
“BOROTALCO? LA PRESI PERCHE’ MI CONVOCÒ ANGELO RIZZOLI. LEI AVEVA VISTO DUE MIEI FILM ('UN SACCO BELLO' E 'BIANCO ROSSO E...') E VOLEVA LAVORARE CON ME” - CARLO VERDONE RICORDA ELEONORA GIORGI, SCOMPARSA OGGI A 71 ANNI PER UN TUMORE AL PANCREAS: "MI HA FATTO IMPRESSIONE VEDERLA PERDERE I SUOI CAPELLI BIONDI - DOVEVA LAVORARE IN 'VITA DA CARLO', MA GLIEL'HANNO IMPEDITO PER PAURA DELLA POLMONITE” – IL MESSAGGIO SUI SOCIAL+ VIDEO
Valerio Cappelli per corriere.it - Estratti
eleonora giorgi carlo verdone borotalco
«L’ultima volta ci siamo sentiti cinque giorni fa. Messaggi sul cellulare corti, meravigliosi, sul profondo affetto che ci legava da sempre, sui nostri giorni felici insieme». Carlo Verdone su Eleonora Giorgi, morta oggi, lunedì 3 marzo, all'età di 71 anni. Lavorarono insieme per Borotalco, il film della svolta per entrambi.
Quando vi eravate conosciuti?
«Ai tempi della scuola, lei era fidanzata con Francesco Anfuso, che era il mio migliore amico e morì a 16 anni. Fu una tragedia greca».
Come la ricorda?
«Luminosa, sempre sorridente, spiritosa, brillante. Emanava una grande energia positiva. Non l’ho mai vista triste».
Vederla malata col cappellino in testa…
«Lei, perdere i suoi bei capelli biondi, mi ha fatto impressione».
eleonora giorgi carlo verdone borotalco
Decise di condividere la malattia col pubblico.
«Ha fatto un atto di coraggio estremo, dando prova di essere una donna matura, pur sapendo che in fondo al tunnel non ci sarebbe stato più nulla».
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Borotalco, 5 David.
«Se è venuto bene il merito fu anche suo. Ha trasmesso tanta creatività. L’ho presa perché mi convocò Angelo Rizzoli. Mi disse che dopo due film con Manfredi e Lattuada, Eleonora aveva visto Un sacco bello e Bianco Rosso e Verdone e voleva lavorare con me. Gli dissi accetto, purché avessi al mio fianco lo sceneggiatore Enrico Oldoini. Il personaggio di Nadia Vandelli, brillante, sveglia, lo disegnammo su di lei, mentre io ero l’imbranato. Fummo una coppia perfetta».
carlo verdone eleonora giorgi borotalco
Come furono le riprese?
«Durarono dieci mesi, un’infinità, ma non potevo sbagliare quel film, uscivo dalle caratterizzazioni e quella era una storia compiuta, la gente poi usciva dagli Anni di piombo, aveva voglia di leggerezza. Ci fu l’episodio di Lucio Dalla, che aveva scritto la musica. Il suo nome sui manifesti era enorme rispetto ai nostri, una furbata del distributore. Sembrava un film di Lucio Dalla. All’anteprima a Bologna la sala era stipata, Lucio si sedette per terra, alla fine ci abbracciammo tutti e tre».
E’ vero che Borotalco lo videro due leggende di Hollywood?
«Sì, a Los Angeles, Eleonora riuscì a farlo vedere a Warren Beatty e Jack Nicholson, che rimasero stupiti, lo videro senza sottotitoli, qualcuno traduceva per loro i dialoghi in simultanea. Beatty voleva conoscermi, come faccio col mio inglese che è pessimo, dissi. Ti aiuto io, rispose Eleonora».
Perché si ritirò così presto dal cinema? Fece la contadina con Massimo Ciavarro, poi scelse le ospitate in tv…
«Non lo so, la carriera degli attori è così strana, è piena di imprevisti».
Però espresse il desiderio di tornare a lavorare con lei.
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«E doveva interpretare una piccola parte in Vita da Carlo 4, la serie un po’ romanzata sulla mia vita di cui ho appena finito le riprese. Nella scena doveva portare un dono a mia figlia. Ma stava girando la polmonite e i medici le proibirono di venire sul set».
(…)
LA LETTERA
Carlo Verdone è tra i primi colleghi a ricordare Eleonora Giorgi dopo la notizia della sua morte. Lo fa con un messaggio pieno di affetto e di stima condiviso sui suoi canali social.
“Grazie amore mio per essere stata la mia compagna in due film fondamentali per la mia e per la tua carriera (‘Borotalco’ e ‘Compagni di scuola’, ndr). – ha detto Verdone – Saremo ricordati per tanto tempo ancora. Grazie per avermi dato la tua leggerezza, il tuo entusiasmo, il tuo sorriso e la tua preziosa amicizia. E grazie per esser stata un grande, coraggioso esempio per tutti in questo anno così duro e spietato”.
E infine: “Ti ho ammirato per la tua forza, per la tua saggezza, per il tuo coraggio. Eri sempre sorridente pur nel verdetto. Sarai sempre sempre nel mio cuore. A tutti i tuoi cari il mio abbraccio più forte. Eleonora sei stata un grande,grande esempio di vita. Non dimenticherò i tuoi ultimi messaggi pieni di dolcezza e vero affetto. Dio ti benedica e ti accolga nel suo grande abbraccio”.