLTE GRAZIE – NON PUÒ NOMINARE MINISTRO O SOTTOSEGRETARIO NESSUNO?”…

1- A ROCCO SIFFREDI NON PIACE
Annamaria Piacentini intervista Rocco Sifredi per "Libero"

- [...] E parlando di personaggi famosi, non si può non toccare l'argomento Belen Rodriguez dopo che la showgirl è apparsa in un video sul web in cui è impegnata in performance sessuali con l'ex fidanzato Tobias Bianco. Sceglierebbe Belen per un suo film? Risposta: «Ho visto il video in internet dove la bella argentina faceva sesso orale con il suo ragazzo mentre masticava una gomma americana. Da pornodivo posso dirvi che in questo atteggiamento c'è l'assoluta mancanza di erotismo».

2- DUE PRIVACY E DUE MISURE
Silvia Truzzi per il "Fatto quotidiano"

Ieri sui siti furoreggiavano le foto di May Andersen, la modella olandese testimonial di Victoria's Secret, ritratta nuda e in atteggiamento provocante con una sua amica. Seno scoperto, bocca aperta, palpeggiamenti vari: naturalmente sono foto rubate, esattamente come quelle di Scarlett Johansson, autoritratta allo specchio del bagno. Due giorni fa è toccato a Belén Rodriguez, protagonista di un video in cui fa l'amore con un suo antico fidanzato, tale Tobias Bianco.

Il video è stato messo online, la Polizia postale sta lavorando per rimuovere le immagini rubate. Ma ormai è stato scaricato da troppe persone: pare che da ieri sia in vendita sulle bancarelle dei venditori di cd contraffatti a Milano e Napoli.

Cercando notizie sull'accaduto, il primo sito in cui ci s'imbatteva ieri era Vitadamamma.it: "Se chi ha pubblicato il link del video ha leso Belén, la sua intimità, la sua femminilità e la sua immagine, allo stesso modo le sta nuocendo chi aiuta la ricerca del video e chi incuriosisce pubblicando immagini tratte dal video stesso (che, poi, non sono un bel vedere, non perché Belén non sia bella, ma semplicemente perché sono immagini che appartengono alla personale intimità di una donna che evidentemente non voleva mostrare questo di sé)".

Invece Libero, in edicola sempre ieri, ha intervistato il pornodivo Rocco Siffredi, cui ha pensato bene di chiedere una pagellina da "tecnico" su Belén. Bocciata: "Poco erotica", perché "durante" masticava la gomma americana. Naturalmente è intervenuto anche il principe azzurro-fango di Belén, Fabrizio Corona, in difesa della fidanzata e contro chi si è macchiato di un gesto così violento e volgare. In Toscana, mi pare, c'è un proverbio che fa più o meno così: lo straccio che dice al cencio "sei pieno di polvere".

Eppure proprio perché è Belén - una che con la malizia e con il suo corpo lavora in tv o al cinema - e proprio perché è la compagna di Corona - uno che per queste simpatiche estorsioni è stato condannato in tribunale - il principio va difeso. La riservatezza è un diritto che deve essere tutelato. C'è un limite al buco della serratura, anche per i personaggi pubblici che in quanto tali hanno una vita privata meno privata. Non però fino a questo punto. Si è detto più volte che alcune cose, anche molto meno imbarazzanti, non avrebbero dovuto essere pubblicate.

Le idee sono più forti di chi le esprime, e se un valore è tale lo è per tutti e sempre , non a intermittenza. Soprattutto in un Paese dove da un paio d'anni (ma va bene pure senza apostrofo) i cittadini cercano di bloccare tentativi di imbavagliare la stampa con ridicole pseudo-misure a tutela della privacy, proposte a singhiozzo dall'esecutivo più delegittimato della Storia (per usare un'espressione che possono capire anche i nostri sgovenanti).

Il tutto perché un nutrito gruppo di ministri e parlamentari, capeggiati dal presidente del bunga bunga, danno il loro numero di cellulare a gente tipo Lavitola o Tarantini. I quali, oggetto di indagini da parte della magistratura, vengono intercettati in quanto potenziali delinquenti.

Multe milionarie e carcere per i giornalisti: per dire il livello di farneticazione cui si è giunti. Tanto che alla Fiera del libro di Francoforte gli editori di mezzo mondo - da Città del Messico a New Delhi - hanno aderito all'appello contro la legge sulle intercettazioni lanciato dai loro colleghi italiani. La farsa parlamentare è stata messa in piedi in nome della privacy: invocata dai nostri politici a microfoni unificati, improvvisati giuristi e soloni che blaterano di cose che non sanno. Oltretutto propagandando numeri assolutamente non veri, spacciando l'Italia per uno Stato di Polizia manco fossimo la Ddr ai tempi della Stasi.

Per non parlare dei reggimicrofono di palazzo: ognuno a casa sua fa quel che vuole (reati compresi, evidentemente). Come se usare Finmeccanica come merce di scambio per la dolce vita notturna fosse un fatto privato, che i cittadini non hanno diritto di conoscere perché non li riguarda. Se non ci deve interessare chi fa consulenze a Finmeccanica, di cui il ministero del Tesoro è il maggior azionista, figuriamoci quanto è plausibile e giusto che diventi pubblico come una soubrette fa l'amore con il suo ragazzo. Non si sono sentite molte voci, tra i tanti paladini della riservatezza, di solidarietà per Belén: sarà perché - tra le molte grazie - non può nominare ministro o sottosegretario nessuno?

 

siffrediLe ballerine Silvia Truzzi e Antonella Mascali

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