schlein meloni

UNA BUONA NOTIZIA PER ELLY: IL FACCIA A FACCIA TRA LEI E MELONI IN TV RISCHIA DI SALTARE A CAUSA DELLE REGOLE SULLA PAR CONDICIO (LE SUPERCAZZOLE DELLA SCHLEIN POSSONO TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER LA SEGRETARIA DEM) – PER IL DUELLO SI DEVE TROVARE LA FORMA ADATTA E LE MODALITÀ PER ORGANIZZARE EVENTI EQUIVALENTI PER GLI ALTRI CAPI PARTITO – LE NUOVE NORME DELL’AGCOM: PER STABILIRE I TEMPI IN TV RISERVATI ALLE LISTE SI DOVRANNO CALCOLARE FASCE ORARIE E ASCOLTI...

Mario Ajello per "il Messaggero" - Estratti

 

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

Avvertenza: conduttori radiotelevisivi, sbizzarritevi finché siete in tempo. Perché nei prossimi giorni scatterà la par condicio. Che poi, nell'ultimo mese prima del voto del 9 giugno, sarà ancora più rigida e controllata. 

 

L'Agcom ha preparato una nuova normativa, la commissione di Vigilanza Rai ha fatto una delibera e il 9 aprile le norme a tutela del pluralismo e dell'equilibrio nella comunicazione politico-elettorale verranno votate e andranno in funzione. Oggi Giacomo Lasorella, presidente Agcom, e i rappresentanti dell'Osservatorio di Pavia saranno ascoltati in Vigilanza mentre per la Rai doveva andare a San Macuto la direttrice dell'Offerta informativa, Monica Maggioni, e sarà invece inviata una nota di lavoro.

 

La novità in questa materia, introdotta dall'Agcom e che i parlamentari vogliono discutere e capire meglio nella sua applicabilità, è questa: le presenze in video o al microfono (un po' come diceva Cuccia delle azioni) non solo si contano ma si pesano. Ovvero, i minuti della televisione non sono tutti uguali. Se un ministro, un deputato, un candidato parla in prima serata di fronte a milioni di persone, quello spazio vale oro. Vale invece meno se interviene all'una di notte, quando il politico si rivolge a insonni e sonnambuli. E dunque, ora entra il campo lo share: occorre assicurare, dice il Garante della comunicazione, identico pubblico a tutti i leader e a tutti i candidati.

GIORGIA MELONI VS ELLY SCHLEIN

 

(...)

Non c'è solo questo. C'è anche, nella delibera della Vigilanza, la regola per cui ogni partito, sia grande sia piccolo, deve avere lo stesso spazio in tivvù. «Qui andiamo più sul classico - dice il forzista Maurizio Gasparri, super-tecnico di queste materia - e basti ricordare il caso proverbiale del Partito Umanista, anni fa, che aveva in tivvù l'identico spazio assegnato alle principali forze politiche».

 

 

Ma proprio perché tutti devono avere uguaglianza di trattamento, è a rischio il famoso faccia a faccia tra Meloni e Schlein, a meno che non si trovi la forma adatta per farlo svolgere e le modalità per organizzare eventi equivalenti per gli altri capi partito. Un unico confronto tra due soli leader politici, ha stabilito l'Agcom e non da ora, non rispetta infatti i principi della legge 28 del 2000, quella principale su cui si basa la par condicio, perché escluderebbe arbitrariamente i rappresentanti delle altre formazioni. Il tutto perché la legge elettorale non permette in sostanza di individuare due liste o coalizioni.

GIORGIA MELONI - ELLY SCHLEIN

 

Viene anche stabilito, in vista delle Europee, che una cosa sono le trasmissioni giornalistiche e informative - e lì leader e candidati potranno andare a dire la loro - e un'altra cosa sono l'intrattenimento e il varietà, dove non si potrà fare propaganda. E c'è da scommettere che, in mezzo a questo reticolato di regole e divieti, divamperanno le polemiche. Ma ci siamo abituati.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...