bolle viaggio nella bellezza

SIAMO UOMINI O BALLERINI? BOLLE, A 40 ANNI, RIVELA IL SUO DEBITO CON LA CARRA' E CARMEN RUSSO: “A CASA DAVANTI ALLE SIGLE DEGLI SHOW DEL SABATO SERA MI ANIMAVO'' - "L’IMPATTO CON LA SCALA? DIFFICILE. ERO SOLO, MILANO NON MI PIACEVA. ERA GRANDE, FREDDA...”

ROBERTO BOLLEROBERTO BOLLE

Daniela Lanni per “la Stampa”

 

Roberto Bolle, icona della danza nel mondo, incanta quando è sul palcoscenico. Unisce la leggerezza alla potenza, l' equilibrio e la precisione all' armonia dei movimenti. Eppure, di persona, l' étoile del Teatro alla Scala di Milano, Principal Dancer presso l'American Ballet Theatre di New York, Ambasciatore dell' Unicef, stupisce per la semplicità, il sorriso genuino, lo sguardo diretto e una gentilezza d' altri tempi.

ROBERTO BOLLE 1ROBERTO BOLLE 1

 

«Sono felice perché ho realizzato molti dei miei sogni, tra cui un libro e un documentario». Inizia così il nostro incontro. Dai suoi ultimi impegni.
 

ROBERTO BOLLE 2ROBERTO BOLLE 2

«Viaggio nella Bellezza» (Rizzoli) è un libro fotografico con scatti di Fabrizio Ferri e Luciano Romano, realizzati durante i gala «Roberto Bolle and Friends» nei siti architettonici più belli d' Italia.

Come è nato questo progetto?
«Il viaggio parte dall' esperienza che ho fatto negli anni portando il gala in luoghi magici: dal Colosseo alla Valle dei Templi, dall' Arena di Verona a Milano, Venezia e Napoli, fino agli scavi di Pompei. Volevo sottolineare l' importanza del nostro patrimonio culturale. Un bene da salvaguardare e valorizzare perché unico, è il meglio del nostro Paese».
 

BOLLE VIAGGIO NELLA BELLEZZA COVERBOLLE VIAGGIO NELLA BELLEZZA COVERBOLLE 9BOLLE 9

Il 2015 segna anche il suo debutto al cinema. Ha curato la regia del documentario «La fabbrica dei sogni» che fa parte di «Milano 2015», film collettivo presentato al Festival di Venezia.
«Una grande sorpresa anche per me. Quando mi hanno proposto di far parte di questo progetto, scritto a sei mani, ho avuto molti dubbi. Temevo di non essere in grado di fare un buon lavoro. Poi mi hanno spiegato che dovevo semplicemente descrivere il mio mondo e ho accettato. Ho raccontato la Scala che non si vede, chi lavora dietro le quinte. Artigiani, sarte, macchinisti, tecnici, falegnami, fabbri, coloro che concorrono alla creazione di questo sogno che è il teatro. E mi è piaciuto. Ho creato qualcosa di mio che rispecchia la mia sensibilità».

Cos' è per lei la danza?
«È la mia passione. Un' arte che mi ha formato come uomo. Mi ha dato disciplina, rigore e forza di volontà, valori che fin da bambino mi porto dentro».
A marzo, ha compiuto 40 anni.

Ha sofferto questo passaggio?
«In realtà sto bene e non ho avvertito grandi cambiamenti. Non mi ha destabilizzato. Almeno per ora. Forse perché sto vivendo un periodo davvero molto bello, intenso e ho ancora tanti progetti in cantiere».

Cosa l' ha spinta verso questa disciplina?
«Mi piaceva ballare. A casa davanti alla tv quando c' erano le sigle delle trasmissioni del sabato sera mi animavo. Poi un' amica che andava a danza mi ha fatto vedere ciò che le veniva insegnato. Mi ha incuriosito e ho deciso di provare. Inizialmente non accettavo le posizioni accademiche, la necessità che fossero così rigide. Volevo ballare sulla musica, in maniera diversa, tutto qui.
 

ROBERTO BOLLE 6ROBERTO BOLLE 6BOLLE 8BOLLE 8

Quando finalmente ho capito, da Trino Vercellese, dove abitavo, sono andato all' Accademia di Vercelli per tre anni prima di arrivare alla Scala di Milano».
 

Come è stato l' impatto?

«Difficile. Avevo solo 11 anni e tanta nostalgia della mia famiglia. Mi sentivo solo in una realtà che mi era estranea. Milano non mi piaceva. Era grande, fredda. Stavo lì solo per la passione della danza e perché all' interno della Scala avevo la sensazione di essere protetto».

Se non fosse riuscito ad affermarsi nella danza cosa farebbe?
«Mi sarei ugualmente avvicinato a qualcosa di interpretativo.
Quello che amo del mio mestiere è poter interpretare sempre ruoli diversi. Vivo emozioni travolgenti che nella vita reale non si hanno. Faccio tanti sacrifici, lavoro almeno sette ore al giorno sulla perfezione fisica. E tutto questo per dare supporto all' espressione dei sentimenti dei personaggi».

Quando deciderà di smettere di danzare, cosa farà?
«Nel futuro lontano vedo sempre la danza protagonista nella mia vita. Sento il desiderio di trasmettere ai giovani l' esperienza che ho accumulato negli anni nei più grandi teatri del mondo».

Ma non sente la necessità di fermarsi ogni tanto?
«Vorrei ma non posso. Comunque, ho fatto tre settimane di vacanza quest' estate. Non è poco per me, perché poi ho dovuto ricominciare subito con gli allenamenti».

Un consiglio per chi vuole fare il suo mestiere?
«Iniziare presto in una buona scuola. Anche a 5 o 6 anni, così forgi il fisico. Avere tenacia. Studiare, allenarsi e non mollare mai».

BOLLE VIAGGIO NELLA BELLEZZABOLLE VIAGGIO NELLA BELLEZZA

ROBERTO BOLLE 4ROBERTO BOLLE 4

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…