COSA C’È DIETRO LO SCAZZO TRA CLAUDIO CECCHETTO E LINUS? – NEL 1995, QUANDO “RADIO DEEJAY” FU ACQUISTATA DAL GRUPPO “L’ESPRESSO”, CECCHETTO SE NE ANDO' PER FONDARE "RADIO CAPITAL" - LINUS ALL’EPOCA RIMASE E IL SUO EX COLLEGA SVELENÒ: “NON MI ASPETTAVO NIENTE DI DIVERSO DA LUI” – “QUANDO C’ERO IO, ERA LA RADIO NUMERO UNO, ORA È LA TERZA” – LA CONTRO-RISPOSTA DI LINUS, "AMICI NON LO SIAMO MAI STATI, SPERAVA CHE ANDASSE ALLA DERIVA" - IL BOTTA E RISPOSTA TRA LINUS E IL FIGLIO DI CECCHETTO, JODY
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Estratto dell’articolo di Barbara Visentin per www.corriere.it
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Jody Cecchetto, nel difendere suo padre, l’ha paragonato a «un dissing becero da social»: Linus ha dato del fesso a Claudio Cecchetto durante una diretta di «Deejay chiama Italia», dopo aver giudicato anche «pochissimo interessante» il documentario «People from Cecchetto» andato in onda su Rai1. Un affondo che ha riacceso i riflettori sull’acrimonia fra due pilastri della radiofonia italiana, mai sopita né mai chiarita.
Da una parte Claudio Cecchetto, appunto, fondatore di Radio Deejay nel 1982 e già scopritore di mille talenti. Dall’altra Linus, approdato a Radio Deejay due anni dopo e poi diventato direttore artistico dell’emittente nel 1995, proprio a seguito dell’abbandono di Cecchetto (ma dal 2020 Linus è anche direttore editoriale di tutto il polo radiofonico che fa capo al gruppo Gedi e che comprende quindi anche Radio Capital e m20).
Le radici del dissapore vanno cercate dunque in quel 1995, quando Radio Deejay viene acquistata dal gruppo L’Espresso di De Benedetti e Cecchetto se ne va, per poi fondare Radio Capital (venduta in seguito anch’essa a De Benedetti).
linus claudio cecchetto jovanotti
In un’intervista al Messaggero di qualche anno fa, Cecchetto commenta così quel momento: «Me ne andai perché capii che mi stavano facendo fuori. Peccato perché Radio Deejay doveva diventare una multinazionale, era un brand fortissimo, non doveva diventare una piccola appendice di un grande gruppo. Ognuno invece l’ha utilizzata per se stesso, non c’è stata la voglia di evolvere».
Al momento della sua dipartita, c’è chi lo segue (come Fiorello, Jovanotti o Amadeus) e chi invece rimane, ovvero Linus e il fratello Albertino: «Non mi aspettavo niente di diverso da Linus - commenta Cecchetto -. Come ha detto lui, gli chiesero di diventare il condottiero della radio e rispose di sì». Cecchetto ne approfitta anche per lanciare una frecciatina: «Quando c’ero io, Deejay era la radio numero uno in Italia, ora è la terza, a due milioni di ascoltatori dalla prima, e un po’ ci rimango male».
Stando a Linus, ad ogni modo, fra i due non è mai corso buon sangue: «Devo essere sincero, non c’è mai stata una grande amicizia. Ai tempi di Claudio la radio era divisa fra “gli amici di Claudio” e “quelli che lavoravano con lui”. Con lui ho sempre avuto un rapporto di rispetto e stima, ma non ci siamo mai presi dal punto di vista caratteriale e affettivo», spiega il conduttore a Peter Gomez, durante una puntata di «La Confessione» sul Nove.
Anzi, rimarca Linus, amici «non lo siamo mai stati», aggiungendo: «Capisco l’astio che per tanto tempo ha covato nei miei confronti. Probabilmente andandosene aveva lanciato un anatema sperando che Deejay andasse alla deriva. Ma io ho rilevato una radio che faceva 5 milioni di fatturato e ora ne fa 60. La cosa gli ha creato sempre molto fastidio, ma non ho mai cercato la polemica».
Che i due non andassero d’accordo lo testimonia anche un verso di «Christmas with the Yours», brano natalizio degli Elio e le Storie Tese (nascosti sotto il nome di Il Complesso Misterioso) per Radio Deejay, uscito proprio nel 1995: nel testo, oltre a sperare nella pace «between Blur and Oasis», il brano auspica anche «peace between Linus e Cecchetto», paragonando la rivalità fra i due «padri» di Radio Deejay a quella fra i due celebri gruppi Britpop.
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Tutto il resto è storia, condita però da frecciate che ogni tanto vengono lanciate dall’una e dall’altra parte, come l’estate scorsa, quando Linus ha definito la Notte Rosa in Romagna, firmata per l’edizione 2023 proprio da Cecchetto, «un modello superato». Sui social Cecchetto aveva commentato prontamente che «gli hater sono sinonimo di successo». […]